Wednesday 10 December 2014

The Wedding Game

-Ciao Bibi, ciao Bibo, come e' andata oggi a scuola?

-Oh bene, benissimo, abbiamo fatto il Christmas Lunch

-E certo, mi pare chiaro. Se la recita di Natale l'avete fatta a Novembre mi sembra il minimo che vi propinino il pranzo di Natale il 10 Dicembre. Magari prima della fine della scuola vi fanno fare anche un paio di fuochi d'artificio di Capodanno. E cosa avreste mangiato per il Christmas lunch?

-Uhh era tutto buonissimo. Abbiamo mangiato salsicce, macaroni e broccoli.

-Ah che fortunelli, il broccolo poi mi sembra proprio adatto. Era bollito e senza sale vero amore mio?

-Mh si e li ho mangiati tutti

-E poi mi spiegherai perche' qualsiasi porcheria ti infilino nel piatto a scuola la mandi giu' che sembra un bignè e a casa fai la schizzinosa sulle lasagne. Ma poi sti macaroni alias maccheroni come ve li hanno fatti col sugo, col formaggio, con la besciamella?

- Ma no mamma, ce li hanno dati con le salsicce.

-Ah perfetto, un bel contorno di pasta scondita e brocoli bolliti. Che meraviglioso pranzo Natalizio. E dopo queste prelibatezze cosa avete fatto?

-Abbiamo giocato al Wedding Game e io ero la moglie ed ero sposata a Charlie Brown (nome d'arte ma non molto lontano dalla verita' ndr)

-E poi dopo che vi siete sposati cosa avete fatto?

-Avevamo due figli, uno piccolo e uno grande e ne portavamo uno a scuola e uno all'asilo, poi noi andavamo al lavoro ma il lavoro era chiuso e allora tornavamo a scuola a riprendere i bambini perché non era giusto che loro stessero a scuola quando noi non eravamo al lavoro.

-Che animi gentili, sappi che la tua mamma ed il tuo babbo non faranno mai nulla del genere ma trovo delizioso che a 5 anni abbiate cuori tanto nobili da immaginare che mamma e babbo desiderino passare con voi ogni singolo secondo libero della loro esistenza. E poi quando avete finito il Wedding Game cosa avete fatto?

-Abbiamo giocato al gioco della prigione.

-E cosa fate quando giocate al gioco della prigione?

-I maschi inseguono le femmine per metterle in prigione. Poi le prendono e le mettono in prigione.

-Mh forse dovrei dire due paroline alla maestra, comunque, cosa succede dopo che i maschi mettono le femmine in prigione?

-Le sposano

-Benissimo Bibi, al prossimo che mi dice che il femminicidio e' tutta un'invenzione delle femministe sessantottine mi potresti ricordare di spiegargli il gioco della prigione?

-Bibo e tu all'asilo ti sei divertito? Cosa hai fatto?

-La cacca

Quanta tragica verita' nelle giornate dei miei figli!

Monday 24 November 2014

La Secchiona

"Mamma ho bisogno di un quaderno"
"Certo bambina mia, sia mai che la tua mamma ti nega un quaderno. E cosa ci vuoi fare con il quaderno"
"Eh mamma c'ho tanto lavoro da fare per la scuola"
"??"
"Devo scrivere le parole, i numeri, tutte le lettere, c'ho proprio da fare"
"Amore mio, non hai nemmeno 5 anni. Tutto cio' e' lodevole ma non e' che ti va di andare al parco o di giocare con i pentolini, o magari un po' di TV???"
"No mamma, adesso ti siedi qui con me e mi dici come si scrive:" Dear Father Christmas I want a pink bike""
"Ah ok, adesso si spiega tutto"

La Bibi sta tirando fuori una personalità precisina e puntigliosa. Le piace essere brava, fare le cose nel modo giusto, essere lodata e premiata. Ha un po' quest'ansia da prima della classe che mi fa sorridere, inorgoglire e preoccupare, che di ansie nella vita non c'e' penuria e magari sarebbe bene farsele venire un po' più' in la....

Ascolta la maestra, segue le regole e si concentra.
Ce la mette proprio tutta e decodificare quelle strane lettere per formare le parole. Sputa suoni e regole nell'arditissimo compito di imparare una lingua la cui regola principale e' che non ci sono regole.
Vedo quel cervellino che si impegna e cerca di capire perché la stessa lettera può avere molti suoni diversi o, al contrario, perché lo stesso suono si può scrivere con combinazioni di lettere diverse.
Mi fa vedere il suo quadernino nuovo nuovo dove ha scritto "luic" per dire "like" e "naw" per dire "now", e dopo tutta la fatica e l'impegno,  mi piange il cuore a doverle dire che e' sbagliato e si scrive in un altro modo. E quindi non glielo dico!!! Lascerò che sia la maestra a spiegarle che l'unico modo per imparare a scrivere correttamente in inglese e' di impararsi a memoria meta' del vocabolario!

Ecco, tieni maestra, a te la gatta da pelare, e magari poi ti chiedo due ripetizioni pure io che da quando, al ricevimento dei genitori, mi hai spiegato che "book" si legge "bok" e non "buk" come lo pronunciavo io povera tapina, mi sono crollate certezze semantiche e fonetiche!

Thursday 23 October 2014

Sparizioni


Ultimamente nella casainse accadono fenomeni inspiegabili, sparizioni paranormali che lasciano la mammainse in preda ad ansie da demenza precoce.
Per primi sono stati calzini e mutande. Non un solo paio ma Tutti gli (orribili) calzini bianchetti da ginnastica che la mammainse usa per stare a casa e tutte le (anonimissime) mutande bianche che la mammainse tiene nel cassetto. Li ha cercati ovunque, ha aperto pure il freezer tanto per essere sicura di non aver escluso alcuna pazzia casalinga. Ha cercato negli armadi dei bambini, nella stanza degli ospiti, in soffitta ed in lavatrice. Eppure ricordava perfettamente di aver passato un tempo apparentemente infinito ad appaiare calzini e piegare mutande. Ha persino pensato che fosse una spinta non del tutto subliminare di Mr.M. a dare finalmente una svolta allo (svaccatissimo) abbigliamento casalingo.
Ha cercato, ha imprecato, ha riflettuto, ha additato ed ha poi deciso di accantonare momentaneamente il
Problema, che si sa che la casa nasconde ma non ruba e prima o poi (chissa' magari cercando le scatolette di tonno) sarebbe rientrata in possesso dei beni perduti.
L'indonani e' poi arrivata la spesa che la mammainse fa diligentemente e settimanalmente online. Mentre metteva a posto aveva la costante sensazione che mancasse qualcosa, che qualche pacchettino si fosse smaterializzato, che la cena programmata per il venerdi non avesse raggiunto il frigo, ma fra fagiolini, bistecche, hamburger e panetti di formaggio, non riusciva a raccapezzarsi sul pacchetto mancante. O forse non mancava nulla. Eppure mancava qualcosa. O forse no. Nel dubbio la mammainse ha fatto l'inglese e s'e' preparata un te'.

Un silenzio circospetto ha poi costretto la mammainse a controllare le nefande azioni di quello piccolo, e proprio li, nella stanza dei giochi, dove fino a pochi minuti prima regnava un ordine quasi dignitoso, giacevano due filetti di branzino adagiati su uno strato di calzini bianchi  e mutande, rimaterializzatisi da chissa' quale nascondiglio segretissimo.
A questo punto manca all'appello solo una maglia del pigiama. La mammainse ha smesso di cercarla in giro per casa, ma torna regolarmente a scrutare il pavimento della sala dei giochi sperando in una magica ed improvvisa rimaterializzazione!

Wednesday 8 October 2014

La Storia delle Farfalle



La storia delle farfalle funziona sempre. Non e' una questione di cliché, non e' una questione di eta'.
Me lo ha insegnato la Bibi stamattina.

-Mamma sai quel bambino dell'altra classe?
-No amore, siete in 60, la scuola e' appena iniziata e sono fortunata se mi ricordo il nome della tua maestra.
-Ma si mamma, quello che l'altra notte mi sono ricordata il nome
-Ah, quello per cui mi hai svegliato alle 3 del mattino urlettando di gioia sul letto, folgorata dall'epifania di un  nome. Si amore, me lo ricordo benissimo, anche le mie occhiaie se lo ricordano.
-Ieri l'ho seguito a ricreazione e gli ho parlato
-Bibi, cosi pero' non iniziamo tanto bene, se continui a seguirlo finisce che la sua mamma ci denuncia per stalking. E poi ti devo fare un bel discorso su come funziona: lasciati inseguire, guardalo ma poi girati dall'altra parte, tiratela un po' che senno' crede che sei una facile, fingi di non essere interessata, non fare la prima mossa, nemmeno la seconda. Insomma Bibi, e' complicato, facciamo che ne riparliamo quando compi 15 anni?
-No mamma, io l'ho inseguito e gli ho chiesto se gli piacciono le farfalle.
[espressione assorta della mammaInSe che fatica a stare dietro alla logica della 5enne]
-…
-E lui ha detto di si, che gli piacciono molto!
-Ottimo, un bambino sensibile a cui piacciono le farfalle invece che aracnoidi o disgustosi esseri striscianti.
-E allora io gli ho detto che in camera mia ho le farfalle sul muro e sulle tende e che deve venire per una playdate a vederle

(La carta da parati in camera della Bibi)


E voi che credevate che la scusa del "ti invito a casa a vedere la collezione di farfalle" fosse retaggio di ultraquarantenni single con una innata e leggermente disgustosa passione per animali morti spiaccicati in un libro!

Tuesday 7 October 2014

Pinkification e gli Stereotipi Inconsci




"Un padre e suo figlio stanno facendo un giro in bicicletta. All'improvviso un camion sbanda, mandando il ragazzino fuori strada. Il ragazzino viene subito portato all'ospedale, ma vedendolo sul lettino della sala operatoria il chirurgo esclama:" Non posso operare questo bambino: e' mio figlio""

Adesso ditemi a brucia pelo cosa avete pensato, avete avuto un dubbio? Avete riletto il paragrafo per essere sicuri di aver capito bene?
Eppure se vi chiedo se i chirurghi possono essere uomini o donne, risponderete di si, tutti, all'unisono! C'e' uno stereotipo la' dove credevamo non ci fosse più.


