tag:blogger.com,1999:blog-15872615357705722722024-02-19T09:14:11.997-08:00Come Se Non BastasseLe Magagne di una Mamma EspatriataMammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.comBlogger129125tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-47452331883149062632015-06-12T07:06:00.001-07:002015-06-12T07:06:54.519-07:00Quel Dentino<i>C'e' quel dentino, il primo che e' caduto, che mi ha preso un po' alla sprovvista. E si, lo so che aveva avvertito con largo anticipo, muovendosi e dondolandosi per giorni e giorni, in una lunga danza propiziatoria all'arrivo della fatina dei denti.</i><br />
<i>Che poi anche questa fatina, che complicazione! Un bel topino che scambia il dentino con un soldino posizionato sotto il bicchiere della cucina? Invece qui c''e la fatina, che cerca il dentino sotto il cuscino ed oltre il soldino lascia un po' di polvere di stelle.</i><br />
<i>Quando sarai più grande ti racconterò le acrobazie per cercare un dente minuscolo sotto il cuscino, possibilmente senza svegliarti.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Ma io no, non ero ancora pronta a veder quel dente appoggiato sul letto, a vedere te ancora un po' più grande, criceto di 5 anni. </i><br />
<i>Il primo dente ad andarsene e' stato il primo ad arrivare e mi sembrava proprio che fosse ieri, o l'altro ieri al massimo, quando ti ho messo un cucchiaino in bocca per far tintinnare quell'ombra di dente, per essere proprio sicura che non fosse un frammento della mia immaginazione, ma una pura meraviglia ortodontica.</i><br />
<i>Bambina mia, tu non lo sai, ma quel primo dentino e' stato più importante per me che per te. E' stato un segnale di cambiamento nei primi mesi di maternità, così faticosi ed ombrosi; e' stato il primo segnale che non saresti stata una minuscola neonata piena di bisogni e dall'urlo facile per sempre, ma ti stavi trasformando piano piano nella mia compagna di vita, sempre un po' strillante, ma brillante e bellissima.</i><br />
<i>Quindi no, non ero ancora pronta a mettere quel dente sotto al cuscino e vedere il tuo sorriso trionfante e bucato.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Poi siamo andati in gita scolastica e, sull'autobus, di fianco alla bambina abbracciata al cestino rivestito di plastica che vomitava, c'erano anche due bambini impegnati ad estrarsi vicendevolmente i denti dondolanti. Con perizia ortodontica, l'estrazione e', ahimè, andata a buon fine, e mi sono ritrovata a porgere alla maestra i denti da presentare ai genitori al ritorno dalla gita.</i><br />
<i>Devo ammettere che questo ricordo ha tolto non poca poesia al secondo dente caduto, compresa la realizzazione che ce ne sono altri 18 da affrontare. Magari alla prossima gita scolastica mi do malata!</i>MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-53704367921228719972015-06-09T07:07:00.000-07:002015-06-09T07:07:54.836-07:00Come Una Bottoglia Di Champagne<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPC2P6OD7XovOBRnjYJjk0WwsWuyLi3jwZ-cb7AUVSGNlTVa2CZJEFRtGFbPgWnJI02UtKAj0wqas0VImi74xfzXblb1LJ8dPcjHil3V7dEPN61bGfWuumMNhCWTEQhpZSKJpzwqdz-S8/s1600/softplay.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="304" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPC2P6OD7XovOBRnjYJjk0WwsWuyLi3jwZ-cb7AUVSGNlTVa2CZJEFRtGFbPgWnJI02UtKAj0wqas0VImi74xfzXblb1LJ8dPcjHil3V7dEPN61bGfWuumMNhCWTEQhpZSKJpzwqdz-S8/s400/softplay.jpg" width="400" /></a></div>
Il Soft Play e' quel luogo di perdizione dove prima o poi ogni mamma finisce, vuoi perché invasa dai sensi di colpa di una mattinata in cui i bambini sono stati trascinati a fare la spesa, alle poste, dal dottore ed alla banca. Oppure semplicemente per sfuggire alle intemperie atmosferiche, che, ahimè qui nella piovosa terra di albione, colpiscono inesorabili 12 mesi all'anno.<br />
Il Soft Play rievoca memorie di infanzia: lo stesso odore di chiuso e di piedi che c'era nella palestrina sotterranea dove ti portavano a fare ginnastica il martedì sera. Soprattutto di piedi.<br />
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Il Soft Play e' un luogo malefico dove non puoi lasciare da soli quelli più grandi perché finiscono a darsele di santa ragione o ad annegarsi vicendevolmente nella piscina di palline colorate. E non puoi lasciare da soli quelli più piccoli perché si incastreranno in punti irraggiungibili, non riusciranno più a tornare indietro, avranno paura dello scivolo troppo alto o cadranno di testa dagli scalini, imbottiti, per carità, ma ripidissimi e scivolosi.<br />
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Il Soft Play e' quel luogo che fa impallidire ogni prova costume: se superi la taglia 46 non riuscirai mai ad infilarti fra i pertugi e passaggi studiati ed architettati con grande probabilità da un uomo vagamente sadico e senza figli. E proprio mentre ti isserai fra un livello e l'altro e rimarrai incastrata in un buco decisamente più piccolo del tuo deretano, deciderai irrevocabilmente di iniziare quella dieta che postponi da Natale.<br />
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Il Soft Play e' un labirinto diabolico di griglie e reti da pesca, dove vedi tuo figlio ingarbugliato nel ponte tibetano, ma non riesci a raggiungerlo nel dedalo di micropassaggi, saliscendi e trabocchetti, e proprio quando sara' incastrato nel punto più alto e meno accessibile, inizierà a piangere perché gli scappa la pipi. E lui la farà li', fra il ponte sospeso e lo scivolo a tubo turbinante.<br />
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Al Soft Play dovrai iniziare a fare i preparativi per il ritorno a casa circa mezz'ora prima dell'orario previsto, perché quello e' il tempo che impiegherai a raggiungere il bambino, ad acchiapparlo ed a ripercorrere il labirinto infernale all'indietro. Perché no, tu ed il tuo di dietro, nello scivolo a tubo turbinante non entrerete mai, nemmeno sotto tortura, perché sai già che ti ci incastrerai dentro, verrai presa da un attacco di claustrofobia e per tornare a casa ti dovranno stappare come una bottiglia di champagne. Solo che tu sarai solo il tappo di sughero.MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-22919176272261549402015-06-02T15:01:00.001-07:002015-06-03T01:04:50.317-07:00Paris Mon AmourL'ultimo viaggio nella città dell'amore risaliva a ben cinque anni fa e ad un pancione di otto mesi avvolto in un immenso cappotto da portarsi su e giu per i Campi Elisi.<br />
Poi la mammaInSe e Mr.M. sono stati piuttosto impegnati con due bambini, due traslochi e la vita che corre per poter saltare di nuovo su quel treno per un weekend romantico.<br />
Ed allora, per la prima volta, su quel treno ci sono saliti in quattro, ed in 2 ore e 20 minuti precisi precisi sono passati dal centro di Londra al centro di Parigi, senza il mini trolley di cinque anni fa, ma con un valigione, un trolley, due zainetti e due bambini.<br />
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Se la sono presa comoda, hanno passeggiato, hanno affrontato capricci e stanchezza, si sono sfondati di croissant, pain au chocolat e viennoiserie in generale. Quello piccolo ha poi scoperto le perle della pasticceria francese:" Mamma, mamma vollio tutti quelli panini cololati e pizzini". E così si sono tutti rimpinzati di macarons al caffe, alla fragola, al pistacchio, all vaniglia, alla rosa ed alla lavanda.<br />
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Si sono diretti a vedere la Tour Eiffel, perche' non si poteva mica rimandare la Bibi a scuola a parlare solo delle pasticcerie di Parigi, ed hanno negoziato la coda chilometrica per salire sulla torre, con un doppio giro sulle giostre, a ritmo di fisarmonica.<br />
Hanno fatto ancora un po' i turisti a Montmartre, schivando le frotte di artisti pronti a ritrarre la famiglia felice, così, in piedi, senza nemmeno mettersi in posa.<br />
Si sono poi stupiti quando, ai piedi dell'Arco di Trionfo, sotto una pioggia torrenziale, non hanno trovato nemmeno un venditore ambulante a proporgli un ombrellino a forma di Tour Eiffel. Che diciamolo, la mammaInSe l'avrebbe comprato piuttosto volentieri l'ombrellino, ma nulla, al giorno d'oggi le centinaia di venditori ambulanti di Parigi propongono solo portachiavi della Tour Eiffel o "selfie sticks" e nessuno dei due e' grande abbastanza per ripararti dalla pioggia. Mannaggia.<br />
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Hanno poi smesso di fare i turisti e si sono fatti portare in giro dagli amici parigini. Hanno scoperto un giardino incantato, sospeso fra i tetti di Parigi. Costruito sui vecchi binari sopraelevati del treno che un tempo attraversava la città. Hanno passeggiato sotto un cielo enorme ed un azzurro abbagliante, in un tempo sospeso, fra alberi ed archi di rose, curiosando fra le finestrelle delle piccionaie di Parigi che si affacciano eleganti ed altezzose su questo giardino strappato alla città.<br />
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Con il valigione, il trolley, 2 bambini, ma un solo zainetto (l'altro ha deciso di prolungare la vacanza...), la famigliaInSe e' poi risalita sul treno. Un po' più stanca, un po' meno entusiasta, che i rientri non sono mai stati il punto forte. Specialmente per quello piccolo, che dopo due treni ed un autobus, si e' reso conto di non essere più a Parigi solo quando ha visto la porta di casa. E la desolazione e' stata totale all'ululo di :<br />
" Vollio tonale nell'albelto, voglio l'albelto di Paligi"<br />
