Thursday 26 September 2013

La Scimmia Urlatrice

Sono di cattivo umore. Sara' il periodo, che settembre mi ha sempre messo ansia addosso, con tutti i suoi nuovi propositi, nuovi orari, che ve l'avevo detto no che secondo me settembre e' il vero gennaio.
Sara' che sono stanca, sara' quel che sara' ma il cattivo umore e' cosi': ti segue ovunque vai: una scimmia urlatrice incazzata appollaiata sulla spalla che ti rimbecillisce con schiamazzi irritanti. Sappiatelo, se mi vedete per strada inveire contro qualcuno, non sono veramente io, e' la scimmia urlatrice che parla al posto mio!

E quando sono di cattivo umore, penso a tutte le cose che mi irritano: quelle piccole intendo, quelle odiose inezie della quotidianita' che la "me serena" dimentica con una scrollata di spalle, ma che la scimmia urlatrice non perdona, ed elenca incessantemente in un lento stillicidio del buon umore.

Ecco allora la mia top hit delle cose che odio:

- odio chi non sorride ai bambini. Se un bimbino ti sorride e ti chiama tu dovresti essere moralmente obbligato a sorridergli e fargli due versini. Frega niente se i bambini ti fanno venire l'orticaria. Se ti giri dall'altra parte a me viene voglia di schiacciarti un piede fortissimo

- odio fare la spesa quando sono depressa che finisce che invece che il detersivo e i pannolini, compro scatole di profiterol alla panna e lindor che vengono poi ingurgitati con voracita' bulimica e mi costringono ad un paio di settimane di dieta

- odio svegliarmi tutte le mattine alle 6, o peggio alle 5.30, quando quello piccolo gorgheggia felice e decide che se gli uccellini sono svegli allora e' il monento di fare rumore anche per lui

-odio bruciarmi la lingua col caffe', che gia' alzarsi all'alba fa schifo e non ho bisogno di ulteriori inutili sofferenze

- odio chi non mi fa attraversare e ti fa lo slalom intorno mentre sei sulle strisce

- odio le mamme che portano i bambini al parco e si mettono al telefono non-stop, lasciando a te l'ingrato compito di seguire a vista i SUOI bambini che per tentare di richiamare la SUA attenzione tentano di sopprimere i TUOI bambini

- odio i negozianti scazzati: eddai che ti sto dando dei soldi, sono il cliente, almeno qui ho il diritto di aver ragione no??

- odio le briciole. Le odio sulla tavola, per terra, sulle mani. Ma li hanno inventati biscotti che non sbriciolano?

E voi? Quali sono le piccole cose che odiate e che scatenano la vostra scimmia?

Saturday 14 September 2013

La Parola Abusata

"Si questo e' il mio nome ma non lo sciupare"
Cosa era? Grease?
E' quello che vorrei urlare di rimando ai miei figli alla fine di ogni giornata!
Mamma MAMMA MAAMMAAAA e' tutto quello che si sente a casa mia dalle 6.45 alle 21.00, con possibili ricadute notturne. Che poi il richiamo notturno e' il peggiore. Quando nel silenzio della notte parte il colpo di tosse, seguito da un lamento, qualche gorgheggio per poi sfociare in un "BuaammmammammamammaaaAAA"
Pff, Dario Argento a confronto mi fa il solletico all'unghia del pollicione!
E poi avete mai provato a fare una telefonata?
I bimbi giocano beati, si ignorano e si divertono. Tu prendi il telefono con gesto furtivo per chiamare quelli del gas che nell'ultima bolletta per sbaglio ti hanno addebitato il conto di tutto il condominio.
Ti mettono in attesa, i bimbi continuano a giocare. Per 10 minuti sei li inchiodata al telefono con la musichetta di Per Elisa che ti rimbomba nell'orecchio che avresti voglia di ricantargliela tutta urlando all'operatore se mai ti rispondera' solo per fargli soffrire parte del tedio che ti e' stato inflitto.
Click, l'operatore risponde, tu sussurri un "buongiorno" e da li parte il putiferio:
"Buaaaaahhh Nooo e' miooo MaMMAa Mamma MAMMAAAA il Bibo mi ha tirato i capelli/sputato/fatto una puzza. Mammaaaaaa portalo viaaaaaa"
L'operatore ti riattacca Per Elisa.
E mangiare? Voi riuscite a mangiare sedute?
Tutto pronto, tutto a tavola. I bimbi mangiano. Tu tu siedi e avvicini la forchetta alla bocca.
"Mamma nooooo non voglio la forchetta birulo' voglio quella biruli'"
E tu ti alzi maledicendo l'Ikea che quelle diavolo di posate poteva almeno farle dello stesso colore.
Vi sedete, secondo boccone.
"Mamma non mi piace/e' freddo scaldalo/e' caldo raffreddalo.
Mamma i pomodori, i pomodori ti pregotipregotiprego mammaaaa"
Ti alzi, ti risiedi, tagli i pomodori.
Terzo boccone.
"Buaaammammamammama"
"Oh Mamma il Bibo e' tutto rosso, ha fatto la cacca"
Tu ti alzi, butti al gatto il tuo pasto semi mangiato ed inizi la digestione cambiando un bel pannolino.
E poi via cosi fino a sera: mamma l'acqua/mamma il succo/mamma c'ho una pellicina che mi tira/mamma accendi la luce/spegni la luce/mamma salta/corri/gioca a nascondino/nasconditi/trovami. Con il costante sottofondo di quello piccolo che non parla ma ripete a ritmo continua una sorta di nenia tipo mamma amma amma mamma mamma MAMMA MAAAMMMAAA.
Ora va bene tutto, ma almeno nel weekend uno spera sempre di sentire (specialmente di notte)
"Mammamamama ma ma ma io vorrei il Babbo"

Monday 9 September 2013

Trauma.Tico.