Ci sono associazioni (http://www.lettoysbetoys.org.uk da cui ho preso l'esempio sopra) che si prefiggono di combattere gli stereotipi legati al sesso e vogliono partire proprio da li, dalle strategie di marketing utilizzate per i giocattoli, sottolineando il fatto che quello che i bambini percepiscono come "normale" negli anni formativi, li condizionerà per il resto della loro vita ricercando un"uguaglianza di genere" che inizi dalle scuole primarie piuttosto che venire imposta in un futuro in modo artificioso (tipo "quote rosa" o "discriminazione positiva")

C'e' un'osservazione alla base di tutto: i giocattoli per maschi e femmine, non solo sono profondamente diversi fra loro, ma anche il linguaggio usato per il gioco (o per promuovere il gioco) e' completamente diverso. Guardate le figure qua sotto e ditemi che non e' vero!


                                          immagine da www.achilleseffect.co.uk

                           

                                            Immagine da www.achilleseffect.co.uk

Il fine e' modificare queste differenze, ma non la natura intrinseca dei bambini.
Il fine ultimo e' NON limitare le loro possibilità. Lasciare a loro la scelta, senza etichettare i giochi, senza porre limiti alla loro creatività, senza farli sentire diversi.

Avere un maschio ed una femmina in casa facilita molto il compito. Anzi, oserei dire che avere una femmina più grande del maschio, facilita molto il compito perché se tutto sommato alla Bibi ho comperato sia trenini che macchinine quando era piccolina, forse al Bibo non avrei comprato bambole, principesse e passeggini. Ed avrei commesso uno sbaglio. Un grosso sbaglio.

Il Bibo ama immensamente giocare con le bambole, far finta di cucinare e vestirsi da principessa, così come si ferma incantato al parco ad osservare gru, scavatrici e trattori.
All'asilo quando lo vado a prendere, mi capita spesso di vedere altri maschietti con le "clippy-cloppy shoes" ovvero le scarpette delle principesse che non solo sono coloratissime ma fanno anche un magnifico clip-clop quando si passeggia avanti ed indietro!

Certe esasperazioni come i genitori svedesi che per 2 anni non hanno voluto dire a nessuno il sesso del loro bambino/a (di cui qui) in modo che non gli fossero imposti stereotipi e venisse cresciuto in quanto "individuo" e non maschio o femmina, mi lasciano un po' perplessa. Simo sicuri che facendolo sentire diverso facciamo davvero un favore a questo bambino? Pero' non posso negare che abbiano aperto un enorme vaso di pandora che ha acceso discussioni (costruttive e non) in tutto il mondo.

Come al solito non amo le estremizzazioni e mi impegno per dare quanta piu' libertà possibile ai miei figli: che sia nel gioco, nelle letture o su cio' che decidono di indossare.
Credo sia necessario seguire le naturali inclinazioni dei nostri figli, cercando di non limitare mai i loro esperimenti esplorativi ma guidandoli ad essere gentili e rispettosi degli altri, anche e soprattutto di quei bambini che a loro sembrano diversi, perché giocano in modo diverso o mangiano o si vestono in modo diverso o ancora hanno una famiglia diversa.

Non neghero' a mia figlia di giocare con le Barbie o vestirsi da principessa perché sono troppo "rosa" e non le vieterò di fare le lotte con le spade, di giocare a calcio o ai pirati, così come non lo vieterò a mio figlio.
Penso che la differenza di genere esista e che non ci sia nulla di male. Credo che la differenza di genere non sia sentita e vissuta da tutti i bambini allo stesso modo, ed anche in questo non c'e' nulla di male. Credo che il male dei mali, il cancro degli stereotipi, nasca quando la differenza di genere viene imposta, quando nel negozio di giocattoli al maschietto viene negato di comprare una coroncina da principessa e quando ad una ragazza viene detto di cambiare idea, di non studiare da chirurgo perché sarebbe una carriere troppo faticosa per una donna.

E voi di che idea siete? Per cancellare stereotipi e preconcetti abbiamo davvero bisogno di giocattoli gialli, oppure basterebbe che noi genitori avessimo le frontiere un po' più aperte e fossimo più' sensibili ai singoli bisogni ed alle singole attitudini dei nostri figli, insegnando loro lo stesso rispetto per il prossimo che noi abbiamo verso di loro?

Friday 3 October 2014

La Logica che Risolve

Dopo un mese faticoso, in cui si e' sentita un po' sprofondata in un buco da cui non riusciva ad uscire, la mammainse sta cercando affannosamente di scoprire che programmi ha per un futuro non proprio prossimo, cercando di scaricare ondate di energia negativissima in forza costruttiva (o almeno questo e' il suo piano diabolico)
SI e' ridistribuita il suo mazzetto di carte davanti ed ha cercato di riordinarle per importanza.
Si e' tornata a chiedere se il lavoro sia un diritto od un dovere, senza purtroppo riuscire a darsi una risposta concreta e decisiva.
Vorrebbe un giorno riciclarsi in qualcos'altro. Qualcosa che le permetta di essere una mamma presente e felice, ma per quanto giri e rigiri quella benedetta matassa che si trova fra le mani, non ne trova il capo.
Non trova il modo di far funzionare tutto, di oliare il meccanismo finche' tutto torni a resto zero.
Vorrebbe continuare ad occuparsi dei propri figli, regalare loro il lusso di non essere sempre di corsa ed affannti, avere il tempo di perdere tempo con loro, senza sbatacchiarli pensando "presto che e' tardi, presto che e' tardi", senza pero' fare "solo" la mamma, che quel "sololamamma" a volte suona come una condanna, come un'appiattimento di cio' che sei, appioppandoti il ruolo di spettatrice alla vita degli altri.

La mammaInSe ieri e' stata invitata ad una giornata di osservazione in una scuola, in cui ha diligentemente seguito i professori di matematica e di fisica per un'intera giornata, solleticando l'idea di rispecializzarsi e magari insegnare.

Ha assistito ad un'ondata di ragazzine, di risate, di pianti, di urletti e saltelli, alle file più o meno silenziose per la ricreazione o per la mensa, a fronti corrucciate davanti ad un foglio a quadretti.

Ha ritrovato una strana tranquillita' osservando equazioni scritte ordinatamente alla lavagna, colonne di uguali allineati uno sull'altro. La calma e la serenità di problemi con una soluzione unica ed irrevocabile, così puliti e lontani dal gran casino della vita. Il fascino della logica che risolve, senza se e senza ma. La bellezza di una materia che basta a se stessa, self-contained, come si dice qui, che non ha bisogno di essere applicata e sporcarsi con il quotidiano.

La mammaInSe non sa ancora quale sia la decisione più sensata da prendere, ma se solo potesse applicare la stessa logica che risolve a tutti i dubbi della vita, forse non ci sarebbero più buchi in cui perdersi sul suo cammino.

E adesso ditemi: per voi il lavoro e' solo una necessita' per arrivare a fine mese o e' un mezzo per realizzarvi, che vi definisce e vi completa?

Monday 29 September 2014

Three is megl che Two

Disclaimer: no, la mammainse non sta aspettando il terzo e per il momento se ne guarda bene. Rifugge ogni sorriso sdentato, ogni bavetta, ogni irresistibile gorgoglio come dracula l'aglio e la luce del sole!

La mammaInSe ha deciso che portarne a scuola due alla mattina non e' abbastanza. Alla mammaInSe piacciono il rischio e le sfide, per cui tutte le mattine porta a scuola anche l'amico O, mettendo insieme un'adorabile tripletta 2,3,4 anni. Se li carica in macchina, li lega per benino, ed, intrepida, si butta nel traffico dell'ora di punta.

-Amico O lo sai che il mio Babbo e' il più super-funny di tutti?
-Anche il mio papa' e' super-funny
-Ma il mio Babbo mi chiede tutte le sere se mi sono lavata i gomiti ahahahah
-Ma fuoli it's raining
-No che non piove
-Babbo clabatta (ndr cravatta) quando va labolo
-C'e' tempolale lale lale lale
-Oh no, we don't have the umbrella, we'll get wet, I don't want to get WET
-C'e' il tempolale lalelalelaleeeeeeeee
-E lo sai che a me piacciono le principesse?
-E io a me lE poliziE e i trucks e le gLu
-io Pimpa, o'e' Pimpa uahhhhh o'e' Pimpa. Nooooo caduta pallaaaaa.

-Bimbi, siamo arrivati, forza scendete. Noooo la strada, tutti sul marciapiede, Bibo no, non tornare indietro. Bibi e amico O FERMIIIIIII non attraversate da soli aspettatemi immobili.
Adesso tutti in fila indiana sul marciapiede, AVANTIII, MARCH

-Posso LaccoglieLe le castagne?
-Posso raccogliere le foglie e portarle a scuola?
-Bibo no scuola, bibo casa mammaaaa uahhhh

-Amico O hai le scarpe al contrario. Tutti fermi immobili, dobbiamo scambiare le scarpe dell'amico O
-Ok, tutti in classe ora: cartella, bottiglietta dell'acqua, giacca, giacchetta.

La mammaInSe ammette che quando molla l'ultimo in classe si sente stranamente leggera e sollevata.
Sara' che non ha più quelle tre cartelle da portare, quelle due bottiglie d'acqua, quello piccolo attaccato alla gamba. O forse sarà quel silenzio inaspettato, tanto prezioso quanto brevissimo!


Saturday 20 September 2014

Io Me e i Libri

E' stata un'estate stranamente piena di parole stampate. Chiaramente non e' piu' possibile toccare i ritmi da un libro a settimana che accompagnavano le mie vacanze pre-gnomi, o quando ogni mattina ed ogni sera dovevo passare 40 minuti sul treno per andare a lavorare: regina dei pendolari paraculati che si muovono contro il flusso e che quindi viaggiano seduti! Che poi avete idea di quante cose si riescano a fare in 80 minuti al giorno di treno? Ho letto libri, imparato a lavorare all'uncinetto, fatto un corso di francese e....ho recuperato ore di sonno perso! Oh come mi mancano quegli 80 minuti di imposta immobilita! Ritornando ai libri: mi sono imposta di leggere libri in italiano, cosi', tanto per non perdere l'uso del congiuntivo e del periodo ipotetico..e ci sono quasi riuscita!