"Bibo, non si chiama Alberto, quante volte te l'ho detto. E poi credimi, fra tutti e quattro quella che davvero dovrebbe piangere per tornare in albergo al massimo sono io. Andiamo va, che c'ho da attaccare la lavatrice"MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-631204477327123632015-05-28T23:26:00.001-07:002015-05-29T00:09:26.597-07:00Amici Pazzi"Ciao amica C, madre di Molly dai capelli belli, ti vedo un po' stanchina,come dire, appesantita. Sara' quella panza che ti porti appresso. A quando il (terzo) pargolo?"<div>"Ah ma la panza sta benone, partorisco fra un mesetto. Piu' che altro e' che domani trasloco e c'ho l'ansia da pacco"</div><div>"Ma non avevi appena traslocato a Novembre?"</div><div>"Eh si ma che vuoi, iniziamo i lavori ed abbiamo deciso che senza cucina e senza bagni era un po' complicato con due bambine ed un neonato, cosi andiamo in affitto per qualche mese. Pero' domani ci arrivano anche i mobili da Singapore e non so dove metterli. Insomma sono in un incubo logistico"</div><div>"In che senso Singapore? Due letti te li vendono pure a Londra sai...."</div><div>"Eh no, sono i nostri mobili. Fino a luglio abbiamo abitato a Singapore, poi abbiamo spedito tutto in Europa ma siccome non sapevamo dove, li abbiamo lasciati nel purgatorio delle spedizioni, un luogo mitologico che nessuno sa dove sia, dove vengono immagazzinati mobili e memorabilia senza destinazione alcuna. Poi siamo stati 3 mesi in Svizzera, poi siamo arrivati negli UK e siamo stati qualche settimana da mio fratello,poi da mia madre e poi da un'amica, poi finalmente a novembre abbiamo comprato casa, pero' non era pronta e siamo andati in affitto, poi finalmente in casa nostra ma adesso dobbiamo traslocare di nuovo per i lavori"</div><div>"Amica C ho il mal di mare e mi sono geograficamente persa nella tua vita incasinata, quindi Molly dai capelli belli e la sorella sono nate a Singapore?"</div><div>"no, cioe' si, Molly e' nata a Singapore ma la Sorella in Oman"</div><div>"Amica C ho le vertigini ed un leggero senso di nausea ad ascoltarti. E poi fammi capire, sei rimasta incinta la terza volta fra il terzo e quarto trasloco o fra il quarto ed il quinto?"</div><div>"Ma, non saprei. Pero' era voluto, volutissimo"</div><div>"Vebbe' ti annoverero' fra i numerosi amici pazzi. Una cosa e' certa, dopo questa conversazione piu' che un expat mi sento una che al massimo ha cambiato quartiere"</div>MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-57364396549532029152015-05-26T14:38:00.002-07:002015-05-26T14:59:00.446-07:00Un Patti, Una Fetta"Mammina ma oggi allola ela il mio patti, la mia fetta?"<br>
"Si Bibo, sembri il marchese Alalbevto della pubblicità del caffe, ma si, oggi era la tua festa"<br>
" E sono venuti tutti i miei amicci e mi hanno poltato taaanti legali specialissimi?"<br>
"Si topino, ed avete urlato, ballato, saltato, gridato e fatto le scimmie per 3 ore consecutive. Avete mangiato una quantità smodata di pizza e salsiccette ed un quantitativo smisurato di zuccheri raffinatissimi. Siete zozzi come babbuini nella savana e felici come topini in una forma di formaggio"<br>
"Mammina, ma io sono semple il tuo tesolo pizzino pizzino?"<br>
"Certo, pallina di zucchero, sei il mio tesoro piccino nonché un paraculo, furbacchione, paravento, profittatore nato, e la mamma ti ama ciecamente anche per questo"<br>
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Quello piccolo ha compiuto 3 anni ed ha avuto la sua prima vera festa di compleanno, complice i terribili sensi di colpa della mammaInSe e di Mr.M. dopo che l'anno scorso hanno deciso di traslocare esattamente il giorno del compleanno del Bibo, togliendo attenzione e dignita' all'evento.<br>
<br>
La mammaInSe, reduce da terribili crisi adolescenziali, non ama organizzare feste. E' immancabilmente preda di terribili presagi che non la fanno dormire alla notte, tipo che nessuno si presenterà, che le toccherà mangiare tutta la torta da sola, che quelli che le affittano il castello gonfiabile si dimenticheranno della festa e le toccherà buttare in aria e riprendere all'infinito tutti i bambini invitati per farli divertire, o che una pioggia torrenziale devasterà tutti i piani per la festa programmata in giardino.<br>
La mammaInSe ha subito sbalzi umorali terribili nei giorni precedenti alla festa, quando genitore dopo genitore mandava sentite scuse, ma loro per il week end lungo (in Inghilterra l'ultimo lunedì di maggio e' festa e le scuole chiuse per tutta la settimana) andavano a Parigi, nel Cotswold, a trovare la bisnonna, a fare trekking in Scozia o a nuotare nella Manica. Una desolazione pazzesca, quando le previsioni dicevano consistentemente che sarebbe piovuto.<br>
Ma Poi....<br>
I pochi ma buoni sono venuti tutti, sopratutto Molly dai capelli belli, l'amore incondizionato del Bibo.</div><div>Poi Mr.M. e nonno ci hanno salvato dalla pioggia imminente montando (non senza difficolta' logistiche ed organizzative) il mega gazebo da matrimoni dei vicini di casa.</div><div>E poi, gli inglesi sono inglesi, non e' che si fanno fermare da due goccine. E cosi' bambini irrimediabilmente scalzi e con vestiti estivissimi hanno danzato sotto la pioggia, continuato imperterriti a saltare sul castello gonfiabile infracicato e scivolosissimo, mangiato patatine annacquate e cantato a squarciagola. Felici, bagnati, sporchi di fango ed erba, come ogni bambino dovrebbe essere.</div><div>Insomma, un successone.</div><div><br></div><div>tanti auguri sole mio.</div>
MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-23094968231225575002015-05-22T06:35:00.000-07:002015-05-22T12:41:23.599-07:00Metti un Giovedì Mattina ai GiardinettiE' la valvola di sfogo, il luogo dove si incontra sempre qualche faccia amica, dive e' possibile scrutare il mondo da dietro l'altalena. C'e' il laghetto tondo tondo dove convivono oche e papere e palloni lanciati con troppa foga e mai recuperati. Ci sono alberi, fiori e cespugli dove giocare a nascondino per ore.<br />
La prima tappa e' nel piccolo slargo dove dare il pane alle papere. Proprio li' di fianco al cartello che dice "vietato dar da mangiare alle papere", ma pure gli inglesi, così ligi e doverosi, eliminano il problema con un "never mind".<br />
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C'e' il nonno, che ha controllato su internet tutti i nomi delle papere del laghetto, così le può spiegare alla nipotina. Per la mammaInSe sono solo papere, o anche amichevolmente "qua qua". Per il nonno sono gallinelle d'acqua, oche egiziane appena emigrate, morette, fistioni cileni e ciuffate. Cammina lento, un po' ondulante, e racconta alla nipotina delle oche, di quel laghetto che un tempo apparteneva ad un avvocato importante, delle case intorno al parco costruite negli anni '20 per i reduci di guerra, "houses for heroes", così le ha chiamate.<br />
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C'e' il sentiero che circonda il laghetto tondo tondo, e la mammaInSe ed il Bibo si incamminano.<br />
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C'e' la babysitter, ha 20 anni, forse. Ha i capelli un po' rosa, un po' castani, un po' argentati. Ha un piercing sul labbro ed un sorriso sfacciato e luminoso. Lei parla al telefono, e parla, parla, perche' domani ha un colloquio "in town" ed e' fiduciosa, con tutto quel futuro davanti, e quel sorriso tondo che diventa ancor più grande. Parla al telefono ed insegue un mostrino di un paio di anni, lo lancia in aria, gli fa il solletico. E non perde il filo del discorso, non perde quella risata cristallina, non perde nemmeno di vista quel diavoletto che scappa. E ride.<br />
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Dopo il grande albero abbattuto, sul cui tronco sono stati intagliati scalini per piedi piccoli ed intorno al quale si formano le pozzanghere di fango più' grosse d'Inghilterra, c'e' l'ingresso del parco giochi. Vieni Bibo che le altalene sono libere.<br />
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C'e' il papa', nel suo "day off". Perché qui funziona spesso così: sia mamma che papa' lavorano 4 giorni alla settimana, così il bambino va all'asilo solo 3 giorni e costa molto, molto meno! Un po' goffo, come solo certi papa' riescono ad essere quando si trovano alle prese con bambini troppo piccoli per giocare a pallone, o per parlare...E scattava foto. Sull'altalena, sullo scivolo, davanti alle papere (oche egiziane volevo dire). Chissà forse voleva mostrarle alla mamma:" ehi mamma, tu che mi critichi sempre, guarda qui, guarda come ci divertiamo, guarda quante cose impariamo a fare insieme! Dammi fiducia una volta tanto! Sono bravo, lo amo quanto te, anche se gli cambio il pannolino 10 minuti più tardi"<br />
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Facciamo una pausa sulla panchina Bibo, raccontami una storia, raccontami di quella volta che hai dato un bacino a Molly.<br />
<br />
C'e' anche lei. O meglio c'e', ma non veramente. Una bimba di 3 anni, l'altra forse uno. Gli auricolari ben piantati nelle orecchie. Uno scivolo, un "Wiiiiiii ", la bimba che le tira la giacchetta e lei alle auricolari:" We really need you on board on this project, Abbiamo davvero bisogno della tua collaborazione in questo progetto, il CEO della compagnia conta su dite, abbiamo bisogno di organizzare un meeting al più presto con il cliente....bla bla bla". E' stanca, e' nervosa, cambia pannolini senza averne voglia, le occhiaie di chi non ha dormito un gran che ed un fare rabbioso e scostante con le figlie.<br />
Ed alla mammaInSe si stringe un po' il cuore, perché e' l'unica, in quel grande campionario umano, ad essere chiaramente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non veste panni comodi quella mamma con glia auricolari, non ha alcuna voglia di passare la mattinata a spingere l'altalena, a saltare sul pampano o fare collane di margherite.<br />
