Tuesday 21 May 2013

Habemus Scholam

Eccomi, ci sono, viva o sopravvissuta, annaspo fra occhi che bruciano e sonno che mi porta via, che si sa, la mammaInSe non e' creatura notturna. Se e' per questo non e' neppure creatura matttiniera. La mammaInSe sarebbe piu' creatura da tardo pomeriggio, ma a quell'ora le incombenze familiari non hanno mai fine.
Dicevo, con un occhio aperto e quell'altro gia' addormentato da ore, prego che quel signore piccolo non decida di volersi fare una partita a briscola con mamma stanotte.

Il BabboInSe e' partito domenica lasciando la MammaInSe in autogestione.
Come da manuale (e fatemi aggiungere un Comesenonbastasse) il Bibo si e' svegliato ululante sabato mattina con un febbrone a 40 che non ne voleva sapere di andare giù.
Allora, ricapitolando, la MammaInSe e' rimasta in totale autogestione di una casa impazzita dove si aperitiveggia a botte di amoxicillina e coloratissimi cocktail di tachipirina gusto fragola e ibuprofene gusto arancia. Del sonno dei bambini malati non parlero' per pudore personale, che se mi addentro nel discorso temo di non aver sufficiente dominio di me per edulcorare pensieri e situazioni.
Sappiate solo, che al primo segno di miglioramento del Bibo, presa da euforia, megalomania nonche' una buona dose di masochismo prettamente femminile, ho deciso di NON cancellare la sua festa di compleanno: ho cucinato e appeso decorazioni fino all'una del mattino (fischiettando e mostrando primi segni di tic nervosi da casalinga indemoniata) per poi essere risvegliata dal festeggiato alle 2.20. Abbiamo poi aspettato insieme (totalmente contro la mia volonta') le luci dell'alba e dopo varie sedute di wrestling ci siamo riaddormentati sfiniti verso le 5! Argh.

Comunque in tutto questo clima di precarieta' e sfinimento, e' arrivata un bella notizia: HABEMUS SCHOLAM.
Dopo aver corso da una scuola all'altra come una gallina impazzita per un paio di mesi, ci hanno chiamati per un altro (stramaledettissimo) assessment.
Le cose pero' e per fortuna, sono andate molto diversamente questa volta (rispetto a quello che avevo raccontato qui).
Intanto hanno fatto rimanere i genitori ed erano presenti 2 maestre per 4 bimbi.
Le maestre sono state comprensive e pazienti (come ti aspetti che sia chi deve educare dei bimbi di 3 anni, dico io!), hanno lasciato ai bimbi il tempo e lo spazio per prendere confidenza con l'ambiente nuovo, li hanno lasciati giocare, osservando da lontano, senza pressioni e domande dirette.
Tutto perfetto, si insomma, quasi.

Se solo avessi potuto dare una martellata nei denti ad una delle mamme presenti facendola tacere per il resto dei suoi giorni, sarebbe stata una giornata perfetta.
La mamma-simpatia-portami-via aveva due gemelli, maschio e femmina.
Era tutto un "Gemello 1 fai vedere quando sei bravo, Gemella 2 lascia il gioco all'altro bimbo che per te non e' abbastanza intellettualmente stimolante, Gemello 1 e Gemella 2 fate vedere come giocate in armonia condividendo tutto e non litigando mai"

Gemello 1, Gemella 2 e la Bibi si siedono a pitturare con le tempere.
Gemello 1 e la Bibi iniziano a mischiare indiscriminatamente colori creando il solito macchione marroncino sul foglio.
Gemella 2 dimostra occhio e mano promettenti disegnando prato, cielo e animale non ben definito.
Maestra (ridendo) alla mamma-simpatia-portami-via: "Gemella 2 ha fatto un bellissimo disegno, un senso artistico piu' spiccato di Gemello 1"
Mamma-simpatia-portami-via:" A no, lui piu' che altro si applica in matematica e risolve puzzle da 50 pezzi"
No, seriamente mamma-simpatia-portami-via, stai parlando dello stesso treenne che vedo io che s'e' appena messo 3 cm di dita su per il naso e spara le caccole alla sorella????