Nessuno si Salva da Solo - Margaret Mazzantini : e' una scrittrice che amo spudoratamente, dalla follia di Manola al capolavoro di Venuto al Mondo. Amo la sua ricerca di aggettivi, le sue immagini a volte crude ed immensamente umane. Sappiate da subito, pero', che questa storia e' altamente deprimente, non esattamente una lettura da ombrellone! Racconta lo stillicidio di un amore, che e' stato ed ora non e' piu'. La biopsia del cadavere di un matrimonio in cui non c'e' nulla da salvare, senza vincitori ma solo vinti. Un amore sezionato e disgregato di una coppia qualunque, talmente qualunque che potremmo essere noi.

The Fault in Our Stars - Per Colpa Delle Stelle - John Green -  E' il libro che sta impazzando nelle librerie di tutto il mondo. E' il CASO dell'anno, e' il film che ogni adolescente andra' a vedere. E' scritto bene, no, volevo dire, benissimo. E' ritmato, scandito, non e' mai banale, e' magistralmente costruito (forse troppo a volte).  Sa quando farti piangere, e ridere, e piangere ancora. E' la storia di Hazel e Augustus, 16 anni, malati terminali di tumore. E' il loro amore, infinito in un mondo di infiniti piu' grandi e per loro irraggiungibili. E' la malattia raccontata da loro, senza melodrammi e senza vittimismi, anzi con un'ironia un po' cinica che li trasforma in personaggi eccezionali alla ricerca della loro normalita'.

Una Storia - Alessandro Barricco - il mio e' un ni: un si per la scrittura che ha sempre un qualcosa di fresco ed inesplorato, un si per i personaggi, profondi e vividi, che brillano di luce propria in una storia che ho trovato un po' deludente, un po' lenta ed un po' stanca

Io che Amo solo Te - Luca Bianchini - Leggero, veloce, vivace (e con un film in arrivo). Ninella ha 50 anni ma non ha mai dimenticato il suo primo amore, don Mimi'. I loro figli si stanno per sposare ed il loro matrimonio sara' il palcoscenico di amori, ricordi ed abbandoni. Sotto il soffio costante del maestrale, Ninella viene a patti col suo passato e capisce che "chi cerca la perfezione in amore trova solo solitudine".
Lo sfondo e' Polignano a Mare, ed una Puglia che si vorrebbe immediatamente visitare.

Ditelo a Sofia - Magda Szabo' - Ho trovato una recensione sul blog di dolcezzadimamma e ne sono rimasta incantata. Non conoscevo la Szabo' e mi ha catturato in poche righe. Ha una scrittura interessante, in cui i diversi punti di vista dei personaggi si intrecciano e si accavallano, dando profondita' e prospettiva alla storia. E la storia e' una bellissisma fiaba antica, un libro cuore meno melenso e piu' verace ambientato nella Budapest del 1957. Sofia, bambina timida ed introversa, rimane orfana di padre, l'unico al mondo che sembrava capirla con uno sguardo. Le sue ultime parole sono state:" Ditelo a Sofia". Ma cosa devono dire a Sofia? Sofia si fara' coraggio e si mettera' alla ricerca di quelle ultime parole, in una caccia al tesoro il cui premio sara' finalmente scoprire se stessa.

La mia Londra - Simonetta Agnello Hornby - La sua Londra e' la mia Londra e non ho potuto non amare questo libro che non e' una guida, non e' un'autobiografia ma solo l'omaggio ad una grande citta'. Vivo a due passi da lei, ho vissuto dove lei si e' trasferita, ed ogni pagina mi riporta nei miei percorsi e mi ha regalato storie che ignoravo. Ha un'attenzione al dettaglio storico ed architettonico di ogni angolo che descrive con maestria e trasporto. Se state programmando un viaggio a Londra, leggetelo e seguite i suoi consigli: scoprirete una Londra lontana dagli sbrilluccichii di Oxford Street, una citta' piena di orgoglio e di storia.

Thursday 4 September 2014

Ricordo Ancora il Primo Giorno a Scuola….



La mammaInSe non ci ha pensato molto fino a ieri.
Forse perché questo primo giorno a scuola della Bibi le sembra un po' strano, ad un'eta' sbagliata, che a 4 anni e mezzo sono veramente ancora pulcetti piccoli, che la scuola per lei e' indissolubilmente legata a quei sei anni ancora lontani.

Sara', poi, che ha già dovuto affrontare tutto il processo di divisa e controdivisa l'anno scorso (di cui qui) con la prescuola, per cui quest'anno ci ha dato un po' meno peso, prestato un po' meno attenzione.

Sara' che qui non si va a comprare la cartella, i quaderni colorati ed il diario perché e' tutto parte della divisa ed e' gestito dalla scuola. Che, per carita', ha dei vantaggi indiscutibili (tipo che al primo giorno di scuola la bambina non sarà soggetta a bullismo estremo perché la mandre si e' rifiutata di comprarle tutto il coordinato di Violetta). pero' quel viaggio in cartoleria che ha segnato ogni suo anno scolastico, le sarebbe proprio piaciuto rifarlo. Le sarebbe piaciuto tenere per mano la Bibi e scegliere le copertine colorate, come faceva lei nel negozio della signora Pinuccia. raccontarle di quando le avevano detto che le pagine del diario del  mio-mini-pony erano commestibili e lei ne aveva immediatamente assaggiato un pezzettino, o quando ha preso di nascosto la corriera del paesino al mare dove andava in villeggiatura per andarsi a comprare la Smemoranda.

Sara' per tutti questi motivi che la mammaInSe si e' trovata a etichettare tutto il coordinato scolastico giusto la sera prima, scarpe incluse, sbuffando, adombrata dall'atroce dubbio se non fosse il caso di etichettare pure calzini e mutande.

Senza troppe cerimonie, ha scattato qualche foto di dovere, ha sbagliato un paio di incroci e si e' presentata al cancello della scuola all'ultimo secondo utile. Ha messo la manina della Bibi in quella della maestra e le ha schioccato un bacio un po' frettoloso sulla testa, pronta a scappare via, con la testa gia' altrove.

Poi pero' e' successo. Deve essere stata colpa di quell'occhiata buttata all'indietro quasi per caso. Devono essere stati l'ondeggiare di quelle treccine e quella camminata leggermente trascinata, quasi un po' timida. 
E' arrivato quel formicolio al naso, quelle puntine agli angoli degli occhi ed in men che non si dica la mammaInSe e' scoppiata in un liberatorio pianto a dirotto.

Adesso si che la Bibi poteva iniziare il suo primo giorno di scuola!


Friday 29 August 2014

L'Ultimo Giorno

La famigliaInSe allargata si appresta a godersi l'ultimo giorno di vacanze. Godersi? Perche' qualcuno riesce veramente a godersi l'ultimo giorno di ferie? La mammaInSe e' solitamente preda di ansie e nausee da partenza che combatte riordinando e facendo le valigie: stamattina mentre nonni corti e lunghi tentavano vicendevolmente di annegarsi in piscina (pare in un tentativo di eliminare i piu' deboli data la scarsità' di cibo rimasta in frigo)  la mammaInSe ha preparato 2 valigie, fatto 2 lavatrici e risistemato le borse del bagno. Alle 10 del mattino guardava soddisfatta il risultato delle sue fatiche!
"MammaInSe lo sai che partiamo domani mattina vero? E le creme abbronzanti dove sono"
"Non rompete, tutti all'ombra che le ho messe in valigia"
"E il costume di ricambio dove e'?"
"In valigia pure quello che senno' ce lo dimentichiamo, che poi quando ero piccola si andava al mare con un costume solo che tanto si asciuga"

La mammaInSe e Mr.M. si sono riproposti e ripromessi di partire con larghissimo anticipo onde evitare la solita botta di stress con conseguente perdita istantanea di abbronzatura all'aereoporto mentre gli chiudono il gate sul naso.

Con le valigie fatte ed un paio di spritz e noccioline in corpo, la mammaInSe ha finalmente ricominciato a respirare, si e' concessa una pausa meditativa sull'amaca (di cui sentira' un'inconsolabile mancanza), un ultimo tuffo in piscina e si abbuffa gli occhi su questo meraviglioso angolo di mondo, tentando di farne scorta sotto pelle e riutilizzarla a mo' di bolo nei freddi mesi a venire.




Tuesday 26 August 2014

Le Mille Vite Possibili

La familgliaInSe si e' arroccata in un piccolo paradiso sulle alture della Cote d'Azur, si e' impossessata di una dimora in mezzo al verde, e passa pigre giornate a perdersi nell'azzurro che si fonde ad altro azzurro, la' in fondo all'orizzonte.
Grazie ad una connessione wifi che c'e', ma che piu' che altro non c'e' e grazie ai nonni che da qualche giorno sono arrivati armati di illimitate risorse di intrattenimento gnomi e borsate di pazienza, la mammaInSe si e' trovata con filamenti di tempo perso fra le mani, quel tempo immobile che ti permette inaspettatamente di tirare il freno a mano e abbandonarti ad inseguire i pensieri che ti frullano in testa.

La mammaInSe torna a chiedersi quante vite possibili ci potrebbero essere in una vita sola, se solo avessero il coraggio di ritrasferirsi, di rispondere al richiamo del caldo e del mare e lasciarsi alle spalle le  ombre del Tamigi.
Perche' vivere a Nizza e ammazzarsi di Ratatuille e Bouillabaisse sarebbe così' terribile? O gestire un piccolo hotel in una Calanque con i capelli impastati di sole e mare e la bocca piena di Tapenade alle olive nere?

O forse la mammaInSe potrebbe imparare l'arte dei mastri profumieri di Grasse, mescolare pozioni magiche di lavanda e incensi, genzianella e violette, e racchiudere i suoi tesori in boccette di vetro preziose?