E la mammaInSe le vorrebbe dire:" ehi, va bene così, se ti pesa allora non farlo. Non sei costretta. Torna dalle tue figlie quando il meeting e' finito, quando sarai con loro, anche con la testa. Sarete più felici tutti e tre. Segui le tue ambizioni e la tua strada, non devi rinunciare, devi solo trovare una soluzione diversa. Non vestire panni che non ti appartengono o finirai per strapparli."<br />
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Ma e' tardi ora, ognuno per la sua strada, uscendo lentamente dai cancelli. E che sia una buona giornata.MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-67360159836153703202015-05-20T14:56:00.000-07:002015-05-20T14:56:09.911-07:00Il Colloquio C'e' sempre questa cosa che la mammaInSe chiama il Limbo della Casalinga, che e' quel non saper che fare di se quando all'improvviso figli e marito chiudono la porta di casa, in uno sventolio di giacche e cartelle, risate e singhiozzi. C'e' quel silenzio inframmezzato dal ticchettare di orologi rumorosi, che, invece che incitarla all'azione, la paralizzano un pochino.<br />
Sono state vagliate molte idee sul cosa la mammaInSe dovrebbe fare da grande, perché e' vero che un lavoro ed un'educazione ce li aveva, ma tutto sembra così remoto e così passato, così stinto e dimenticato, che a volte le viene pure il dubbio di essere stata proprio lei la protagonista di quella vita passata e senza figli.<br />
Aveva alcuni progetti, accozzati disordinatamente sul comodino, perché il comodino, per la mammaInSe, e' la traccia dei pensieri, il famoso specchio dell'anima, dove si accumulano desideri ed idee e poi si lasciano li' a prendere la polvere.<br />
Se uno guardasse con attenzione su quel comodino, troverebbe manuali di scrittura creativa, libri di fisica cosmologica e sussidiari di algebra per le scuole secondarie, tutti progetti un po' sbiaditi, che aspettano quel tempo che non arriva, quella decisione che proprio non sa prendere, quella ricerca spasmodica di quell'equilibrio che non esiste, fra figli e lavoro, carriera ed amore, realizzazioni personali e senso del dovere.<br />
Ma forse, se la mammaInSe si guardasse dentro dentro, con un po' di onesta' intellettuale, capirebbe che per ora non c'e' nessuna decisione da prendere, che non ce la fa a mollare tutto per inseguire qualcos'altro, che quelli piccoli sono ancora piccoli e lei proprio non ce la fa a lasciarli alle cure di qualcun altro, non ancora. I suoi bisogni possono ancora coincidere con i loro, ancora per un po'.<br />
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Allora ha trovato un compromesso, un lavoro che non e' un lavoro perché non e' pagato.<br />
E' per una delle mille charity che convivono in Inghilterra, quindi da noi si chiama volontariato, ma e' necessario impegnarsi per un anno, sottoporsi ad un paio di colloqui ed un paio di giorni di corso. Ed alla mammaInSe e' piaciuta molto questa iniziativa, perché si parla di bambini, e di scuole e di libri, e dell'importanza della lettura.<br />
E chissà, si potrebbe forse un giorno anche trasformare in un lavoro, ma ci vuole esperienza, e l'esperienza si guadagna sul campo.<br />
Per ora e' una cosa piccola, piccolissima, talmente piccola che, messa sul comodino, andrebbe persa in mezzo alla polvere. Ma e' il mio compromesso, e' il mio crearmi uno spazio senza disturbare gli equilibri conquistati. E' il mio equilibrio fra ME e NOI.MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-67524064342513535342015-05-19T16:09:00.001-07:002015-05-19T16:09:53.992-07:00Maledetta BilanciaL'ha guardata con aria di sfida, l'ha affrontata. C'e' salita sopra con una certa disinvoltura, fischiettando, facendo finta di nulla.<br />
Maledetta bilancia.<br />
"Bibi non mettere i piedi sulla bilancia mentre la mamma si pesa. Ah sei in camera tua, allora non eri tu. Boh, forse s'e' rotta. Si, si e' rotta, non c'e' altra spiegazione. Che poi chissà perché abbiamo comprato quella digitale. Non andava bene quella con l'ago che bastava incrociare un po' gli occhi, buttare la testa un po' più a sinistra ed il gioco era fatto, quei chiletti di troppo spariti in un'illusione ottica.<br />
Invece no.<br />
Sta stronza pure gli etti ti fa vedere.<br />
Pero' secondo me s'e' rotta. E non sono gli etti, non e' il numero, e' quel ditino accusatorio che parte da quei numerini lampeggianti.<br />
<i>Bip Bip, te lo ricordi il tiramisu dell'altra domenica? Bip Bip, ma il gelato non l'avevi comprato per i bambini? Come e' che la vaschetta e' vuota? Bip Bip guarda che nella dieta 5:2 non e' che le calorie oltre le 500 consentite smettono di valere se smetti di contarle. Bip Bip, e chiudi quel barattolo di Nutella.</i><br />
Ok, tutto sotto controllo, presumiamo per un secondo che non sia rotta (ma si che e' rotta, non vedi come e' vecchia? decrepita? c'avra' tutti i chip ossidati), occorre mettersi ai ripari, da ora, da subito, niente buoni propositi della domenica, se deve essere dieta, che dieta sia, ORA, ADESSO, IMMEDIATAMENTE. E che non mi si dica che non sono una donnina decisa e risoluta.<br />
Bibo, la mamma e' tristissima, andiamo per favore a comprarle un paio di scarpe? Le scegli tu? Andiamo bene.."<br />
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Cosi' la mammaInSe si e' consolata con due paia di scarpe (Mr.M. giuro erano in saldo estremo, costavano pochissimo, anzi un po' di meno), che si sa che un booster di endorfine da shopping consolatorio aumenta il metabolismo e poi dimagrire e' un secondo!<br />
Poi la mammaInSe e' stata bravissima per tutto il giorno: minestrina, frutta, verdura, litri di tisane, per non parlare di quando e' stata a guardare i bambini mentre sperlenguavano il gelato. E lei niente, inossidabile, inattaccabile, incorruttibile, non li ha neanche aggiustati quei gelati colanti!<br />
All'ora di cena ha affrontato con coraggio il frigorifero.<br />
Broccoli, ottimo, pollo, perfetto.<br />
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Ecco, la mammaInSe non e' sicura che aver impanato e fritto il pollo sia stata un'ottima mossa a livello calorico, ma buono era buono, questo e' insindacabile!<br />
Ma vedrete che da domani......<br />
<br />MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-82503560534334231072015-05-18T06:11:00.000-07:002015-05-18T06:11:08.020-07:00Tremendamente Civile"Bambini, forza, di corsa, presto che e' tardi! Perché uscire di casa deve essere questa fatica epica? C'e' la fiera giu' al villaggio, l'evento mondano del nostro quartiere dimenticato dal consumismo. C'e' il sole che brilla e la mamma ha controllato su tutte le app di questo mondo: da domani torna l'inverno, 10 gradi secchi, pioggia a secchiate, vento turbinante. L'estate e' oggi e forse un paio di giorni a luglio se ci dice culo, quindi forza, fuori di casa all'istante che sono già le 2.30 che lo sapete che alle 5 in punto chiude tutto, puntuali come la morte"<br />
<br />
"Allora siete pronti? Bibo, amore piccolo e matto, cosa ci fai con i pantaloncini corti e gli stivali da pioggia? Bibi, principessa di mamma, vai sempre in giro nuda e oggi ti sei messa il vestito a costine di velluto di due inverni fa che ci sono 30 gradi? No amore, non ha le maniche corte, quando l'ho comprato due anni fa erano lunghe.<br />
Bambini sembrate fuggiti da un orfanotrofio in fiamme, se fossimo in Italia ci manderebbero la buoncostume. Vabbe' pazienza, e' tardi, tutti in macchina e ricordiamoci di non fare foto per non serbare ricordi di come vi mando in giro che se le vedono i nonni ci fanno rimpatriare"<br />
<br />
Dopo svariati strilli, minacce, bronci e capricci, la famigliaInSe e' uscita di casa ed e' miracolosamente riuscita ad arrivare al parco prima che la fiera Vittoriana (Victorian Fun Fair) chiudesse battenti, baracche e burattini. Certo, nel frattempo l'estate e' finita ed il tepore dei 25 gradi ha lasciato spazio ai 10 gradi autunnali, così, senza avvertire, giusto il tempo di pensare "mi sono dimenticata le giacche". Ma per fortuna siamo a Londra, la Bibi aveva il suo vestito di velluto di 3 taglie troppo piccolo, il Bibo, i piedi al caldo negli stivali, ed il parco era pieno di bambini mezzi nudi ed adulti vestiti da cretini.<br />
La Bibi ha affondato tutta la faccia nel suo primo zucchero filato di cui la mammaInSe ha trovato le ultime tracce stamattina sottoforma di un gigantesco ed inestricabile nodo nei capelli. Si e' appiccicata dita, guance e naso con quel grosso nuvolone rosa e mai musino sporco e' stato più felice e zuccheroso.<br />
E poi ci sono stati trenini a vapore e ruote panoramiche, tiro al bersaglio e pesca miracolosa, in un'atmosfera vagamente decadente e senza tempo.<br />
<br />
Fino alle 5 si intende, 5 in punto e non un minuto in più che alle 5.30 c'e' da mettere la cena in tavola.<br />