Saturday 11 May 2013

Slow down Mummy


Slow down mummy, there is no need to rush,
slow down mummy, what is all the fuss?
Slow down mummy, make yourself a cup of tea.
Slow down mummy, come and spend some time with me.

Rallenta mamma, non c'e' fretta
Rallenta mamma, cos'e' questo affannarsi,
Rallenta mamma, prepara una tazza di te,
Rallenta mamma, vieni e passa un po' del tuo tempo con me.

Slow down mummy, let's put our boots on and go out for a walk,
let's kick at piles of leaves, and smile and laugh and talk.
Slow down mummy, you look ever so tired,
come sit and snuggle under the duvet and rest with me a while.

Rallenta mamma, infiliamoci gli stivale e facciamo una passeggiata,
Diamo calci alle foglie cadute, sorridiamo, ridiamo, parliamo
Rallenta mamma, sembri sempre cosi stanca,
Accoccolati sotto le coperte e riposati con me un minuto

Slow down mummy, those dirty dishes can wait,
slow down mummy, let's have some fun, let's bake a cake!
Slow down mummy I know you work a lot,
but sometimes mummy, its nice when you just stop.

Rallenta mamma, i piatti sporchi possono aspettare,
Rallenta mamma, divertiamoci ed inforniamo una torta,
Rallenta mamma, so che il tuo lavoro non hai mai fine,
Ma a volte, mamma, e' bello quando dici basta

Sit with us a minute,
& listen to our day,
spend a cherished moment,
because our childhood is not here to stay!

Siedi con noi un minuto,
Ascolta cio' che abbiamo fatto oggi,
Approfitta di questo momento prezioso,
Che la nostra infanzia in un soffio e' svanita.


Rebekah.Knight (c)2011

Il mio augurio a tutte le mamme.
Impariamo a rallentare, ad ascoltarli, perche' la loro infanzia svanira' in un soffio

Wednesday 8 May 2013

La Bibi, Lo Scooter e Dulwich Park

E' successo. E' spuntato il sole. Quella palla gialla, caldina, portatrice di buon umore e piedi gnudi.
E noi abbiamo fatto gli inglesi in piena regola, ci siamo smanicati, sandalati, e siamo corsi al parco che qui a Londra e' così: appena vedi un raggio di sole ti ci butti a capofitto, massimizzi la pelle esposta, fai sovraccarico di vitaminaD, cerchi di fare le scorte, perche' non si sa mai, domani e per i prossimi 3 mesi potrebbe piovere a dirotto. Anzi lo so: da domani mi ridanno pioggia e 13 gradi. AMEN.
Che dire, se non altro salto a pie' pari la fase del cambio armadi e non tolgo mai il piumino invernale dal letto!

No vabbe' dicevo, che appena abbiamo visto sti due raggi e percepito un certo teporino, ci siamo fiondati fuori di casa arraffando creme solari e berrettini. Abbiamo impanato i bambini in una soluzione di protezione 50+, erba e terra e ci siamo diretti fieri e decisi al parco. Abbiamo finalmente dato senso al vivere nel regno di SE (leggasi South East), dove le scarpe te le devi comprare su internet perche' i negozi di abbigliamento non sono pervenuti, ma in compenso se vuoi farti un caffè od una passeggiata al parco sei in una botte di ferro.

La Bibi e' salita sullo scooter ed e' partita, veloce come un lampo. Per la prima volta si e' macinata un paio di km con piglio da rgazzina e capelli al vento, sgambettando entusiasta ed assaporando un po' di liberta' ed emancipazione dalla mano di mamma.


In  compenso io e Mr.M. , con lo scatto tipico della lumaca da insalata, abbiamo corso ansimando dietro alla ragazzetta in fuga ed ancora ostentiamo camminata rigida tipica del maratoneta il giorno dopo la gara.
Una volta arrivata al parco ci siamo accorti che la Bibi non si fa piu' fregare come una volta. Sa esattamente dove va, cosa vuole e quando. E' inutile cercare di infinocchiarla per farsi una passeggiata (ma no amore le altalene ed il camioncino che vende i gelati sono chiusi a questora andiamo a farci una bella passeggiata in questa bella parte deserta e silenziosa del parco).
No lei vuole andare dritta al centro della movida, fra altalene, scivoli e bambini puzzolenti ed ululanti.