La mammaInSe guarda il mare e sogna le mille vite possibili, se solo si avesse il coraggio di mollare tutto e cambiare pelle. Immerge la testa ne libri che non ha mai il tempo di leggere e veste guanti che non sono suoi e pensa che in fondo la vita sia meravigliosa. La vita, con queste migliaia di porte chiuse di cui ci mette in mano le chiavi.
E poco importa se poi decidiamo di igorarle, quelle chiavi, o di dimenticarcele in un cassetto.
Saranno sempre li' a da aspettarci, e dirci che in fondo tutto e' possibile. O forse sarà proprio lei un giorno, la vita, a spalancarci sul muso una di quelle porte, trasportandoci in direzioni che non avremmo mai avuto il coraggio di seguire, se non fosse stato per quella spinta, per quella porta che ci ha quasi sbattuto sul naso.

Per ora la mammaInSe si gode queste mura spesse e fresche, arroccate sopra l'azzurro, si gode i risolini di gioia ed il rumore di manine piccole che sciaguattano nell'acqua.
Si gode anche l'idea di tornarsene a casa propria, ad un certo punto, e di ritrovare il solco della sua spalla sul materasso, mentre si chiede che cosa ci faccia quella chiave misteriosa proprio li', nascosta nella tasca della sua vestaglia.

Thursday 14 August 2014

Son Soddisfazioni...

Son soddisfazioni quando atterri speranzosa in mamma Italia e ad accoglierti c'e' un cielo plumbeo e grasso di pioggia. Dopo Lugliembre speravo di evitarmi Gennagosto. E' che ti dovrebbero avvertire quando prenoti le ferie: estate 2014 previsti monsoni. Se proprio dovete pagare cifre invereconde per un aereo siete pregati di andarvene a Cancun.

Son soddisfazioni quando vai a prendere tua figlia, il sangue del tuo sangue, colei per la quale ti sei fatta mesi dormendo quando capitava e convivi di buon grado con la panza cha avanza del post-gravidanza; la vai a prendere col cuore colmo di gioia dopo una settimana che non la stringi e lei...lei alza un occhio dalla televisione, accenna in saluto con la mano e sbuffa leggermente. Che se e' cosi a 4 anni a 14 cosa mi fa? Mi lancia un serramanico quando varco la porta?

Son soddisfazioni quando la fai salire in macchina per portarla qualche giorno in versilia e vieni investito da 5 dicasi 5 ore di lamento continuo e pianti strazianti "voglio i NONNI- voglio i nonni- nooooonnniiii- nonniniiiiiiiii- qui non mi piace- mi fa schifo- non vooooooglioooooo" . Che la mammaInSe capisce anche che il mare della versilia faccia parecchio schifo, ma non credeva che a 4 anni si cogliessero queste sottigliezze. Alla quarta ora di lamento la mammainse ha anche aperto la finestra per disperdere le urla:" Bibi amore se proprio devi rugnare per le prossime ore vai sul poggiolo cosi non ti sento". E lei, diligentemente, si e' seduta sullo scalino fuori ed ha continuato a singhiozzare solitaria.

Son soddisfazioni quando, tentando di riconquistare l'amore di tua figlia, la porti in passeggiata e curi le lacrime a forza di pizza, gelato e giri sulla giostra. E finalmente credi di avercela fatta perche' ride e si diverte. Ma poi scorgi il muso:" Bibi che c'hai? mezzo chilo di gelato non era abbastanza?". 
"Sniff, sniff, sigh: mi sono venuti in mente i nonni e adesso...mivienedapiangereeeee"

Vedi caro Mr.M. L'errore e' stato nostro! Non si va dai nonni a prelevare un pargolo! Al limite si va dai nonni a mollargli pure l'altro!


Monday 11 August 2014

A Saint Tropez...

Feeling Tropezienne

La FamigliaInSe si appresta finalmente a partire per le vacanze e la MammaInSe immagina cosa metterebbe in valigia se mammaInSe non fosse (o se potesse permettersi degli shorts si intende)

Nella sua fervida immaginazione, la mammaInSe non e' quella ragazza sciattona con le patacche di cioccolato ad altezza ginocchio e con le scarpe rasoterra che altrimenti chi lo acchiappa quello piccolo prima che si butti sotto le macchine.
Durante le calde notti estive la mammaiInSe si immagina parei coordinati a costume/scarpe/borsa,  occhiali da sole che stanno dritti sul naso e non in strana posizione obliqua perché qualche piede piccino e' saltato sopra le stanghette, borse piene di creme solari a fattore 20 invece che 1000 e libri da leggere al posto dell'ultimo numero del giornalino della Pimpa.

Si e' pure immaginata di aver avuto il tempo di fare shopping per dedicarsi in stile alla dolce vita Tropezienne.

Invece la mammaInSe si prepara alle famose cacanze con un perfetto pre-cacanza in cui tenta di togliere il pannolino a quello piccolo. (per la cronaca di solito sta felicemente seduto sul vasino per 20 minuti senza fare nulla, col solo intento di alzarsi, sedersi sul divano e farla comodamente li. Per ora annoveriamo un altissimo numero di pipi in giro per casa e manco mezza nel vasino)
Invece che fare shopping e scrubbing pre-abbronzatura, oggi ha trascorso una mezzora convincendo il Bibo che effettivamente la scarpa destra va sul piede destro e non sul sinistro e viceversa, finche' l'inizio di un capriccio fuori misura l'ha convinta che effettivamente anche scarpa destra su piede sinistro può andare!

Qundi pare che anche quest'anno il golfo di St.Tropez e la Croisette di Cannes vedranno arrivare una mammaInSe accaldata e spettinata che per far posto a Hello Kitty e tutto il set da spiaggia di Peppa Pig ha dovuto lasciare la piastra a casa.
Che le cacanze abbiano inizio!

Thursday 7 August 2014

Nata il 7 Agosto

Sono nata il 7 agosto. Questo me lo ricordo. L'anno no, non saprei. Guardandomi le mani direi che di anni ne sono passati parecchi, ma i numeri hanno davvero poco valore oramai.
Il 7 agosto, si, questo lo so! Leone. Lo dice lo zodiaco, e con questi capelli, con questa criniera bianca e forte, un leone lo sembro per davvero.

Sono in un letto nella penombra, ma non ho idea di come ci sia arrivata o quando. Vedo sguardi accondiscendenti,  e sguardi stanchi e scocciati, vedo mani che si muovono e vedo parole che non riesco a sentire. Sto galleggiando dentro ad una bolla e guardo divertita tutto quell'affaccendarsi la fuori. Qui invece e' come se il tempo si fosse fermato, o forse, come se non fosse mai esistito.

Dicono che la mia memoria sia come un tappeto che si sia arrotolato ormai del tutto; si e' arrotolato prima sui ricordi più vicini e poi ha continuato piano ed inesorabile ad arrotolare e cancellare, fino a quando e' rimasto solo qualche filo colorato ed un po' aggrovigliato a farmi il solletico ai piedi. Di cazzate me ne hanno raccontate parecchie da quella prima visita, ma questa del tappeto che si arrotola forse, adesso, mi sembra un po' meno cazzata delle altre. Pero' sono nata il 7 agosto, e questo lo ricordo!

Un leone, coraggioso ed un po' incosciente. Ve l'ho mai raccontato di quella volta che ho imparato a nuotare? Ho trascinato Maura sulla spiaggia, in corso Italia. Tutti i ragazzi si tuffavano e nuotavano, mentre le ragazze cercavano di non abbronzarsi le carni bianche sotto quel sole luminoso. Ed io morivo dalla voglia di scrollarmi di dosso quelle vocine lamentose e quei risolini affettati. Ho detto a Maura:" Al 3 ci buttiamo, e al costo di annegare dobbiamo arrivare al primo scoglio". Beh mi sembra chiaro che non siamo annegate!

Di soldi non ce ne erano, mai. Per me poi, che ero la terza figlia, femmina dopo due maschi, dei soldi non sentivo nemmeno l'odore quando entravano in casa. Allora ho capito che dovevo pensare da sola a me, essere scaltra e prendere cio' che mi spettava, senza aspettare che nulla mi fosse regalato. Dovevo fare il leone.
Erano tempi duri, tempi di guerra.
Ho scoperto che mio padre teneva del vino nascosto in botti sotto il lavandino. Ho anche scoperto che al mercato nero compravano quel vino a prezzo d'oro.
Mio padre non si e' mai lamentato di tutto quel vino annacquato che ha bevuto. Io mi sono disegnata la riga delle calze con un pennarello,  e, con quei pochi soldi racimolati, sono andata in balera.
Ho ballato il tango, ho ballato ad occhi chiusi, muovendo la testa ed accarezzandomi la schiena con i capelli; dimenticando la guerra; dimenticando che il ballerino era solo quello spilungone di mio fratello.

Ah mio padre, cosi' severo! Se glielo raccontassero troverebbe le forze per uscire dalla tomba e chiudermi nello sgabuzzino.

Una vita e' passata, così' in un lampo, ed in un lampo dimenticata, come se avessero spento un interruttore. Non so se ho fatto un buon lavoro. E' stata una vita piena di imperfezioni, di curve troppo strette. Mi hanno chiamata egoista, li ho sentiti. E forse si, sono stata anche quello.
Pero' ho regalato al mondo colori, voglia di vivere; e risate, tante, grosse, rumorose risate.
Ecco, ecco chi sono; sono nata il 7 agosto, ed avevo il sole che mi bruciava dentro.

Cara Elsa, nata senza padroni, questo e' il mio regalo: aiutarti a raccontare gli ultimi bandoli di quel tappeto arrotolato. Perche' le storie muoiono se non vengono raccontate.

Tuesday 5 August 2014

E' Partita!

E' partita, e stamattina la mammaInSe l'ha trovata gia' seduta sul letto alle 6, tutta sorridente e pronta per infilarsi i pantaloni verdi e trascinare la valigia con le ruote per i lunghi corridoi dell'aeroporto.
Quando, giorni fa, la mammaInSe l'ha portata in consolato per fare l'atto di affidamento, ha voluto precisare alla segretaria:" Ma glielo ha detto la mia mamma che lei non viene e vado proprio sola sola con i miei nonni?"

Ha fatto la lista di tutti i vestiti che andavano messi in valigia, così alla sera sarebbe stata la più elegante mentre andava a mangiare il gelato in passeggiata. Peccato che la mammaInSe si troverà a smacchiare fragola e cioccolato da ogni centimetro di quei vestitini frivoli!
Peccato anche che la Bibi abbia perso un sandalo proprio il giorno prima di partire.
Come ha fatto, chiederete, a perdere una scarpa? Ma voi non lo sapete che i  bambini inglesi, o semi-inglesi vanno in giro scalzi per giornate intere, seminando scarpe per ristoranti e parchi gioco come se fossero le briciole di pane di Hansel e Gretel?