Ed alla mammaInSe, oramai, tutto cio' sembra tremendamente civile e normale.MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-21095473020170090112015-05-15T16:49:00.001-07:002015-05-15T16:49:41.040-07:00E' cotto<div>I figli so piezz'e core, gioie e dolori, affetti ed affanni.</div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;"> Inenarrabili i dolori delle madri dei maschi, che, dopo anni di totale predominio nella sfera sentimentale dei loro bambini, vedono lo scettro deposto dalla prima Fifi' di passaggio.</span></div><div>"Bibo la maestra mi ha detto che c'hai la fidanzata. Come osi farmi questo che non c'hai nemmeno 3 anni?"</div><div>"Zi mamma, z'ho l'amica plefelita"</div><div>"E come si chiama quest'amicA"</div><div>"Zi chiama Molly" (occhio a cuore, sguardo perso)</div><div>"E come ha i capelli Molly? Ha i capelli biondi?"</div><div>"No no"</div><div>"Allora ha i capelli neri?"</div><div>Sospiro, occhio a cuore, sguardo all'orizzonte</div><div>"Mammina, Molli z'ha i capelli beeeelli"</div><div>E' cotto, proprio cotto.</div>MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-5030263614659739452015-05-13T01:10:00.000-07:002015-05-13T04:55:17.724-07:00Piccolo e CarinoE' stata una di quelle giornate che iniziano con entusiasmo ed energia, si intramezzano con un paio di capricci e l'occhio disperato del "ma chi me l'ha fatto fare", ma finiscono solitamente con una stanchezza totale ma serena, gambe molli ma rilassate.<br />
E' cosi' che la mammaInSe ha visto due occhioni annoiati che la imploravano di inventarsi qualche intrattenimento eccezionale per la giornata e, conscia del fatto che con quello piccolo non ha mai fatto troppi sforzi perche' era sempre troppo impegnata ad arrivare alla fine della giornata con la testa ancora attaccata al collo, ha deciso:<br />
"Ma si Bibo, prendiamoci il treno e la metropolitana, immergiamoci in un bagno di folla cittadino ed andiamo a vederci i dinosauri al museo di storia naturale".<br />
E cosi quello piccolo ha infilato la merenda nello zainetto rosa delle principesse, ha porto la manina speranzosa alla mamma, ed e' partito all'avventura, concentrato e consapevole.<br />
<br />
Sulla via si e' dimostrato un compagno di viaggio mielose e bacioso, esternando sentimenti, baci e abbracci, senza pudore in mezzo alla folla:<br />
" Mammina ti vollio tanto."<br />
"Mi vuoi tanto cosa piccolo orsetto del cuore appiccicoso?"<br />
"Ti vollio tanto e basta" Mentre con fare approccioso appoggiava la guancia sulla mano della mammaInSe.<br />
<br />
La mammaInSe e quellopiccolo hanno scoperto un meraviglioso tendone nel giardino nel Natural History Museum, con centinaia di farfalle che svolazzano di fiore in fiore e di bambino in bambino. Ed anche quellopiccolo si e' ammutolito per 10 miracolosi minuti.<br />
Hanno poi visto i dinosauri, compreso un Tirannosaurus Rex, a dimensioni reali, che si muove ed emette grugniti terrificanti ed ha causato una crisi di pianto isterico del Bibo, ed anche un po' della mammaInSe.<br />
"Ma Bibo era finto, era come un giocattolone spaventoso ma fintissimo"<br />
"Ma io lo sapevo mamma, fazevo solo un po' finta"<br />
"Allora vuoi tornare indietro a vederlo"<br />
"NUooooooo, vollio andale a casa"<br />
<br />
Hanno poi visto balene, giraffe, ippopotami, moffette, cavalli, zebre, pitoni e fringuelli. Donnole, orsi bianchi, bruni e grizzly (Mammina gualda, c'e' olso, ma dove e' Masha????), secuoie giganti, gufi e falchi. Hanno scoperto i nomi in inglese di animali che non sapevano neppure esistessero. Hanno anche scoperto che la CHEETAH non e' un tipo di scimmia, come distrattamente credeva quell'ignorante della mammaInSe, ma e' nientemeno che il ghepardo.<br />
Hanno mangiato flapjacks, gelati e caramelle.<br />
Si sono seduti sulla grande scalinata del museo ed hanno chiacchierato, come due compagni di viaggio, a proprio agio nella reciproca compagnia. Hanno chiacchierato per davvero, guardandosi negli occhi ed ascoltando ogni parola, come accade di raro, che di solito le parole si confondono al sottofondo della televisione, o della lavastoviglie o al tintinnio dei piatti che vengono messi sul tavolo.<br />
<br />
All'uscita dal museo il Bibo si e' pure riappacificato con i dinosauri. Ne ha trovato uno, di peluche, minuscolo:<br />
" Mammina gualda, questo e' piccolo e molbidino molbidino. Questo qui si' che e' calino"<br />
E del resto come dargli torto?MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-50701650682404479702015-05-07T01:18:00.001-07:002015-05-07T01:18:26.710-07:00Shellshocked - giornate rumorose<div>I figli, si sa, arrivano con un corredino di shocks di diversa natura da imporre ai genitori.</div><div>C'e' lo shock da mancanza di sonno, da mancanza di intimità, da eccesso di capricci, da preoccupazione costante, lo shock della sveglia all'alba domenicale, della colazione lanciata sul muro senza parlare della prima volta che ti trafiggi la pianta del piede con un mattoncino dei lego.</div><div>Ma quello che la mammaInSe patisce al di sopra di ogni altra tortura e' lo shock da decibel spaccacranio e rumore costante. Voi prendete una donnina, figlia-unica-nipote-unica, piuttosto taciturna, piuttosto silenziosa, che ascolta la televisione al minimo e la radio anche un po' di meno. Ecco, a suddetta donnina, date due bambini incapaci di stare zitti, pure mentre masticano, soprattutto mentre masticano! Parlano anche mentre leccano il gelato, ma come fanno?</div><div>I bibi parlano, chiacchierano in continuazione, sono estremamente opinionati e combattono i diversi punti di vista fino all'ultima corda vocale. Se non parlano cantano, se non cantano, urlano. Se non cantano, non parlano, non urlano, allora probabilmente dormono. Ma non crediate che questo li fermi perché i bibi parlano pure nel sonno, e se non parlano, russano!</div><div>I bibi pronunciano la parola mamma a frequenze ultrasoniche, si danno il cambio, si sovrappongono, ma non smettono MAI.</div><div><br></div><div>Avete presente quei film di guerra in cui c'e' un casino infinito, urla, mitragliatrici, pistole, aerei. poi all'improvviso cade una granata vicino al protagonista ormai allo stremo delle forze. E poi più nulla. Tutto scorre uguale a prima intorno al nostro eroe, ma lui non sente più nulla se non un lontano ronzio. Qui si dice shellshocked. </div><div>Ecco, la mammaInSe, quando spegne la luce per andare a dormire, e' shellshocked.</div>MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-49208676103249228282015-01-14T14:49:00.001-08:002015-01-14T14:49:43.996-08:00Bianco<br />
<i>Bianco. Cosi bianco che non potevo distinguere il soffitto dalle pareti del lungo corridoio, così bianco che sembrava estendersi all'infinito sopra la mia testa, così bianco che solo la lunga camiciola da notte appiccicata al ventre e perle di sudore sulla fronte mi facevano intuire il fitto vapore che mi avvolgeva. Come se qualcuno avesse lasciato una doccia d'acqua bollente aperta per ore.</i><br />
<i>E poi, si, eccolo! Il rumore dell'acqua che scrosciava dallo scarico; unico rumore in una nebbia bianca.</i><br />
<i>Il cigolio di una porta, qualcuno dietro di me che lascia passi umidi sull'ebano del pavimento (splish splash), e dentro, nello stomaco, un gorgoglio mi dice che quei passi, lenti e ritmati, cercano me.</i><br />
<i>Il bagno, bianco, avvolto dalla fitta nebbia di una doccia lasciata aperta per nessuno. Mi avvicino per girare la manopola e frenare quello scroscio fumoso, ma con la coda dell'occhio colgo un movimento al mio fianco. La camicia da notte zuppa di acqua e di sudore mi si attorciglia alle gambe, i laccetti del corpetto pizzato mi solleticano il petto e le braccia. </i><br />
<i>E' solo lo specchio, il movimento del mio riflesso, ma il vapore ha appannato lo specchio, spezzando l'immagine.</i><br />
<i>Vedo le braccia, immobili lungo i fianchi, il petto che si alza e si abbassa a ritmo forsennato seguendo i miei respiri, il collo lungo, bianco, rigido, e poi nulla. La testa persa fra le gocce di vapore. </i><br />
<i>Allungo la mano per pulire lo specchio; vedo la mia mano alzarsi, avvicinarsi, sdoppiarsi, sfregare lo specchio, ma il mio volto rimane avvolto in una nube bianca, bianca come i muri alle mie spalle, così bianca che il collo sembra finire con uno spacco improvviso, impaurito, senza testa a comandarlo.</i><br />
<i>I passi molli si avvicinano, lenti, cadenzati, splish, splash. Una nenia familiare, sussurrata all'infinito, splish, splash. Vedo un piede, nudo e bianco, raggiungere la soglia del bagno, la camicia da notte bianca, avvolta alle gambe, un'unica perla di sangue, scivolata dalla mano ferita che si aggrappa allo stipite.</i><br />
<i>Guardo inorridita la cicatrice sulla mia mano, la verità da cui non si può più scappare. E' tardi. Conosco il volto che sta per comparire da quella porta. Gli scarti di una vita che avevo ucciso e seppellito, il marcio che avevo rinchiuso e dimenticato. Un fremito di terrore mentre guardo agonizzante il mio volto, pallido e malvagio, varcare la soglia del bagno. Splish splash.</i><br />
<i><br /></i>
Poi ti svegli e sono le 5 del mattino. Alla sola idea di richiudere gli occhi ti si arricciano i peli sul collo e c'hai una fifa blu che lo sai che appena ti riaddormenti quella la' con lo sguardo truce e la tua faccia attaccata al collo, torna a finire il lavoro! Ti scappa una pipi' bestiale, che dopo il secondo figlio non e' che te la puoi tenere all'infinito, ma piuttosto che alzarti e andare in bagno, te la fai anche addosso! Meglio la vergogna che vedersi riflessa nello specchio senza testa!<br />
Maledicendo le decine di libri dell'orrore che ti sei divorata dagli 11 anni in poi, ti riprometti che ai tuoi figli solo Susanna Tamaro e Rosamund Pilcher!<br />