Ancora una volta mi sono fermata a guardarla mentre con le gambe un po' tremolanti, ma la testa di coccio di quella che e' decisa a farcela da sola, si e' arrampicata sui giochi piu' alti e pericolosi (con estremo cordoglio di mamma cuor di coniglio che la preferiva legata a quattro mandate sull'altalena dei piccoli). Prima esitante, poi a poco a poco, sicura e tronfia del nuovo successo, si e' infilata su ponti sospesi  e percorsi da equilibrista che come al solito sono costati un paio di coronarie ai genitori.



Per fortuna, quando il Bibo si e' avventurato nel percorso per i piu' piccoli, la Bibi ha pensato bene di seguirlo, con buona pace dei genitori affaticati

Dulwich Park e' una vera perla nel Sud di Londra. E' al di fuori dei percorsi turistici convenzionali e per questo e' di solito meglio mantenuto, piu' pulito e meno affollato dei fratelli piu' conosciuti del centro di Londra (tipo Hyde Park, St.James etc..)
E' una distesa perfetta di prati, alberi e fiori, con tanto di laghetto e barchette.
Il parco giochi e' all'interno di un'area recintata dove chiudere i bambini e scappare...ehm dicevo, ma almeno i cani non possono entrare ed i bambini piu' grandi non ci possono giocare a palla, evitando il probabile effetto birilli dei piu' piccini.
Alcuni dei giochi sono stati pensati per i bambini disabili. Ci sono un'altalena (altrimenti chiamata Ability Swing) ed un carosello dove hanno facile accesso carrozzelle o deambulatori.


Insomma, Londra e' una signora molto funky con innumerevoli difetti, ma la cura e la dedizione che viene impiegata nel mantenimento dei parchi pubblici ed in particolare delle aree dedicate ai giochi dei bambini e' incredibile. C'e' la cura del dettaglio, i giochi che vengono riparati pochi giorni dopo la rottura, le leggi di "Health and Safety" generalmente rispettate da tutti.
Quando il sole splende, i parchi di Londra sono la perfetta armonia di verde e di blu, di pace e di chiasso, di cieli mutevoli e nuvole pazze.

Se siete alla vostra quinta visita a Londra ed avete voglia di qualcosa di diverso dal vociare di Oxford Street o del mare di teste di Hyde Park, venite a scoprire questo polmone verde quieto ed addormentato.

E se proprio non vi si tiene lontani dai musei, esattamente di fronte al parco si trova la bellissima Dulwich Picture Gallery, fondata nel 1811, che ospita una delle piu' importanti collezioni di dipinti del 1600/1700 (senza contare un'eccezionale caffe' cha fa torte da leccarsi i baffi..)

Qualche tempo fa mi ha contattato una mamma blogger, Mary, con un progetto bellissimo: raccogliere notizie ed informazioni sui parchi giochi in giro per l'italia (e oltre, come nel mio caso).
Mary parte dal presupposto che quando si viaggia con bambini sia importante rispettare le loro esigenze oltre alle nostre, e l'esigenza dei bambini e' la piu' semplice del mondo: giocare, correre, giocare e correre ancora un po'. 
Una specie di scambio, un "do ut des" della famiglia: io ti porto al parco, tu mi porti al museo, io ti faccio divertire, tu mi lasci un pochino di tempo per esplorare la nuova citta'.
Questo e' esattamente l'atteggiamento con cui ho affrontato i viaggi con i bimbi: e' giusto, e' rispettoso, si evitano le lagne dei bimbi annoiati ed alla sera crollano che e' un piacere!
Il Blog di Mary e' questo qui e con questo post sono felice di partecipare alla sua iniziativa Welcome to My Playground.



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