La Bibi e' partita e quello piccolo la cerca in ogni aereo che ci passa sopra la testa, e la mammaInSe che e' un po' matta e un po' sentimentale, la chiama per sbaglio quando il pranzo e' pronto.
Proprio matte queste mamme che quando i figli non si staccano dalla gonna e non lasciano un minuto di pace, li darebbero volentieri in affidamento, ma tant'e' quando ne manca uno all'appello, si sente quel vuoto un po' scomodo!

Ancora più buffo quello piccolo che non si da' pace di questa silenziosa mancanza, lui che figlio unico non lo e' mai stato e  di cui già i primi vagiti erano coperti dalle urla delle mille richieste di una signorina più grande di lui. Buffo quando, tornando a casa nel pomeriggio, ha iniziato a trillare felice:
"C'e' Bibi a casa"
ripetendolo fino alla smentita di una casa silenziosa.

Anche lui ha capito che qualcosa di strano frulla nell'aria e, con la saggezza dei suoi due anni, ha lasciato paziente che la mammaInSe lo sfinisse con una doppia razione di baci e di attenzioni, senza  nemmeno indietreggiare inorridito!

Sunday 3 August 2014

Le Scarpe

Pinuccia. Certo quel nome non le si addiceva per nulla. Lei cosi’ elegante, cosi composta.
I diminutivi, poi, le facevano orrore. Pina? Nuccia?
Le capitava di indugiare davanti allo specchio, per aggiungere una forcina a quello chignon immacolato, o incipriarsi le guance per nascondere impercettibili imperfezioni della pelle. A quel punto sollevava una mano, come per presentarsi ad un’altra se stessa: “ Lavinia, il piacere e’ tutto mio”.

Ecco, Lavinia, quel nome si che le sarebbe andato a pennello!

Indossava camicie di seta e gonne senza mai una piega, la signora Pinuccia, tanto che si raccontava che non si fosse mai seduta per davvero, ma stesse in equilibrio con il sedere a pochi centimetri dalla seggiola per non sgualcire i vestiti.
Aveva scarpe lucide, che scambiava immediatamente con pantofole di velluto non appena entrata in casa, senza che mai la pianta del piede toccasse il suolo.

Era perfetta la vita della signora Pinuccia, fino a quando non trovo’ quel biglietto lasciato in bella grafia da suo marito, sempre cosi’ attento ed ordinato:
“Cara Pina, tutto quell’amido nei colletti delle camicie mi ha fatto venire l’orticaria. Sogno una vita di calzini spaiati e mutande non stirate. Parto. Addio”

Non fu lo shock dell’abbandono, quanto l’affronto di trovare tutte quelle camicie, calzini e mutande gettati fuori dai cassetti, appallottolati e mischiati alla rinfusa sul letto.
Alla signora Pinuccia manco’ il respiro e senza pensare si sedette pesantemente sulla poltrona, noncurante delle pieghe sul tubino antracite.
Sempre sovrappensiero si tolse le scarpe ed accarezzo’ il marmo freddo del pavimento con le dita dei piedi, traendone un inaspettato ed euforico piacere.
Tento’ di ricomporsi, ma ricadde felice sul divano; tento’ anche di rimettersi le scarpe, ma i piedi proprio non ne vollero sapere. Cosi’ le getto’ dalla finestra. 


Si racconta che la Signora Pinuccia non riusci’ mai piu’ ad infilarsi un paio di scarpe


Questo testo partecipa al concorso per il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri. 
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Le votazioni verranno chiuse il 31 agosto 2014.

Friday 1 August 2014

L'Anti-Relax

La mammaInSe soffre di una micidiale forma di Anti-Relax.
Tutte quelle attività che per il resto del mondo sono sane portatrici di relax, alla mammaInSe creano una stretta allo stomaco, le fanno battere il piedino per terra a ritmo convulso, scrocchiare le dita, guardare incessantemente l'orologio.

La mammaInSe non mette piede dal parrucchiere da almeno 7/8 mesi, la mammaInSe paga l'abbonamento ad una palestra dove non va, la sua ultima manicure risale probabilmente  ad un paio di anni fa.

Oggi pero' si e' guardata i piedini ed ha dovuto sventolare bandiera bianca ammettendo una terribile Caporetto della decenza podologica.  Si e' allora presa un appuntamento al centro pedicure delle donnine cinesi del quartiere qua a fianco e docilmente s'e' fatta accomodare su una poltroncina con il massaggio incorporato e si e' fatta infilare i piedi in una vaschetta idromassaggio.
Per qualche minuto si e' sentita felice ed a proprio agio, poi pero' l'ha sentito. Quel piede che fremeva nella vaschetta ed iniziava a sbatacchiare in su ed in giu'.
La mammainse ha iniziato a rigirarsi agitata su quella poltroncina, elencando mentalmente tutte le cose che avebbe potuto e dovuto fare in quel momento se solo quella donnina avesse smesso di farle lo scrubbing dei talloni.
Alla prima mano di smalto e' stata assalita dsll'ansia da parcheggio, che sarebbe scaduto dopo venti minuti.
Alla terza mano di smalto saltellava visibilmente agitata sulla poltroncina.
Quando l'hanno fatta alzare ed accomodare su un'altra seggiola, davanti ad una pila di riviste ed infilandole i piedi in un attrezzo strano che sparava aria calda, ha implorato che la lasciassero andare
"Eh no signola, poi lovinale tutto lavolo e iniziale da capo"
Dopo 5 minuti di sguardi supplicanti si e' avvicinata la propietaria che con aria rassegnata a sbuffando un paio di volte, ha aiutato la mammainse a rimettersi i sandali senza rovinare lo smalto!

La mammainse e' immediatamente corsa felice a fare la spesa, sfoggiando, pero', dei meravigliosi piedini nuovi di zecca!

Wednesday 30 July 2014

Il Bilinguismo dei Bibis

C'e' stato un tempo, che ormai sembra tanto tempo fa, in cui la Bibi si rifiutava di parlare inglese. Specialmente in presenza della mammaInSe. Ancora più specialmente se esortata dalla mammaInSe.
Capiva perfettamente ma si rifiutava di rispondere pure ai "basics" tipo "Come ti chiami" o "Quanti anni hai"
La mammaInSe non se ne e' poi molto preoccupata, cosciente che probabilmente, entro breve si sarebbe proposto il problema contrario. Tutto sommato silenziosamente felice che la Bibi sentisse ancora l'italiano come la lingua a lei più vicina, la lingua che in qualche modo voleva dire casa, amore, sicurezza ed affetto.
Poi in fondo la mammaInSe si e' sempre imposta di parlarle solo ed esclusivamente italiano, rasentando la maleducazione alla presenza di altre persone, ma si e' sempre anche detta "ecchissenefrega".
Intanto la Bibi sviluppava un inglese un po' incespicante farcito di grosse risate con le amichette quando non capiva una mazza di quello che le dicevano (perché poi c'e' da aprire un intero capitolo sull'inglese (o l'italiano, o l'indù o il mandarino…) parlato dai bambini fra i 2 ed i 4 anni).
Poi e' arrivata la prescuola, e, come da programma, quell'inglese incespicante si e' trasformato nella lingua forte e preferita, con accento perfetto (che quando mi corregge davanti ad altre persone la ammazzerei ma vabbe'..), vocabolario stupefacente ed errori buffi dovuti più all'eta' acerba che a confusione da bilinguismo. Così, all'improvviso e senza nemmeno avvertirmi!

In pochi mesi e' arrivato il temuto momento in cui all'uscita da scuola continuava per ore a parlare solo in inglese, a giocare in inglese, a rispondere esclusivamente in inglese.

"Bibi parla in italiano con la mamma"
"E perche'? tanto tu capisci lo stesso"

Poi siamo andati in montagna in Italia, con una carovanata di gente dall'Italia, con figli grandi e piccoli e tutti italiani. Come per magia, non solo la Bibi ha smesso in un secondo di parlare inglese, ma quando spronata dai bambini più grandi a dire qualcosa in inglese, si rinchiudeva in un silenzio imbarazzato.
Ma la magia ancora più interessante era che, appena chiusa alle spalle la porta della camera dell'albergo, ricominciava a parlare inglese con suo fratello o mentre giocava da sola!

Ancora una volta li guardo e mi sembrano tutti magici questi bambini! Non hanno nulla da dimostrare, vogliono solo appartenere ad un gruppo ed essere come tutti gli altri. "Non chiedetemi prodezze, chiedetemi solo di giocare con voi".

Mi venivano in mente certi italiani espatriati che pare che in un anno abbiano dimenticato tutto l'italiano di una vita e quando rientrano in patria ad ogni conversazione fanno un gran minestrone delle due lingue (Sono andato a comprare…oh my gosh non mi viene la parola, come si dice in italiano BREAD?), che qualche parola ogni tanto può succedere ma certi sembra che li abbiano lobotomizzati dopo l'espatrio!

Quello piccolo e' tutta un'altra storia. E' andato all'asilo 6 mesi prima della Bibi (a 18 mesi invece che 24), solo per due giorni alla settimana e nemmeno tanto volentieri a dire la verita'….ha poi una sorella che chiacchiera come una macchinetta a carica infinita, e spesso e volentieri in inglese. E così lui, alla faccia della regola per cui di solito i bambini bilingue iniziano a parlare più tardi, sforna frasi corte ma articolate in inglese o in italiano in base alla situazione. Non c'e' traduzione e non c'e' volontà', sembra semplicemente che nel database del cervello riesca a scegliere la cosa di cui ha bisogno al momento opportuno, adattandosi all'interlocutore!

Per la mammaInSe tutto cio' e' bellissimo e stranissimo. In qualche modo segna la loro via che si distacca dalle orme materne per prendere curve tutte diverse. Segna tutto cio' che imparano quando non sono con la mammaInSe, e se questo e' vero per tutti i bambini del mondo, alla mammaInSe sembra che tutte queste parole straniere che spuntano come funghi da quelle bocche piccoline, rendano il distacco tangibile e misurabile.