O forse no...MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-53197907474475797982015-01-01T15:15:00.001-08:002015-01-02T01:39:07.638-08:00La Verita' in un CarrelloLe vacanze della famigliainse, iniziate con una partenza intelligente alle 4 del mattino del 24 i cui postumi sono stati smaltiti a Santo Stefano, procedono grasse e felici. <div>I Bibis scorrazzano felici in totale regime anarchico autogestito, in cui decidono autonomamente quando andare a letto, quando svegliarsi, quando mangiare e come vestirsi, con risultati atroci ed imprevisti tipo un "pisolino" di quello piccolo dalle 9 alle 11 di sera con conseguente cena alle 11.30.</div><div><br></div><div>Il Capodanno ha visto famigliainse ed amici organizzare un cenone ipercalorico che avrebbe potuto sfamare meta' della ValdiChiana. Da buona tradizione e'stato organizzato lo squadrone punitivo da spesona per il cenone. Alle 4 del pomeriggio del 31. Impavidi e coraggiosi abbiamo fatto a spallate per l'ultimo cotechino precotto. In un'ora, intensa e senza tregua alcuna, abbiamo riempito un carrello di carboidrati, proteine, vegetali e ci siamo pure ricordati la frutta, che non vorrai mica far mangiare solo porcate ai bambini!</div><div> In extremis abbiamo lanciato nel carrello pure due bottiglie di prosecco per il brindisi. Fieri e sudati ci siamo avviati verso la via crucis della coda alle casse dell'ipercoop, ammirando i cespi di insalata, le bistecche, le lenticchie e pure qualche mela che riempivano il nostro glorioso carello. Ah si, pure le 2 bottiglie di prosecco.</div><div><br></div><div>E' stato un attimo, uno sguardo al carrello dei ragazzetti alla cassa vicino alla nostra. Coca, rhum, rhum, coca, gin, sprite, rhum, coca, vodka, rhum, 5kg di pennette rigate, un sugo pronto, patatine, rhum, coca, birra, birra, birra.</div><div><br></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">La sciabolata della mezza eta' e' arrivata cosi', fra capo e collo nello spazio di un carrello della spesa!</span></div><div><span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">Non ci e' rimasto altro da fare che estrarre la tessera soci-coop, i sacchetti di yuta riciclabili, e dileguarci nella folla.</span></div>MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-84862759766811204262014-12-10T14:48:00.001-08:002014-12-10T14:49:07.809-08:00The Wedding Game-Ciao Bibi, ciao Bibo, come e' andata oggi a scuola?<br />
<br />
-Oh bene, benissimo, abbiamo fatto il Christmas Lunch<br />
<br />
-E certo, mi pare chiaro. Se la recita di Natale l'avete fatta a Novembre mi sembra il minimo che vi propinino il pranzo di Natale il 10 Dicembre. Magari prima della fine della scuola vi fanno fare anche un paio di fuochi d'artificio di Capodanno. E cosa avreste mangiato per il Christmas lunch?<br />
<br />
-Uhh era tutto buonissimo. Abbiamo mangiato salsicce, macaroni e broccoli.<br />
<br />
-Ah che fortunelli, il broccolo poi mi sembra proprio adatto. Era bollito e senza sale vero amore mio?<br />
<br />
-Mh si e li ho mangiati tutti<br />
<br />
-E poi mi spiegherai perche' qualsiasi porcheria ti infilino nel piatto a scuola la mandi giu' che sembra un bignè e a casa fai la schizzinosa sulle lasagne. Ma poi sti macaroni alias maccheroni come ve li hanno fatti col sugo, col formaggio, con la besciamella?<br />
<br />
- Ma no mamma, ce li hanno dati con le salsicce.<br />
<br />
-Ah perfetto, un bel contorno di pasta scondita e brocoli bolliti. Che meraviglioso pranzo Natalizio. E dopo queste prelibatezze cosa avete fatto?<br />
<br />
-Abbiamo giocato al Wedding Game e io ero la moglie ed ero sposata a Charlie Brown (nome d'arte ma non molto lontano dalla verita' ndr)<br />
<br />
-E poi dopo che vi siete sposati cosa avete fatto?<br />
<br />
-Avevamo due figli, uno piccolo e uno grande e ne portavamo uno a scuola e uno all'asilo, poi noi andavamo al lavoro ma il lavoro era chiuso e allora tornavamo a scuola a riprendere i bambini perché non era giusto che loro stessero a scuola quando noi non eravamo al lavoro.<br />
<br />
-Che animi gentili, sappi che la tua mamma ed il tuo babbo non faranno mai nulla del genere ma trovo delizioso che a 5 anni abbiate cuori tanto nobili da immaginare che mamma e babbo desiderino passare con voi ogni singolo secondo libero della loro esistenza. E poi quando avete finito il Wedding Game cosa avete fatto?<br />
<br />
-Abbiamo giocato al gioco della prigione.<br />
<br />
-E cosa fate quando giocate al gioco della prigione?<br />
<br />
-I maschi inseguono le femmine per metterle in prigione. Poi le prendono e le mettono in prigione.<br />
<br />
-Mh forse dovrei dire due paroline alla maestra, comunque, cosa succede dopo che i maschi mettono le femmine in prigione?<br />
<br />
-Le sposano<br />
<br />
-Benissimo Bibi, al prossimo che mi dice che il femminicidio e' tutta un'invenzione delle femministe sessantottine mi potresti ricordare di spiegargli il gioco della prigione?<br />
<br />
-Bibo e tu all'asilo ti sei divertito? Cosa hai fatto?<br />
<br />
-La cacca<br />
<br />
Quanta tragica verita' nelle giornate dei miei figli!MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-71258254369694623462014-11-24T14:57:00.000-08:002014-11-24T14:57:18.559-08:00La Secchiona"Mamma ho bisogno di un quaderno"<br />
"Certo bambina mia, sia mai che la tua mamma ti nega un quaderno. E cosa ci vuoi fare con il quaderno"<br />
"Eh mamma c'ho tanto lavoro da fare per la scuola"<br />
"??"<br />
"Devo scrivere le parole, i numeri, tutte le lettere, c'ho proprio da fare"<br />
"Amore mio, non hai nemmeno 5 anni. Tutto cio' e' lodevole ma non e' che ti va di andare al parco o di giocare con i pentolini, o magari un po' di TV???"<br />
"No mamma, adesso ti siedi qui con me e mi dici come si scrive:" Dear Father Christmas I want a pink bike""<br />
"Ah ok, adesso si spiega tutto"<br />
<br />
La Bibi sta tirando fuori una personalità precisina e puntigliosa. Le piace essere brava, fare le cose nel modo giusto, essere lodata e premiata. Ha un po' quest'ansia da prima della classe che mi fa sorridere, inorgoglire e preoccupare, che di ansie nella vita non c'e' penuria e magari sarebbe bene farsele venire un po' più' in la....<br />
<br />
Ascolta la maestra, segue le regole e si concentra.<br />
Ce la mette proprio tutta e decodificare quelle strane lettere per formare le parole. Sputa suoni e regole nell'arditissimo compito di imparare una lingua la cui regola principale e' che non ci sono regole.<br />
Vedo quel cervellino che si impegna e cerca di capire perché la stessa lettera può avere molti suoni diversi o, al contrario, perché lo stesso suono si può scrivere con combinazioni di lettere diverse.<br />
Mi fa vedere il suo quadernino nuovo nuovo dove ha scritto "luic" per dire "like" e "naw" per dire "now", e dopo tutta la fatica e l'impegno, mi piange il cuore a doverle dire che e' sbagliato e si scrive in un altro modo. E quindi non glielo dico!!! Lascerò che sia la maestra a spiegarle che l'unico modo per imparare a scrivere correttamente in inglese e' di impararsi a memoria meta' del vocabolario! <br />
<br />
Ecco, tieni maestra, a te la gatta da pelare, e magari poi ti chiedo due ripetizioni pure io che da quando, al ricevimento dei genitori, mi hai spiegato che "book" si legge "bok" e non "buk" come lo pronunciavo io povera tapina, mi sono crollate certezze semantiche e fonetiche!MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-73697428075106352052014-10-23T12:57:00.001-07:002014-10-23T15:18:25.694-07:00Sparizioni<div><br></div>Ultimamente nella casainse accadono fenomeni inspiegabili, sparizioni paranormali che lasciano la mammainse in preda ad ansie da demenza precoce.<div>Per primi sono stati calzini e mutande. Non un solo paio ma Tutti gli (orribili) calzini bianchetti da ginnastica che la mammainse usa per stare a casa e tutte le (anonimissime) mutande bianche che la mammainse tiene nel cassetto. Li ha cercati ovunque, ha aperto pure il freezer tanto per essere sicura di non aver escluso alcuna pazzia casalinga. Ha cercato negli armadi dei bambini, nella stanza degli ospiti, in soffitta ed in lavatrice. Eppure ricordava perfettamente di aver passato un tempo apparentemente infinito ad appaiare calzini e piegare mutande. Ha persino pensato che fosse una spinta non del tutto subliminare di Mr.M. a dare finalmente una svolta allo (svaccatissimo) abbigliamento casalingo.</div><div>Ha cercato, ha imprecato, ha riflettuto, ha additato ed ha poi deciso di accantonare momentaneamente il</div><div>Problema, che si sa che la casa nasconde ma non ruba e prima o poi (chissa' magari cercando le scatolette di tonno) sarebbe rientrata in possesso dei beni perduti.</div><div>L'indonani e' poi arrivata la spesa che la mammainse fa diligentemente e settimanalmente online. Mentre metteva a posto aveva la costante sensazione che mancasse qualcosa, che qualche pacchettino si fosse smaterializzato, che la cena programmata per il venerdi non avesse raggiunto il frigo, ma fra fagiolini, bistecche, hamburger e panetti di formaggio, non riusciva a raccapezzarsi sul pacchetto mancante. O forse non mancava nulla. Eppure mancava qualcosa. O forse no. Nel dubbio la mammainse ha fatto l'inglese e s'e' preparata un te'.</div><div><br></div><div>Un silenzio circospetto ha poi costretto la mammainse a controllare le nefande azioni di quello piccolo, e proprio li, nella stanza dei giochi, dove fino a pochi minuti prima regnava un ordine quasi dignitoso, giacevano due filetti di branzino adagiati su uno strato di calzini bianchi e mutande, rimaterializzatisi da chissa' quale nascondiglio segretissimo.</div><div>A questo punto manca all'appello solo una maglia del pigiama. La mammainse ha smesso di cercarla in giro per casa, ma torna regolarmente a scrutare il pavimento della sala dei giochi sperando in una magica ed improvvisa rimaterializzazione!</div>MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-60178538487768484662014-10-08T04:08:00.001-07:002014-10-08T04:08:21.999-07:00La Storia delle Farfalle<br />
<br />
La storia delle farfalle funziona sempre. Non e' una questione di cliché, non e' una questione di eta'.<br />
Me lo ha insegnato la Bibi stamattina.<br />