Il Rientro.
Il Rientro e' Traumatico, e' supertraumatico, e' megatraumatico.
Andrebbe fatto per gradi, poche ore al giorno, come fanno per l'inserimento all'asilo:
Lunedi' si rientra un paio d'ore alla vita normale e poi via al mare;
Martedi fai anche la pausa caffe' e la spesa e poi ti rispaparanzi in piscina;
Mercoledi una buona mezzagiornata di stress ma poi molli la prole ai nonni e te ne vai nel paesino provenzale a farti aperitivo e cena fino ad arrivare ad una completa giornata di scassamento palle il Venerdi ma poi chissene che il giorno dopo e' Sabato!

E invece no! Noi abbiamo la capacita' di mandare alle ortiche le riserve di riposo e relax accumulate in vacanza nel giro di un paio d'ore PRIMA del rientro.
E non e' che ci capitano, nono, ce le andiamo proprio a cercare!

Che voglio dire, ormai dovremmo essere abbastanza avvezzi alle partenze. Anzi forse il problema e' che lo facciamo troppo spesso. Gli snob dell'aeroplano.
Ma si, partiamo con la solita mezzora di ritardo che tanto all'aereoporto arriviamo lo stesso.
Ma che vorrai mica controllare il terminal dell'aeroporto prima di partire no?
Ma dai, che e' tutta quest'ansia che non voliamo nemmeno RyanAir, si arriva con calma si parcheggia e poi si vede.

Parcheggia la macchina, smonta i bambini, passeggino, bagagli, vai al terminal.
Cazzo e' il terminal sbagliato.
Chiama i nonni che ti seguivano in macchina, digli di fiondarsi all'altro terminal mentre tu tenti di capire dove e' la navetta che va da un terminal all'altro e nel frattempo perdi il marito perche' mentre spingi il passeggino con il Bibo, la Bibi si e' piantata sulle scalemobili.
Litiga con il marito su chi e' la colpa dell'essersi persi e nel frattempo perdi la navetta che va all'altro terminal.
Cazzo fra 15 minuti chiudono il checkin.
Torna di corsa al parcheggio, macchina, bagagli, bambini, passeggino, paga, esci, altro terminal.
NOOOOO non ci si può fermare neanche davanti alle partenze.
I nonni abbiamo perso i nonni.
Chiama la nonna:" nonna buttati sul bancone della easyjet e digli di non chiudere, anzi digli che se non ci aspettano ti fai karakiri li' davanto a tutti in atto dimostrativo"
Ferma la macchina 5 secondi per far uscire la mammaInSe, i passaporti e le valigie mentre il Mr.M. rifa' tutto il giro dell'aeroporto che non sa dove fermare la macchina.
Cazzo la mammaInSe e' da sola con 4 valigie e due zaini. Stanno chiudendo il checkin.
La mammaInSe porta due valigie alla volta per 15 metri alla volta in modo da non perderle mai di vista, torna indietro, altre due valigie, altri 15 metri. Zaino in spalla e borsa in bocca, sudando copiosamente e perdendo brandelli di abbronzatura lungo il percorso.
La nonna vorrebbe aiutarla ma non la trova e continua a chiamarla e la mammaInSe oltre alle 4 valigie, lo zaino e la borsa risponde al cellulare ansimando ed urlando in maniera completamente isterica.
Il checkin, ultima chiamata, stanno chiudendo.
Butta una valigia alla hostess gridando :"NOOOOOOOO"
Lancia i passaporti sul bancone mentre spinge tutte le valigie sul nastro.
La hostess le ripete che senza glia altri 3 membri della famiglia non puo' fare il check in e lei sta chiudendo le linee in quell'istante.
La mammaInSe e' sudata, un po' puzzolente, con l'occhio che le batte da stress, la mano tremolante ed uno strappo alla spalla per portare le 4 valigie che la accompagnera' per le prossime settimane.
Ed allora lo fa, strizza gli occhi, spreme fuori grossi lacrimoni ed implora la solidarieta' femminile.
Sarebbe arrivata anche a dipingere apocalittici scenari di violenza domestica in caso la famigliaInSe avesse perso il volo.

Per fortuna questa volta non e' stato necessario.

L'ultima azione eroica della mammaInSe e' stata lo slalom gigante alla coda del controllo di sicurezza con un bambino in braccio ed una bambina piangente attaccata alle ginocchia.
La famigliaInSe e' salita sull'aereo mentre tutti gli altri passeggeri si erano gia' agganciati le cinture di sicurezza e qualche ora dopo ha baciato suolo anglosassone.

I nonni hanno necessitato un paio di bombolette di ossigeno ed una subitanea cura ricostitutiva per riaversi dalla nostra partenza.

Non credo che i nonni accetteranno mai piu' di accompagnarci ad un' aeroporto. Anche il medico di famiglia lo ha fortemente sconsigliato.




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