Eppero' dovreste sentirlo il Bibo quando si dice da solo "Well Done" con un accento italiano che manco Vito Corleone….

Monday 28 July 2014

Al Mio Segnale….

A volte ci sono decisioni che prendi con una certa leggerezza, nonostante una vocina infondo alla tua testa stia cercando di metterti in guardia. E' un attimo, dici un si senza pensarci troppo, ancora ingnara delle future sciagure.

"MammaInSe, ho visto un posto dove ci sono decine di ingrossi di arredamento uno dietro all'altro, migliaia di divani, comodini e comò che non aspettano altro che la famigliaInSe trovi loro un posto d'onore in casa"
"Ma si MR.M., andiamo, per ammazzare questa domenica di sole splendente. Perché goderci il giardino mentre quelli piccoli fanno le rane nella piscinetta gonfiabile?"

La mammaInSe ha asciugato le ranocchie gracidanti (Nooo Uaaaa non vogliamo venire/salire in macchina/camminare/vestirci), ha sgonfiato la piscinetta del giardino ed ha caricato in macchina due mostrini estremamente recalcitranti.

Quello piccolo dorme, vai e' fatta, meno uno.
Quella grande si lamente a dismisura, ma e' nell'eta' in cui un paio di minacce fanno meraviglie (Se non la smetti con il lamento supremo niente gelati ed ipad per una settimana……e la mamma disabilita pure la funzione dei cubetti di ghiaccio del freezer!)

Primo negozio, quello piccolo dorme ancora, perfetto. Entriamo nel negozio, quello piccolo si sveglia, ma porc….
Sempre Primo negozio: Bibi ancora in fase "lamento supremo", Bibo in fase "mi son appena svegliato, mo' rompo fino a quando non mi rimetti a dormire". FamigliaInSe salvata da megaschermo all'interno del negozio con Toy Story e distributore gratuito di biscotti al cioccolato (per i mostrini) e caffè (per la mammaInSe)

Secondo Negozio: quelli piccoli hanno pericolosamente recuperato le energie: rimbalzano come delle palline da un divano in esposizione all'altro, ci si rotolano, fanno le capriole, giro di nascondino fra credenze e comodini, corsa ad ostacoli fra lampade da terra e tavolini da caffè.

Terzo Negozio:Vedi sopra

Quarto Negozio: Pianto a singhiozzi: Ho sete/ho fame/mi scappa la pipi'/ sono stanca/

Quinto negozio: A dire la verita' non ho idea di cosa vendessero nel quinto negozio. Sono entrata ed ho chiesto :"Avete mica un bagno?"

Ricarichiamo i bamini in macchina: Nooooo, non voglio salireeee, voglio andare al ristorante (????), fa caldo, fa freddo, la cintura mi stringeeeee.

Parte la macchina, i bambini si addormentano. La mammaInSe e Mr.M. finalmente riescono a rivolgersi la parola e riprendersi dalla maratona. Chiacchierano felici, nonostante in tre ore e cinque negozi non abbiano visto praticamente nulla e l'unico ricordo vivo e nitido sia dei biscotti al cioccolato e del caffè.
Chiacchierano e quasi si dimenticano che li dietro ci sono due Gremlins addormentati che andranno svegliati, rifocillati e riaddormentati.

Arrivano a casa, sospirano davanti a quelle faccine rotonde e perfette, a quelle ciglia lunghe ed i sospironi profondi della nanna.

"Allora che facciamo, li svegliamo o stiamo qui a guardarli per una mezzoretta in mezzo alla strada?"

"OK, pronto? Al mio segnale SCATENA L'INFERNOOOOOO"

Friday 25 July 2014

The Shop Assistant - Storie da Commessa


Dopo l'ode al sole ed ai picnic dell'ultimo post, qui si e' scatenato l'uragano. Mr.M., appena sbarcato da NY e sulla via del lavoro, e' stato colto da bombe d'acqua e pioggia orizzontale che l'hanno ridotto peggio di un quindicenne durante la battaglia dei gavettoni di ferragosto. La mammainse e' invece stata investita dall'atroce dubbio di portare una certa sfiga.

Comunque, sfiga o meno, c'era il solito annoso problema di intrattenere bambini chiusi in casa. E' un po' come avere a che fare con l'acqua sul fuoco: all'inizio non succede nulla, giocano insieme beati e felici, poi iniziano le prime bollicine e li senti urlettare e ridere, ma si divertono, l'acqua non bolle ancora. Continui a sorvegliarli: gli stessi urletti felici, qualche salto. Allora commetti l'atroce errore di lasciare la stanza per un istante, chesso' per andare in bagno, ed ecco l'esplosione, l'acqua bolle impazzita, possibilmente uscendo dalla pentola; i bambini si stanno buttando a volo d'angelo dal divano atterrando uno sopra l'altro.

Dunque intervieni: bambini facciamo un bel gioco, giochiamo al negozio


Io ODIO giocare al negozio, una noia mortale, ma odio ancora di piu' le bambole, e qualsiasi attivita' creativa quando c'e' quello piccolo intorno finisce con un divano da cambiare o una parete da ridipingere...quindi...

-Mamma io voglio fare la shop assistant, tu vai di la, poi arrivi con una borsa e compri!

-Buongiorno signora che bel negozio. Vorrei un regalo per mia mamma. Ha quslcosa di adatto?
-Certo ho questi palloncini rosa e azzurri perfetti.
-Mmh pensavo piu' ad un gioiello, tipo quel braccialetto di Hello Ktty che per una donna sulla sessantina e' perfetto.
- Ok, glielo metto nella borsa ma i pallincini non li vuole?
- No grazie, Hello Kitty fara' gia' una certa figura
-Ma due palloncini da attaccare sulla finestra e la porta?
-Ma no grazie io...
-Ma si, sono belli e grandi e ci puo fare una festa e poi c'e' scritto "birthday girl" con i cuoricini, quindi per sua mamma sono perfetti
- E va bene ma solo quelli rosa!
- Sono £10 pounds
-Ma ho preso solo quelli rosa!
- Eh ma qui sul bigliettino c'e' scritto 10
- Si ma io ho preso solo quelli rosa che sono la meta' quindi mi dovrebbe fare un po' di sconto.
-Eh no Signora mi dispiace, in questo negozio non si fanno sconti!

Fregata pure dalla quattrenne!

Thursday 24 July 2014

A British Summer




Lo dico piano, a fil di voce, lo dico stasera, anche se ho un occhio che si chiude e l'altro pure, perché' temo che da domani la magia svanirà', il sole tornerà' al fare il prezioso dietro nuvoloni capricciosi e mi toccherà' rimettere a posto la piscinetta gonfiabile e tirare fuori l'impermeabile.

Londra tutta ha vissuto alcune settimane in stato di grazia e gli ultimi giorni da miracolata: il cielo si e' aperto, il sole si e' vestito a festa ed invece del solito teporino da mezza manica e pantaloni lunghi, ci ha regalato un caldo vero da infradito e vestito di garza. Potremmo aprire un lungo discorso su come gli inglesi si mettano le infradito già a marzo quando intravedono qualche raggio primaverile, ma non voglio rovinare la poesia di questi giorni!

Un caldo, vero, che mi schianta indietro ne tempo, quando dopo pranzo mi sdraiavo per terra, braccia e gambe aperti, sul pavimento di graniglia di mia nonna, per aderire ogni centimetro di pelle alla superficie più' fresca della casa.
Quel caldo vero, quando le persiane rimangono sempre socchiuse e le tende di cotone danzano nella penombra annunciando un refolo di vento.
Quel caldo vero che ci faceva fuggire al mare o in montagna, che la citta' diventava un inferno di strade roventi e deserte e la fontanella dei giardinetti non vedeva l'acqua per settimane!

Un caldo vero che ha decisamente dato alla testa dei Bibi di casa, non abituati a queste temperature mediterranee. Nonstante io tenti di idratarli in continuazione, temo che tutto cio' sia troppo per loro che stanno mostrando segni di incipiente follia: quello piccolo si e' trasformato in una specie di strano elfo hippie. Si adorna di bracciali, anelli ed orologi, non si toglie mai il cappello, e quando dico mai intendo nemmeno per dormire o fare il bagno; ed oggi, oltre al cappello, siamo stati costretti a fargli fare il bagno pure con le scarpe. Insomma, nel periodo dei "terrible twos" e dei capricci a gogo, devi scegliere le tue battaglie, ed ho deciso che infilarlo nella vasca con cappello e con le crocs era meno deleterio che un'ora di urla giusto prima della nanna. La Bibi invece ha una moderata ossessione per le Loom Bands (avete presente i braccialetti fatti con gli elastici) e per il ghiaccio; da quando ha scoperto che il nostro freezer produce cubetti di ghiaccio, se li metterebbe pure nella pasta al pomodoro. Nei momenti più' inaspettati della giornata (tipo a colazione) la si può vedere avvicinarsi circospetta al freezer ed infilarsi cubetti di ghiaccio in bocca o, se colta in flagrante, ad infilarne una manciata nel bicchiere con giusto mezzo dito d'acqua per fare la finta.

In questi giorni ho anche scoperto una Londra diversa, una metropoli che nonostante il caldo soffocante, riesce ad essere a misura di bambino e di famiglia. Parchi e giardini pensati per bambini di ogni eta'. Minuscoli parchi acquatici costruiti nei giardinetti sotto casa. Zone d'ombra curate e pulite per picnic e piccole pause.
E li dovreste vedere questi inglesi come sono attrezzati, partono per i giardinetti carichi come non mai, fra costumi, creme solari, snack per i bambini e magari pure la seggiolina pieghevole per la mamma che veglia da lontano. Sono i re e le regine indiscussi del picnic: riescono ad organizzarne ovunque, in continuazione,sotto ogni condizione atmosferica. Li ho visti pure decorare gli alberi dei giardinetti con i "BUNTING" portati da casa (ma si, avete presente le bandierine colorate?). Immaginate quindi l'estasi di un popolo che ama follemente stare all'aperto, quando gli e' concesso farlo senza gli stivaloni da pioggia ed il poncho sulle spalle!