<br />
-Mamma sai quel bambino dell'altra classe?<br />
-No amore, siete in 60, la scuola e' appena iniziata e sono fortunata se mi ricordo il nome della tua maestra.<br />
-Ma si mamma, quello che l'altra notte mi sono ricordata il nome<br />
-Ah, quello per cui mi hai svegliato alle 3 del mattino urlettando di gioia sul letto, folgorata dall'epifania di un nome. Si amore, me lo ricordo benissimo, anche le mie occhiaie se lo ricordano.<br />
-Ieri l'ho seguito a ricreazione e gli ho parlato<br />
-Bibi, cosi pero' non iniziamo tanto bene, se continui a seguirlo finisce che la sua mamma ci denuncia per stalking. E poi ti devo fare un bel discorso su come funziona: lasciati inseguire, guardalo ma poi girati dall'altra parte, tiratela un po' che senno' crede che sei una facile, fingi di non essere interessata, non fare la prima mossa, nemmeno la seconda. Insomma Bibi, e' complicato, facciamo che ne riparliamo quando compi 15 anni?<br />
-No mamma, io l'ho inseguito e gli ho chiesto se gli piacciono le farfalle.<br />
<i>[espressione assorta della mammaInSe che fatica a stare dietro alla logica della 5enne]</i><br />
<i>-…</i><br />
<i>-</i>E lui ha detto di si, che gli piacciono molto!<br />
-Ottimo, un bambino sensibile a cui piacciono le farfalle invece che aracnoidi o disgustosi esseri striscianti.<br />
-E allora io gli ho detto che in camera mia ho le farfalle sul muro e sulle tende e che deve venire per una playdate a vederle<br />
<br />
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</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6SrjSLXrFDUsh_fKtTJM9HJoGyIc4Tkuzrb0EXWTzFDAkN_CiOAFh3v-iC5Cx0RshcbsGKG2p5lV_tS0r9kPteUEfFXLD8lPLl9ex2F9duTfR3Se919D48o9fixApLwdLZgzaCInTdyU/s1600/Screen+Shot+2014-10-08+at+12.04.17.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6SrjSLXrFDUsh_fKtTJM9HJoGyIc4Tkuzrb0EXWTzFDAkN_CiOAFh3v-iC5Cx0RshcbsGKG2p5lV_tS0r9kPteUEfFXLD8lPLl9ex2F9duTfR3Se919D48o9fixApLwdLZgzaCInTdyU/s1600/Screen+Shot+2014-10-08+at+12.04.17.png" height="233" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(La <a href="http://www.lauraashley.com/uk/wallpaper/summer-meadow-butterfly-wallpaper-cerise-pinkmulti/invt/3485087" target="_blank">carta da parati</a> in camera della Bibi)</td></tr>
</tbody></table>
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<br />
E voi che credevate che la scusa del "ti invito a casa a vedere la collezione di farfalle" fosse retaggio di ultraquarantenni single con una innata e leggermente disgustosa passione per animali morti spiaccicati in un libro!MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-24628088323962299282014-10-07T07:29:00.000-07:002014-10-07T07:36:18.299-07:00Pinkification e gli Stereotipi Inconsci<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuN22T6xL9jmB4lUCI_313LRamZiuU6WLAY3uKp5HOa1wus-UHncNpr5u04IFSzaZAajNZHTozCPbZ85Jmkes-7lcahB72GlsPGUKZlpfEt4vGPx_ricaK41pi2HS709R1Ih9Zgjc6PWc/s1600/clippycloppy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuN22T6xL9jmB4lUCI_313LRamZiuU6WLAY3uKp5HOa1wus-UHncNpr5u04IFSzaZAajNZHTozCPbZ85Jmkes-7lcahB72GlsPGUKZlpfEt4vGPx_ricaK41pi2HS709R1Ih9Zgjc6PWc/s1600/clippycloppy.jpg" height="193" width="320" /></a></div>
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<br />
"<i>Un padre e suo figlio stanno facendo un giro in bicicletta. All'improvviso un camion sbanda, mandando il ragazzino fuori strada. Il ragazzino viene subito portato all'ospedale, ma vedendolo sul lettino della sala operatoria il chirurgo esclama:" Non posso operare questo bambino: e' mio figlio""</i><br />
<i><br /></i>
Adesso ditemi a brucia pelo cosa avete pensato, avete avuto un dubbio? Avete riletto il paragrafo per essere sicuri di aver capito bene?<br />
Eppure se vi chiedo se i chirurghi possono essere uomini o donne, risponderete di si, tutti, all'unisono! C'e' uno stereotipo la' dove credevamo non ci fosse più.<br />
<br />
<br />
Ci sono associazioni (http://www.lettoysbetoys.org.uk da cui ho preso l'esempio sopra) che si prefiggono di combattere gli stereotipi legati al sesso e vogliono partire proprio da li, dalle strategie di marketing utilizzate per i giocattoli, sottolineando il fatto che quello che i bambini percepiscono come "normale" negli anni formativi, li condizionerà per il resto della loro vita ricercando un"uguaglianza di genere" che inizi dalle scuole primarie piuttosto che venire imposta in un futuro in modo artificioso (tipo "quote rosa" o "discriminazione positiva")<br />
<br />
C'e' un'osservazione alla base di tutto: i giocattoli per maschi e femmine, non solo sono profondamente diversi fra loro, ma anche il linguaggio usato per il gioco (o per promuovere il gioco) e' completamente diverso. Guardate le figure qua sotto e ditemi che non e' vero!<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFKOCm3BHXfhT3jA6nkU5_RIaoxIblv0y__GN5-9ySNqIC2VAUyTZZoGZ9Yl6ma7HDuMZkQAJQRgdNoQ7n1Id4vEQjq-U5Ebtp6ZLXBG5Tw4GHTvjqZOaKqaC2umf-jAncdWuIKf8p9W0/s1600/wordle-GirlsToys-sm.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFKOCm3BHXfhT3jA6nkU5_RIaoxIblv0y__GN5-9ySNqIC2VAUyTZZoGZ9Yl6ma7HDuMZkQAJQRgdNoQ7n1Id4vEQjq-U5Ebtp6ZLXBG5Tw4GHTvjqZOaKqaC2umf-jAncdWuIKf8p9W0/s1600/wordle-GirlsToys-sm.png" height="261" width="400" /></a></div>
<br />
<i> immagine da </i><a href="http://www.achilleseffect.com/2011/03/word-cloud-how-toy-ad-vocabulary-reinforces-gender-stereotypes/" target="_blank">www.achilleseffect.co.uk</a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO5mFNnAWonXWr4K15yeJYSw1M7Lw624ghusE9EMVEGrFCLdEQR-0O7p-okHHQ8iCRtLRdrGaScmC4GTfHdECNy1spwnL-h5pedBy9xS0iNgsOxWntiIaRfzkwedYxRHt1hze0w9qY4XQ/s1600/wordle-BoysToys-sm.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO5mFNnAWonXWr4K15yeJYSw1M7Lw624ghusE9EMVEGrFCLdEQR-0O7p-okHHQ8iCRtLRdrGaScmC4GTfHdECNy1spwnL-h5pedBy9xS0iNgsOxWntiIaRfzkwedYxRHt1hze0w9qY4XQ/s1600/wordle-BoysToys-sm.png" height="242" width="400" /></a><br />
<br />
<i> Immagine da </i><a href="http://www.achilleseffect.com/2011/03/word-cloud-how-toy-ad-vocabulary-reinforces-gender-stereotypes/" target="_blank">www.achilleseffect.co.uk</a><br />
<br />
Il fine e' modificare queste differenze, ma non la natura intrinseca dei bambini.<br />
<b>Il fine ultimo e' NON limitare le loro possibilità.</b> Lasciare a loro la scelta, senza etichettare i giochi, senza porre limiti alla loro creatività, senza farli sentire diversi.<br />
<br />
Avere un maschio ed una femmina in casa facilita molto il compito. Anzi, oserei dire che avere una femmina più grande del maschio, facilita molto il compito perché se tutto sommato alla Bibi ho comperato sia trenini che macchinine quando era piccolina, forse al Bibo non avrei comprato bambole, principesse e passeggini. Ed avrei commesso uno sbaglio. Un grosso sbaglio.<br />
<br />
Il Bibo ama immensamente giocare con le bambole, far finta di cucinare e vestirsi da principessa, così come si ferma incantato al parco ad osservare gru, scavatrici e trattori.<br />
All'asilo quando lo vado a prendere, mi capita spesso di vedere altri maschietti con le "clippy-cloppy shoes" ovvero le scarpette delle principesse che non solo sono coloratissime ma fanno anche un magnifico clip-clop quando si passeggia avanti ed indietro!<br />
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Certe esasperazioni come i genitori svedesi che per 2 anni non hanno voluto dire a nessuno il sesso del loro bambino/a (di cui <a href="http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2010/jun/22/swedish-parents-baby-gender" target="_blank">qui</a>) in modo che non gli fossero imposti stereotipi e venisse cresciuto in quanto "individuo" e non maschio o femmina, mi lasciano un po' perplessa. Simo sicuri che facendolo sentire diverso facciamo davvero un favore a questo bambino? Pero' non posso negare che abbiano aperto un enorme vaso di pandora che ha acceso discussioni (costruttive e non) in tutto il mondo.<br />
<br />
Come al solito non amo le estremizzazioni e mi impegno per dare quanta piu' libertà possibile ai miei figli: che sia nel gioco, nelle letture o su cio' che decidono di indossare.<br />
Credo sia necessario seguire le naturali inclinazioni dei nostri figli, cercando di non limitare mai i loro esperimenti esplorativi ma guidandoli ad essere gentili e rispettosi degli altri, anche e soprattutto di quei bambini che a loro sembrano diversi, perché giocano in modo diverso o mangiano o si vestono in modo diverso o ancora hanno una famiglia diversa.<br />
<br />
Non neghero' a mia figlia di giocare con le Barbie o vestirsi da principessa perché sono troppo "rosa" e non le vieterò di fare le lotte con le spade, di giocare a calcio o ai pirati, così come non lo vieterò a mio figlio.<br />
Penso che la differenza di genere esista e che non ci sia nulla di male. Credo che la differenza di genere non sia sentita e vissuta da tutti i bambini allo stesso modo, ed anche in questo non c'e' nulla di male. Credo che il male dei mali, il cancro degli stereotipi, nasca quando la differenza di genere viene imposta, quando nel negozio di giocattoli al maschietto viene negato di comprare una coroncina da principessa e quando ad una ragazza viene detto di cambiare idea, di non studiare da chirurgo perché sarebbe una carriere troppo faticosa per una donna.<br />
<br />