E la sera, quando i bimbi sono a nanna, c'e' il via al barbecue, oppure la rincorsa al locale con i tavoli all'aperto, o perche' no, un altro picnic in notturna dove al succo di frutta viene sostituita una buona (ma spesso anche no)bottiglia di vino rigorosamente servito in calici portati da casa.

Guardandomi intorno vedo un impegno vero a godere ogni istante di questo caldo inaspettato, con la determinazione di chi sa che domani probabilmente pioverà a dirotto e che non c'e' tempo da perdere!
E probabilmente domani rivedro' le stesse mamme che oggi spalmavano protezione totale e calzavano i cappellini sulle teste pelate, nello stesso parco, rivestite di stivaloni ed impermeabili, a far saltare i bambini di pozzanghera in pozzanghera.

Insomma, tutto questo entusiasmo va ricompensato! Un paio di settimane d'estate all'anno ce li meritiamo pure noi no?

Tuesday 22 July 2014

Il Silenzio Inaspettato

C'e' uno strano silenzio assordante che avvolge le serate della mammainSE.
Un silenzio agognato, immaginato, reclamato, che adesso la coglie un po' in contropiede perche' non sa trovare una posizione comoda in cui ascoltare tutto questo silenzio e forse e' un po' spaventata che tutta questa pace la costringerà ad ascoltarsi invece che ascoltare.

Mr.M. e'  partito per la grande mela ("che figo", gli dicono tutti, ignari del fatto che l'albergo e l'ufficio sono nello stesso palazzo, niente metropolitana, niente 5th Avenue, ma un bel corridoio inondato di aria condizionata che lo porta dalla colazione alla scrivania, e no, non ditegli "che figo andare a NY" che poi vi mangia vivi) lasciando la mammainse a spartire le giornate con muratori e bambini in vacanza - binomio che no, non va per nulla d'accordo.

Quindi le giornate vengono scandite da martelli pneumatici, picchiettare metallici, chili di polvere depositati sui pavimenti nuovi della casaInSe e ruggiti imbestialiti di bambini annoiati ed accaldati.
I due anni del Bibo mettono a prova estrema la pazienza (da tempo sgocciolante) ed i timpani della mammainse, fra urla raccapriccianti, capricci persistenti e disastri in continuo divenire.
La Bibi, colta da precoce fase pre-adolescenziale, canta a squarciagola, si cambia 10 volte al giorno comparendo e scomparendo fra abiti da principessa, gonne fosforescenti e magliette di peppa pig, e pretende attenzione, comunicazione e totale dedizione.
Gia' alle 7 del mattino la mammainSE prega che a qualcuno vada via la voce, almeno per qualche minuto, ed invece le giornate sono un susseguirsi di cacofonie, di salti mortali per evitare capricci (soprattutto dei muratori) ed insurrezioni.

Capirete quindi come il totale silenzio e pace improvvisi che piombano nelle serate (no, nelle nottate ancora no, ma ci stiamo lavorando) della mammainSE, la colgano totalmente impreparata, che quando vivi nel continuo uragano, la quiete sembra solo un preannuncio di sciagure.
La mammainSe, si aggira solitaria fra mura ancora un po' sconosciute, tentando di fare la pace con il divano, con le piastrelle e con le lampadine che tremolano. E' talmente abituata a lottare per ottenere 10 minuti di solitudine in bagno, che all'improvviso si sente spersa e spaesata in una casa che sussurra. Si siede timida sul divano, non sapendo bene che cosa si fa, quando si potrebbe non fare nulla. Continua ad alzarsi per controllare di aver chiuso le finestre, di avere dato i giri alle porte, di aver spento l'acqua che annaffia il giardino e sente che avrebbe bisogno di un silenzio un po' più lungo per imparare davvero a galleggiare nella pace del bastarsi, per spingersi oltre il bordo di quel divano, mettendosi comoda sul serio e cercarsi un po' dentro, così, tanto per controllare che cosa sia rimasto li' in fondo, dove non guarda da tanto tempo e si sono accumulate polvere e ragnatele. O forse no, meglio di no, potrebbe cadere in letargo per recuperare il sonno perso e poi chi la schioda più da quel divano?

Monday 21 July 2014

Quelli che camminano saltellando

Sembra passata un'eternità ed invece poco più' di una settimana fa eravamo ancora in montagna a respirare aria troppo ricca di ossigeno a cui i nostri polmoni metropolitani non sono più' abituati, a camminare tenendoci per mano urlando a squarciagola gli intramontabili "quel mazzolin di fiori" "bella ciao" ed il "capitano della compagnia" (il tutto punteggiato dalla colonna sonora di FROZEN che vabbe'…).
Sara' che come al solito ci siamo giocati i punti relax guadagnati in una settimana, nelle due ore prima della partenza, quando i nostri cervelli iperossigenati hanno fatto male i calcoli delle congiunzioni astrali: partiamo? ma noi dai e' presto, facciamo colazione-salutiamo gli amici- facciamo ciao alle montagne- salutiamo la cameriera/massaggiatrice/barista/giardiniere-che-sono-stati-cosi-gentili-chissa'-quando-mai-li-rivedremo per poi ridurci al "maporcamiserialadra-la-coda-siam-bloccati-fra un'ora l'aereo parte e noi siamo ancora a metter benzina in autostrada" e l'intramontabile finale a sorpresa :"nuooooo la macchina diceva diesel e tu hai messo la benzinaaaaa e mancano 20km all'aeroporto: segno di croce, cornetto alla mano e che qualcuno lassù ce la mandi buona (n.d.r. la macchina e' arrivata singhiozzando fino all'aeroporto e la donnina del check-in si e' impietosita a vedere bambini urlanti e genitori in una valle di disperazione ed in un bagno di sudore e ci ha fatti imbarcare).

A parte il solito finale con pathos, la vacanza e' stata splendida, i bimbi si sono goduti la liberta', i prati sterminati e l'aria che punge il naso. Noi ci siamo goduti i bimbi, e, lontani dalle solite routine quotidiane che ci fanno scorrere la vita fra le mani senza vederla, ci siamo accucciati un po' di più alla loro altezza per osservarli meglio, sospendendo il solito giudizio dall'alto, ma meravigliandoci ancora un po' della loro purezza e delle loro risate cristalline.

Ancora una volta mi sono stupita della loro totale incapacità a camminare: loro non camminano, loro saltano, galoppano, corrono, si trascinano; la loro andatura e' specchio dello stato emotivo; non celano, non coprono, non affossano; tutto cio' che provano e' li' nei loro piedi, basta guardare, non serve indovinare.

E cosi' i loro sentimenti, i loro discorsi; non ci sono secondi fini, non ci sono giochi di parte, non ci sono ambiguità', fanno amicizia in un secondo, si raccontano la vita in una frase, ridono a crepapelle per ore, piangono senza vergogna.

Quando smettiamo di camminare saltellando?

L., dagli occhi azzurri ed i modi gentili, e dall'alto dei suoi 5-anni-quasi-6, si e' innamorato della Bibi, e glielo si leggeva in quegli occhi azzurri e grandi. E ogni sera correvano come dei matti avanti ed indietro, giocavano e ridevano come se la vita fosse stata tutta li, in quelle pance sobbalzanti, e quegli occhi lucidi di risate e di vita: e forse avevano ragione, la vita, per qualche ora, e' stata veramente tutta li'!
"mi vuoi sposare?"
"Ma no, dai andiamo a giocare fuori"
"Ok, allora andiamo fuori"
"Pero' mi serve la maglia, andiamo a prenderla su nella mia stanza"
"Sai anche io ho dormito in questa stanza: io dormivo in questo lettino ed il mio papa' in quest'altro"
"E la tua mamma dove dormiva?"
"La mia mamma e' morta" , "pero' adesso andiamo fuori"

Noi adulti, testimoni di una conversazione non intesa alle nostre orecchie, ci siamo impietriti: avremmo voluto stringere questo bambino dagli occhi blu, riempirlo di attenzioni e domande inutili, avremmo voluto dargli più affetto di quanto avesse bisogno, dare alla sua confessione un'enfasi non richiesta, rivolgergli una commiserazione di cui non avrebbe saputo che fare.

Ma loro si, loro sapevano cosa fare, loro camminano ancora saltellando, e saltellando si sono presi per mano e si sono tuffati nelle loro avventure di bambini, senza parole inutili, senza silenzi imbarazzanti.

E noi? Noi quando abbiamo smesso di camminare saltellando?

Tuesday 1 July 2014

Occhio Malocchio Prezzemolo e Finocchio

La famigliainSe s'e' impacchettata, semi spacchettata, ha preso possesso della nuova dimora e si adatta giornalmente a spazi nuovi, pavimenti perennemente sporchi e disastri in continuo divenire.

Se proprio doveva esserci l'elemento di disturbo, speravo almeno in un poltergeist, uno buffo, che sferraglia un po' di catene e ti fa due dispetti, chesso' che ti scambia il sale con lo zucchero o il caffè' con il cacao, che ti annoda i lacci delle scarpe o al massimo ti allenta il freno della bicicletta.

Ora, io non so se quello che c'e' in casa e' il fratello incazzato di Casper il fantasmino bianco o una nube tossica di sfiga, devo ancora capire se abbiamo bisogno dell'esorcista, dei ghostbusters o di una tradizionale benedizione, o magari di tutte queste cose combinate ed una corona d'aglio alla porta.

Fatto sta' che dopo pochi giorni dal trasloco, mentre mi godevo una meritatissima doccia-scaccia-polvere, mi si e' allgato completamente il bagno. Guarda guarda che i mutatori si erano dimenticati di attaccare lo scarico delle acque del bagno alle fognature, o forse no, non possono essere stati così imbecilli, e' stato il poltergeist!

Mentre rifacevamo i lavori per attaccare sto benedetto bagno alle fogne, abbiamo scoperto che il tubo che passa sotto il giardino e va alle fogne era completamente bloccato dal cemento. E ridaje, scava il giardino, togli il tubo, metti il tubo. Adesso il tutto funziona, peccato pare che nel giardino siano esplose un paio di granate.

Un venerdì sera, mentre mi pregustavo di svenire sul divano davanti alla televisione ronzante, ho aperto il frigo per affondare la stanchezza in un barilotto di gelato e… tadahhhhhh frigo e freezer completamente spenti, morti, kaputt ed un gelato liquefatto che mi chiedeva di dargli una morte migliore.