E voi di che idea siete? Per cancellare stereotipi e preconcetti abbiamo davvero bisogno di giocattoli gialli, oppure basterebbe che noi genitori avessimo le frontiere un po' più aperte e fossimo più' sensibili ai singoli bisogni ed alle singole attitudini dei nostri figli, insegnando loro lo stesso rispetto per il prossimo che noi abbiamo verso di loro?MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-65631825235659141082014-10-03T11:22:00.000-07:002014-10-03T11:22:33.401-07:00La Logica che RisolveDopo un mese faticoso, in cui si e' sentita un po' sprofondata in un buco da cui non riusciva ad uscire, la mammainse sta cercando affannosamente di scoprire che programmi ha per un futuro non proprio prossimo, cercando di scaricare ondate di energia negativissima in forza costruttiva (o almeno questo e' il suo piano diabolico)<br />
SI e' ridistribuita il suo mazzetto di carte davanti ed ha cercato di riordinarle per importanza.<br />
Si e' tornata a chiedere se il lavoro sia un diritto od un dovere, senza purtroppo riuscire a darsi una risposta concreta e decisiva.<br />
Vorrebbe un giorno riciclarsi in qualcos'altro. Qualcosa che le permetta di essere una mamma presente e felice, ma per quanto giri e rigiri quella benedetta matassa che si trova fra le mani, non ne trova il capo.<br />
Non trova il modo di far funzionare tutto, di oliare il meccanismo finche' tutto torni a resto zero.<br />
Vorrebbe continuare ad occuparsi dei propri figli, regalare loro il lusso di non essere sempre di corsa ed affannti, avere il tempo di perdere tempo con loro, senza sbatacchiarli pensando "presto che e' tardi, presto che e' tardi", senza pero' fare "solo" la mamma, che quel "sololamamma" a volte suona come una condanna, come un'appiattimento di cio' che sei, appioppandoti il ruolo di spettatrice alla vita degli altri.<br />
<br />
La mammaInSe ieri e' stata invitata ad una giornata di osservazione in una scuola, in cui ha diligentemente seguito i professori di matematica e di fisica per un'intera giornata, solleticando l'idea di rispecializzarsi e magari insegnare.<br />
<br />
Ha assistito ad un'ondata di ragazzine, di risate, di pianti, di urletti e saltelli, alle file più o meno silenziose per la ricreazione o per la mensa, a fronti corrucciate davanti ad un foglio a quadretti.<br />
<br />
Ha ritrovato una strana tranquillita' osservando equazioni scritte ordinatamente alla lavagna, colonne di uguali allineati uno sull'altro. La calma e la serenità di problemi con una soluzione unica ed irrevocabile, così puliti e lontani dal gran casino della vita. Il fascino della logica che risolve, senza se e senza ma. La bellezza di una materia che basta a se stessa, self-contained, come si dice qui, che non ha bisogno di essere applicata e sporcarsi con il quotidiano.<br />
<br />
La mammaInSe non sa ancora quale sia la decisione più sensata da prendere, ma se solo potesse applicare la stessa logica che risolve a tutti i dubbi della vita, forse non ci sarebbero più buchi in cui perdersi sul suo cammino.<br />
<br />
E adesso ditemi: per voi il lavoro e' solo una necessita' per arrivare a fine mese o e' un mezzo per realizzarvi, che vi definisce e vi completa?MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-10942598038125021802014-09-29T04:01:00.000-07:002014-09-29T04:01:38.655-07:00Three is megl che Two<i>Disclaimer: no, la mammainse non sta aspettando il terzo e per il momento se ne guarda bene. Rifugge ogni sorriso sdentato, ogni bavetta, ogni irresistibile gorgoglio come dracula l'aglio e la luce del sole!</i><br />
<i><br /></i>
La mammaInSe ha deciso che portarne a scuola due alla mattina non e' abbastanza. Alla mammaInSe piacciono il rischio e le sfide, per cui tutte le mattine porta a scuola anche l'amico O, mettendo insieme un'adorabile tripletta 2,3,4 anni. Se li carica in macchina, li lega per benino, ed, intrepida, si butta nel traffico dell'ora di punta.<br />
<br />
-Amico O lo sai che il mio Babbo e' il più super-funny di tutti?<br />
-Anche il mio papa' e' super-funny<br />
-Ma il mio Babbo mi chiede tutte le sere se mi sono lavata i gomiti ahahahah<br />
-Ma fuoli it's raining<br />
-No che non piove<br />
-Babbo clabatta (ndr cravatta) quando va labolo<br />
-C'e' tempolale lale lale lale<br />
-Oh no, we don't have the umbrella, we'll get wet, I don't want to get WET<br />
-C'e' il tempolale lalelalelaleeeeeeeee<br />
-E lo sai che a me piacciono le principesse?<br />
-E io a me lE poliziE e i trucks e le gLu<br />
-io Pimpa, o'e' Pimpa uahhhhh o'e' Pimpa. Nooooo caduta pallaaaaa.<br />
<br />
-Bimbi, siamo arrivati, forza scendete. Noooo la strada, tutti sul marciapiede, Bibo no, non tornare indietro. Bibi e amico O FERMIIIIIII non attraversate da soli aspettatemi immobili.<br />
Adesso tutti in fila indiana sul marciapiede, AVANTIII, MARCH<br />
<br />
-Posso LaccoglieLe le castagne?<br />
-Posso raccogliere le foglie e portarle a scuola?<br />
-Bibo no scuola, bibo casa mammaaaa uahhhh<br />
<br />
-Amico O hai le scarpe al contrario. Tutti fermi immobili, dobbiamo scambiare le scarpe dell'amico O<br />
-Ok, tutti in classe ora: cartella, bottiglietta dell'acqua, giacca, giacchetta.<br />
<br />
La mammaInSe ammette che quando molla l'ultimo in classe si sente stranamente leggera e sollevata.<br />
Sara' che non ha più quelle tre cartelle da portare, quelle due bottiglie d'acqua, quello piccolo attaccato alla gamba. O forse sarà quel silenzio inaspettato, tanto prezioso quanto brevissimo!<br />
<br />
<br />MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-72455532573530201342014-09-20T07:33:00.001-07:002014-09-28T01:46:57.061-07:00Io Me e i LibriE' stata un'estate stranamente piena di parole stampate. Chiaramente non e' piu' possibile toccare i ritmi da un libro a settimana che accompagnavano le mie vacanze pre-gnomi, o quando ogni mattina ed ogni sera dovevo passare 40 minuti sul treno per andare a lavorare: regina dei pendolari paraculati che si muovono contro il flusso e che quindi viaggiano seduti! Che poi avete idea di quante cose si riescano a fare in 80 minuti al giorno di treno? Ho letto libri, imparato a lavorare all'uncinetto, fatto un corso di francese e....ho recuperato ore di sonno perso! Oh come mi mancano quegli 80 minuti di imposta immobilita! Ritornando ai libri: mi sono imposta di leggere libri in italiano, cosi', tanto per non perdere l'uso del congiuntivo e del periodo ipotetico..e ci sono quasi riuscita!<br />
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<b>Nessuno si Salva da Solo</b> - Margaret Mazzantini : e' una scrittrice che amo spudoratamente, dalla follia di Manola al capolavoro di Venuto al Mondo. Amo la sua ricerca di aggettivi, le sue immagini a volte crude ed immensamente umane. Sappiate da subito, pero', che questa storia e' altamente deprimente, non esattamente una lettura da ombrellone! Racconta lo stillicidio di un amore, che e' stato ed ora non e' piu'. La biopsia del cadavere di un matrimonio in cui non c'e' nulla da salvare, senza vincitori ma solo vinti. Un amore sezionato e disgregato di una coppia qualunque, talmente qualunque che potremmo essere noi.</div>
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<b>The Fault in Our Stars</b> - <b>Per Colpa Delle Stelle</b> - John Green - E' il libro che sta impazzando nelle librerie di tutto il mondo. E' il CASO dell'anno, e' il film che ogni adolescente andra' a vedere. E' scritto bene, no, volevo dire, benissimo. E' ritmato, scandito, non e' mai banale, e' magistralmente costruito (forse troppo a volte). Sa quando farti piangere, e ridere, e piangere ancora. E' la storia di Hazel e Augustus, 16 anni, malati terminali di tumore. E' il loro amore, infinito in un mondo di infiniti piu' grandi e per loro irraggiungibili. E' la malattia raccontata da loro, senza melodrammi e senza vittimismi, anzi con un'ironia un po' cinica che li trasforma in personaggi eccezionali alla ricerca della loro normalita'.</div>
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<b>Una Storia</b> - Alessandro Barricco - il mio e' un ni: un si per la scrittura che ha sempre un qualcosa di fresco ed inesplorato, un si per i personaggi, profondi e vividi, che brillano di luce propria in una storia che ho trovato un po' deludente, un po' lenta ed un po' stanca</div>
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<b>Io che Amo solo Te </b>- Luca Bianchini - Leggero, veloce, vivace (e con un film in arrivo). Ninella ha 50 anni ma non ha mai dimenticato il suo primo amore, don Mimi'. I loro figli si stanno per sposare ed il loro matrimonio sara' il palcoscenico di amori, ricordi ed abbandoni. Sotto il soffio costante del maestrale, Ninella viene a patti col suo passato e capisce che "chi cerca la perfezione in amore trova solo solitudine".</div>
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Lo sfondo e' Polignano a Mare, ed una Puglia che si vorrebbe immediatamente visitare.</div>
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<b>Ditelo a Sofia</b> - Magda Szabo' - Ho trovato una recensione sul blog di <a href="http://dolcezzedimamma.blogspot.co.uk/2014/07/dei-libri-dellanno-17-ditelo-sofia.html" target="_blank">dolcezzadimamma</a> e ne sono rimasta incantata. Non conoscevo la Szabo' e mi ha catturato in poche righe. Ha una scrittura interessante, in cui i diversi punti di vista dei personaggi si intrecciano e si accavallano, dando profondita' e prospettiva alla storia. E la storia e' una bellissisma fiaba antica, un libro cuore meno melenso e piu' verace ambientato nella Budapest del 1957. Sofia, bambina timida ed introversa, rimane orfana di padre, l'unico al mondo che sembrava capirla con uno sguardo. Le sue ultime parole sono state:" Ditelo a Sofia". Ma cosa devono dire a Sofia? Sofia si fara' coraggio e si mettera' alla ricerca di quelle ultime parole, in una caccia al tesoro il cui premio sara' finalmente scoprire se stessa.</div>