Poi e' finalmente arrivato il divano del soggiorno, che guardare la televisione stravaccati sui teli da pic nic stava producendo danni irreversibili a schiena e cervicale.
"Signora il divano e' nel camion qua fuori, ora ci paghi fino all'ultimo penny e poi lo scarchiamo"
"Senta ma io c'ho un po' sfiga di questi tempi, non e' che prima posso vederlo il divano, così' per assicurarmi che sia tutto a posto, e poi vi pago?"
"Non se ne parla neppure, se non ci paga immediatamente noi ce ne andiamo, ci portiamo via il divano e lei sarà' costretta a sdraiarsi sul pavimento tutte le mattine alle 5.30 quando quello piccolo si sveglia e vuole vedere la PIMPA"
La mammainse si guarda in tasca, paga e aspetta.
Non avevano nemmeno tolto il cellophane che lei l'aveva già' vista e si era già' messa le mani nei capelli ed aveva iniziato a perdere la sua serafica calma.
"Ma, ma, ma c'e' una macchia, una MACCHIA ENORME sul mio divano nuovo che vi ho appena pagato fino all'ultimo penny"
"Togliete la macchia, cancellate immediatamente quella tragica macchia dal mio divanooooooo" (ndr, la macchia e' ancora li', che mi guarda beffarda)

A questo aggiungiamo i danni Bibo-relati, tipo scrivere a penna sul muro appena imbiancato e lavare via tutto il colore dal muro tentando di pulirlo (ehm questo l'ha fatto la mammainse pero'..)
Che qui con penne e pennarelli sembra la storia del fuso della bella addormentata: tu credi di averli fatti sparire TUTTI, ma in qualche angolo recondito di casa lui riuscira' sempre a trovarne uno ed a scrivere sul primo muro a portata di zampa.

Ah, poi la Bibi ha attaccato lo scotch sulla carta da parati appena messa in camera sua. Ho bisogno di specificare che tentando di staccare lo scotch abbiamo staccato anche un pezzo della carta da parati?

Wednesday 2 April 2014

Telefonate

Driin Driin
"Pronto salve, sono la Mammainse.
Sa la porta che e' venuto a misurare? Quella col pannello di vetro che doveva farmi avere in una decina di giorni? Sa mica dirmi quando dovrebbe essere pronta?"
"Clik" Ricevitore agganciato dall'altra parte
Plin Plon. Email dall'omino che ha agganciato il telefono:
"Let the f**** Russian make your door"
"??"

Driiin Driiin
"Pronto e' la Signora Mammainse?"
"Ehm dipende, ma facciamo finta di si, che parla?"
"Ah salve si ricorda quel bellissimo marmo viola di cui si e' follemente innamorata a prima vista e che le abbiamo messo da parte per mesi e mesi? Quello che dovremmo consegnare domani che altrimenti non potete finire i bagni?"
"Oh certo il MIO TESSORO, quando me lo portate?"
"No, questo e' il punto, non glielo portiamo più perché' ci e' caduto e si e' rotto, era l'ultimissima lastra, non lo importiamo più' dalla turchia per cui nisba, nada, non lo potrà mai più avere"

Driin Driin
"Pronto e' la signora Mammainse?"
"Forse, ma se volete soldi no, non sono io!"
"Ah no, non si preoccupi, i soldi ce li ha gia' dati tutti, solo che le mattonelle che ha comprato ed anticipatamente pagato non ci sono più!"
"Non ci sono più' nel senso che si sono smaterializzate?Suicidate?Dissolte nell'acido? Le hanno rubate tutte?"
"Ah no, quello no. C'e' stato un problema con l'ordine, tutte quelle rimaste se le e' comprate un folle ed ora sono fuori produzione e lei non le avra' mai"

Driin Driin
"Pronto e' la signora Mammainse?"
"Guardi io non volevo nemmeno rispondere ma mio figlio giocava con il telefono, ormai son qui, mi dica"
"Salve sono l'idraulico, e' sparito un bidet"
"Un bidet? Ma li ho contati, c'erano tutti"
"No, qui ci manca un bidet, l'avranno rubato"
"Rubato? un bidet? per far che?  per usarlo come fioriera? per tenere le bottiglie di champagne nel ghiaccio? Ma se in inghilterra non sanno manco cosa e' un bidet?

Driin Driin
"Qui risponde la segreteria della Mammainse. La Mammainse non e' al momento raggiungibile causa internamento volontario in clinica psichiatrica a seguito di ripetuti tic, perdita di capelli ed eczema pruriginoso da stress. Per rompimenti di palle, conti da saldare, mancate consegne da ditte in fallimento, siete pregati di rivolgervi a Mr.M allo 0789……"

Thursday 20 February 2014

The Secret

Ho scoperto che tutta quella roba semi esoterica di "The Secret" funziona alla grande. La "legge di attrazione" mi funziona come un incantesimo perfetto, solo che mancandomi il "positive thinking" quello che mi attraggo e' il solito barile di sfiga.
Giusto ieri ho deciso di riprendere in mano il povero blog abbandonato raccontandovi di come i vicini di casa mi abbiano chiamato più volte nel bel mezzo della notte perché l'allarme partiva a capocchia possibilmente fra le 3 e le 4 del mattino.

E allora stanotte il Bibo ha deciso che le 4.52 era un'orario buono come un'altro per iniziare la giornata, l'ho portato in sala per non fargli svegliare la sorella ronfatrice, e mentre al buio più' totale cercavo di riaddormentarlo e' squillato il telefono. Erano le 5.02, la vicina di casa con voce da oltretomba e con i peggio insulti legati dietro alla lingua, mi informava che l'allarme andava a tutto spiano, che il marito doveva essere in sala operatoria tutta la giornata e se avesse rifatto le tette  a quella che invece doveva ritoccarsi il naso sarebbe stata tutta colpa mia!
A quel punto e' arrivata in sala anche la Bibi, con fare ciarliero e l'aria sveglissima di quella che si sarebbe volentieri fatta una partita a rubamazzo per ammazzare il tempo, che la giornata sarebbe stata lunghissima.

La mammaInSe ha deciso quindi che molla tutto.
Ha fatto le valigie e domani imbarcherà pargoli e Mr.M. sull'aereo.
Cantando "New York New York" spegnera' il telefono e lascera' i vicini in balia dei muratori e dell'allarme, che poi infondo una bella quarta tonica, distoglierà lo sguardo da qualsiasi piccola imperfezione del naso!

Per aggiornamenti sulla famigliaInSe a NY "stay tuned"

Wednesday 19 February 2014

L'Ansia da Pacco

Mi sento la madre indegna di un povero blog abbandonato, lui che non ha mai fatto nulla di male, che e' sempre stato fedele compagno delle avventure di mammainse e compagnia.
Mi aggiro in punta di piedi fra vecchi post come se stessi spiando di nascosto la casa di qualcun'altro.

Ho passato gli ultimi mesi in apnea, immersa nella vita di mamma che non dorme (o almeno sempre MOOOOLTO meno di quanto avrebbe bisogno), che trascina bambini recalcitranti da un impegno all'altro e che nel "tempo libero" segue i lavori di una casa a cui verra' presto infissa la targa "villa Penelope" che ogni lavoro va fatto, disfatto, rifatto, possibilmente ripagato e rifatto un'altra volta.
L'ormai odiata dimora ci ha creato qualsiasi problema, gettando la famiglia INSE in un inferno edilizio a cui Dante si e' dimenticato di assegnare un girone, ma potendo farlo io lo metterei direttamente nel sedere di Lucifero, altro che ombelico!
Ormai sogno muratori, imbianchini, elettricisti ed idraulici che mi inseguono urlando "Devo farti una domanda, hai 5 minuti, potresti correre immediatamente alla casa nuova, questo non si può fare, questo non si può fare, questo non si può fare…."

E' successo tutto cio' che poteva succedere: sono entrati i ladri che hanno rovesciato una tanica di 300Litri giù dalle scale, hanno rubato la tanica, hanno allagato la casa, ma hanno lasciato i televisori al plasma.
A questo e' seguito una specie di episodio CSI in cui la polizia ha mandato la squadra di investigazione (si, per una tanica da 100euro), che di domenica sera alle 8 ha preso, davanti agli occhi stupefatti ed eccitatissimi della mammaInSe, impronte digitali con polverine e pennellini, ha trovato una traccia di sangue, ha rilevato il DNA ed un mese dopo ha arrestato il manigoldo. E si, avete capito bene, aveva rubato una tanica di metallo del valore di forse 100euro!

A parte questo spiraglio di vita d'azione, la mammaInSe ha avuto a che fare con finestre rigate, lavandini rovinati, caloriferi spaccati, bidet persi fra le consegne (ma mi viene il dubbio che l'abbiano usato come vaso per i fiori che qui non hanno proprio un'idea precisa di cosa sia il bidet), camini montati alla rovescia, tanto da causarle una sorta di ansia da pacco: ogni volta che arriva una consegna la mammaInSe viene presa da ansia terribile, palpitazioni, occhio che batte da stress, respiro accelerato, disturbi del sonno (pare l'unica cosa invariata rimanga sempre e solo l'appetito). Ormai anche se mi arriva un libro da Amazon corro isterica a controllare che la copertina non c'abbia le orecchie.

Per dare l'ultima botta all'equilibrio instabile della mammaInSe, l'allarme della casa nuova ha deciso di andare in palla totale, giusto intorno a capodanno.
Per una settimana di fila, a diverse ore della notte, la mammaInSe e' stata svegliata da telefonate leggermente alterate dei vicini della casa nuova che le chiedevano se gentilmente poteva alzare il sedere dal letto, infilarsi in macchina ed andare a spegnere l'allarme. Questo chiaramente quando fuori impazzava la bufera!

Ora, per la cronaca abbiamo venduto la casa dove attualmente viviamo. Se Bob the Builder e tutta l'allegra brigata non finiscono "Maison Penelope" entro 2 mesi, noi rimarremo ufficialmente senza tetto.

Qualcuno si offre per adottare la famigliaInSe? Siamo simpatici, particolarmente rumorosi ma sporchiamo pochissimo!


Foto liberamente tratte dal "PIETOSO STATO ATTUALE DELLA CASAINSE"
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