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<b>La mia Londra</b> - Simonetta Agnello Hornby - La sua Londra e' la mia Londra e non ho potuto non amare questo libro che non e' una guida, non e' un'autobiografia ma solo l'omaggio ad una grande citta'. Vivo a due passi da lei, ho vissuto dove lei si e' trasferita, ed ogni pagina mi riporta nei miei percorsi e mi ha regalato storie che ignoravo. Ha un'attenzione al dettaglio storico ed architettonico di ogni angolo che descrive con maestria e trasporto. Se state programmando un viaggio a Londra, leggetelo e seguite i suoi consigli: scoprirete una Londra lontana dagli sbrilluccichii di Oxford Street, una citta' piena di orgoglio e di storia.</div>
MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-21856465531920143802014-09-04T11:12:00.000-07:002014-09-04T12:50:24.209-07:00Ricordo Ancora il Primo Giorno a Scuola….<div><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYcPEX6Y5rcpuWd9xMPn7ZY9f7QtwGbcxVKMEnTQStaV5UmOfTO5U0EevPanFFCdH8gDxdCIPqJecFNJH05EdByjqBUFaOjwzWEuqbbxZO-0T1EcbKvVDAs2rDSTgvr9FQnFumu58E2eM/s640/blogger-image-134526041.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYcPEX6Y5rcpuWd9xMPn7ZY9f7QtwGbcxVKMEnTQStaV5UmOfTO5U0EevPanFFCdH8gDxdCIPqJecFNJH05EdByjqBUFaOjwzWEuqbbxZO-0T1EcbKvVDAs2rDSTgvr9FQnFumu58E2eM/s640/blogger-image-134526041.jpg"></a></div><br></div><div><br></div>La mammaInSe non ci ha pensato molto fino a ieri.<br>
Forse perché questo primo giorno a scuola della Bibi le sembra un po' strano, ad un'eta' sbagliata, che a 4 anni e mezzo sono veramente ancora pulcetti piccoli, che la scuola per lei e' indissolubilmente legata a quei sei anni ancora lontani.<br>
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Sara', poi, che ha già dovuto affrontare tutto il processo di divisa e controdivisa l'anno scorso (di cui <a href="http://comesenonbastasse.blogspot.co.uk/2013/08/manco-harry-potter-storie-di-divisa.html" target="_blank">qui</a>) con la prescuola, per cui quest'anno ci ha dato un po' meno peso, prestato un po' meno attenzione.<br>
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Sara' che qui non si va a comprare la cartella, i quaderni colorati ed il diario perché e' tutto parte della divisa ed e' gestito dalla scuola. Che, per carita', ha dei vantaggi indiscutibili (tipo che al primo giorno di scuola la bambina non sarà soggetta a bullismo estremo perché la mandre si e' rifiutata di comprarle tutto il coordinato di Violetta). pero' quel viaggio in cartoleria che ha segnato ogni suo anno scolastico, le sarebbe proprio piaciuto rifarlo. Le sarebbe piaciuto tenere per mano la Bibi e scegliere le copertine colorate, come faceva lei nel negozio della signora Pinuccia. raccontarle di quando le avevano detto che le pagine del diario del mio-mini-pony erano commestibili e lei ne aveva immediatamente assaggiato un pezzettino, o quando ha preso di nascosto la corriera del paesino al mare dove andava in villeggiatura per andarsi a comprare la Smemoranda.<br>
<br>
Sara' per tutti questi motivi che la mammaInSe si e' trovata a etichettare tutto il coordinato scolastico giusto la sera prima, scarpe incluse, sbuffando, adombrata dall'atroce dubbio se non fosse il caso di etichettare pure calzini e mutande.<br>
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Senza troppe cerimonie, ha scattato qualche foto di dovere, ha sbagliato un paio di incroci e si e' presentata al cancello della scuola all'ultimo secondo utile. Ha messo la manina della Bibi in quella della maestra e le ha schioccato un bacio un po' frettoloso sulla testa, pronta a scappare via, con la testa gia' altrove.<br>
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Poi pero' e' successo. Deve essere stata colpa di quell'occhiata buttata all'indietro quasi per caso. Devono essere stati l'ondeggiare di quelle treccine e quella camminata leggermente trascinata, quasi un po' timida. <div>E' arrivato quel formicolio al naso, quelle puntine agli angoli degli occhi ed in men che non si dica la mammaInSe e' scoppiata in un liberatorio pianto a dirotto.</div><div><br></div><div>Adesso si che <span style="font-family: 'Helvetica Neue Light', HelveticaNeue-Light, helvetica, arial, sans-serif;">la Bibi poteva iniziare il suo primo giorno di scuola!</span></div><div><br></div><div><br></div>MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-85466357812237212142014-08-29T07:04:00.001-07:002014-08-29T07:04:32.250-07:00L'Ultimo GiornoLa famigliaInSe allargata si appresta a godersi l'ultimo giorno di vacanze. Godersi? Perche' qualcuno riesce veramente a godersi l'ultimo giorno di ferie? La mammaInSe e' solitamente preda di ansie e nausee da partenza che combatte riordinando e facendo le valigie: stamattina mentre nonni corti e lunghi tentavano vicendevolmente di annegarsi in piscina (pare in un tentativo di eliminare i piu' deboli data la scarsità' di cibo rimasta in frigo) la mammaInSe ha preparato 2 valigie, fatto 2 lavatrici e risistemato le borse del bagno. Alle 10 del mattino guardava soddisfatta il risultato delle sue fatiche!<div>"MammaInSe lo sai che partiamo domani mattina vero? E le creme abbronzanti dove sono"</div><div>"Non rompete, tutti all'ombra che le ho messe in valigia"</div><div>"E il costume di ricambio dove e'?"</div><div>"In valigia pure quello che senno' ce lo dimentichiamo, che poi quando ero piccola si andava al mare con un costume solo che tanto si asciuga"</div><div><br></div><div>La mammaInSe e Mr.M. si sono riproposti e ripromessi di partire con larghissimo anticipo onde evitare la solita botta di stress con conseguente perdita istantanea di abbronzatura all'aereoporto mentre gli chiudono il gate sul naso.</div><div><br></div><div>Con le valigie fatte ed un paio di spritz e noccioline in corpo, la mammaInSe ha finalmente ricominciato a respirare, si e' concessa una pausa meditativa sull'amaca (di cui sentira' un'inconsolabile mancanza), un ultimo tuffo in piscina e si abbuffa gli occhi su questo meraviglioso angolo di mondo, tentando di farne scorta sotto pelle e riutilizzarla a mo' di bolo nei freddi mesi a venire.</div><div><br></div><div><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJO7srfrSv4mmMVudGccz6lD3nOdYseOFZIOYZJG6eI6bOWMG8rcDUre-7YNGQH4MuWq0iTfayNHqtX87RNsfGo4ujm-JvRi0VrpmOOnPeulRKOWha6igHAIBiEKkBM3ubsGYsyQy1whs/s640/blogger-image--1894921596.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJO7srfrSv4mmMVudGccz6lD3nOdYseOFZIOYZJG6eI6bOWMG8rcDUre-7YNGQH4MuWq0iTfayNHqtX87RNsfGo4ujm-JvRi0VrpmOOnPeulRKOWha6igHAIBiEKkBM3ubsGYsyQy1whs/s640/blogger-image--1894921596.jpg"></a></div><br></div><br></div><div><br></div>MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1587261535770572272.post-47654032975328764472014-08-26T08:09:00.000-07:002014-08-26T08:25:30.915-07:00Le Mille Vite PossibiliLa familgliaInSe si e' arroccata in un piccolo paradiso sulle alture della Cote d'Azur, si e' impossessata di una dimora in mezzo al verde, e passa pigre giornate a perdersi nell'azzurro che si fonde ad altro azzurro, la' in fondo all'orizzonte.<br />
Grazie ad una connessione wifi che c'e', ma che piu' che altro non c'e' e grazie ai nonni che da qualche giorno sono arrivati armati di illimitate risorse di intrattenimento gnomi e borsate di pazienza, la mammaInSe si e' trovata con filamenti di tempo perso fra le mani, quel tempo immobile che ti permette inaspettatamente di tirare il freno a mano e abbandonarti ad inseguire i pensieri che ti frullano in testa.<br />
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La mammaInSe torna a chiedersi quante vite possibili ci potrebbero essere in una vita sola, se solo avessero il coraggio di ritrasferirsi, di rispondere al richiamo del caldo e del mare e lasciarsi alle spalle le ombre del Tamigi.<br />
Perche' vivere a Nizza e ammazzarsi di Ratatuille e Bouillabaisse sarebbe così' terribile? O gestire un piccolo hotel in una Calanque con i capelli impastati di sole e mare e la bocca piena di Tapenade alle olive nere?<br />
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O forse la mammaInSe potrebbe imparare l'arte dei mastri profumieri di Grasse, mescolare pozioni magiche di lavanda e incensi, genzianella e violette, e racchiudere i suoi tesori in boccette di vetro preziose?<br />
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La mammaInSe guarda il mare e sogna le mille vite possibili, se solo si avesse il coraggio di mollare tutto e cambiare pelle. Immerge la testa ne libri che non ha mai il tempo di leggere e veste guanti che non sono suoi e pensa che in fondo la vita sia meravigliosa. La vita, con queste migliaia di porte chiuse di cui ci mette in mano le chiavi.<br />
E poco importa se poi decidiamo di igorarle, quelle chiavi, o di dimenticarcele in un cassetto.<br />
Saranno sempre li' a da aspettarci, e dirci che in fondo tutto e' possibile. O forse sarà proprio lei un giorno, la vita, a spalancarci sul muso una di quelle porte, trasportandoci in direzioni che non avremmo mai avuto il coraggio di seguire, se non fosse stato per quella spinta, per quella porta che ci ha quasi sbattuto sul naso.<br />
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Per ora la mammaInSe si gode queste mura spesse e fresche, arroccate sopra l'azzurro, si gode i risolini di gioia ed il rumore di manine piccole che sciaguattano nell'acqua.<br />
Si gode anche l'idea di tornarsene a casa propria, ad un certo punto, e di ritrovare il solco della sua spalla sul materasso, mentre si chiede che cosa ci faccia quella chiave misteriosa proprio li', nascosta nella tasca della sua vestaglia.MammaInSEhttp://www.blogger.com/profile/15129371835727600415noreply@blogger.com6