Sunday 31 March 2013

Una Easter Egg Hunt all'Italiana

Quest'anno siamo partiti da Londra prima della chiusura dell'asilo (mannaggia) e cosi' la Bibi si e' persa la mittttttica caccia alle uova di Pasqua che viene tutti gli anni organizzata dalle santissime maestre!
Poi ce ne sarebbe stata un'altra organizzata nel parco vicino a casa, che visto la neve ed i -2 gradi che caratterizzano questa primavera dimenticata dal Signore, secondo me le uova le trovavi solo se attrezzato di ciaspole e sci di fondo!

Dunque la mammainse, previdente donnina che MAI si perderebbe un'occasione per ingozzarsi di cioccolato, ha deciso di immolare un raro pomerigggio di riposo in cui le ienette potevano stare comodamente parcheggiate dai nonni, ed organizzare una bella caccia all'uovo.
La nonna corta dunque, non solo si e' vista rivoltare la casa dall'incasinata famiglia in vacanza, ma con stoica pazienza ha accolto cinque belvette affamate di cioccolato, pronte a qualsiasi cosa pur di riempire quei cestini con un numero immorale di uova di cioccolato.

C'e' da dire che la classica Egg Hunt viene fatta preferibilmente alla mattina, in modo da avere nanetti riposati ed in grado di smaltire l'overdose cioccolatosa ben prima dell'ora della nanna. Inoltre si sa che i popoli dell'europa del Nord hanno una strana mutazione genetica che li rende completamente insensibili a pioggia e freddo artico, per cui pioggia, neve o vento, la Egg Hunt va fatta all'aperto, nascondendo le uova nei prati e lasciando sciabordare la prole nelle pozzanghere melmose il piu' a lungo possibile.

Quindi noi, amanti della vita spericolata, abbiamo iniziato la caccia alle uova alle 6 del pomeriggio e rigorosamente entro le mura domestiche dell'ormai beatificata nonna corta e dello stranamente audace nonno "meglio di no".
Privi di ogni buon senso abbiamo anche offerto ai bambini in piena iperattivita', pezzi di colomba spalmati di nutella. Alle 7 di sera.
Il lato positivo e' che non mi hanno ancora tolto la custodia dei miei figli!

Per finire abbiamo deciso di calmare gli animi con una sessione di decorazione di uova sode!

Be' tutto sommato e' stato un successo! I bimbi si sono divertiti e la caccia puo' essere adattata secondo le fasce di eta'.
Ad esempio si puo' dividere le uova per colore e trovare nascondigli piu' difficili a seconda delle fasce di eta' dei bimbi.
Oppure trasformarla in una vera caccia al tesoro con indizi! Ma per quello occorre un livello organizzativo per cui la mammainse si sente completamente inadeguata!

Magari l'anno prossimo mi impegno e la organizzo in giardino, sparpagliando uova ovunque e mollando i nani a cercarle per ore: sara' che cosi' riesco a infilarli a letto prima delle 11....

Monday 18 March 2013

MeNtereopatica

Ci sono quei giorno che nascono neri, bui, uggiosi tristi.
Ci sono quei giorni in cui uno si sveglia incazzato, l'altra si sveglia esagitata, quell'altro ancora non si sveglia proprio perche' non c'e' stato verso di farlo dormire.
Inizi la giornata cercando solo una scappatoia per stare un po' meglio, qualcosa, anche piccolo, che ti faccia intravedere il lato bello della vita, allenti un po' quel nodo allo stomaco che non va ne' in su ne' in giu'.

Sara' il tempo, questa maledetta primavera che si fa corteggiare e sospirare e non accenna ad arrivare.
Sara' questo cielo bianco, come la Cecita' di Saramago. Una Cecita' bianca che nasconde i colorie che soffoca il buonumore e stringe ancora un po' quel nodo allo stomaco che, mannaggia alla miseria, e' sempre li' nonostante tutti i miei tentativi di sbarazzarmene.

In questi casi c'e' solo una cosa che mi salva. Uscire. Camminare.
'fanculo la pioggia attaccata ai capelli. Si esce Bibo amore di mamma, si lo so che piove, fa freddo e ti si gela il nasino, ma la mamma oggi soffoca. Oggi si cammina.

Ecco adesso va meglio. Ho scovato una passeggiata nel verde e senza macchine che mi porta da casa al mio mega supermercato e nel mega supermercato c'e' Starbuck con il Chai latte che mi aspetta e che sicuramente mi migliorera' la giornata.
Sono cosi', sono strana.
Quando sto bene e sono felice ho voglia di starmene a casa, fra le mie cose, possibilmente da sola.
Ma quando quel bianco apatico non se ne vuole andare, allora vuol dire che ho bisogno di aria, di suole sull'asfalto e cuore perso altrove.

Fra uno scossone e l'altro, quello piccolo si e' addormentato ed io mi sono fermata. Solo per guardarlo un po'. Ed ho sentito il primo click. Il primo interruttore che si accendeva, il primo nodo che si scioglieva.

Con l'anima molto piu' sollevata ed i capelli molto più bagnati (ecco bravi, provate un po' a tenere l'ombrello mentre spingete un passeggino!), sono rientrata a casa dove la ragazza che mi aiuta con le pulizie stava finendo di rassettare e si preparava per andare.

Lavora qui da pochissimo, non ci conosciamo quasi perche' non c'e' lingua in comune.
Lei arriva alla mattina, con la sua fascia in testa, il suo sorriso pulito, ed un quadernino con tutte le frasi in inglese che le potrebbero servire.
Oggi aveva l'aria un po' triste. Ha preso in braccio il Bibo e se lo e' baciato. Ed aveva gli occhi umidi.
Anche io ho una figlia, mi dice, un po' a gesti e  con qualche parola rubata a lingue diverse.
Ha cinque anni. E mi mostra orgogliosa la foto di una biondina sorridente.
Dove e' la tua bimba mentre lavori? Le chiedo io in qualche modo.
In Moldova, risponde lei, con la nonna. La rivedro' forse a Settembre.

Come OSO essere di cattivo umore e con il magone?
Come OSO dare la mia buona sorte per scontata?
Come OSO dimenticare quanto questa vita mi dia ogni giorno.

A volte pensiamo che quel che abbiamo sia dovuto e meritato. Perche' siamo delle brave persone, perche' non facciamo male a nessuno, perche' ci prendiamo cura dei nostri cari ed abbiamo sempre fatto il nostro dovere.
Be' no, non e' cosi! E sarebbe bene ripetercelo ogni giorno. Usare un po' di piu' la mente per riorganizzare le emozioni, soprattutto quelle negative. Usare un po' di prospettiva per giudicare la nostra vita.
Smettere di buttare via sorrisi preziosi per problemi di carta.

Monday 11 March 2013

9 in & 9 out

Non e' solo colpa di quella disorganizzata di tua madre se questo post arriva in tempo per il tuo decimo mese, quando mammina invece voleva celebrare il famoso giro di boa dei 9 mesi, del 9 IN and 9 OUT, dell'allontanamento definitivo da quei nove mesi di crescita silenziosa che ti hanno portato a trasformarti da girino sconosciuto a bimbino solare e sdentato!

Sei la gioia di vivere, sei il sorriso, sei la luce furba che ti brilla negli occhi ad ogni scoperta.
Sei un tipetto che non affronta la vita di petto, oh no, tu piuttosto ci fai una grassa risata sopra, strizzi gli occhi e mostri quei cinque denti di cui vai cosi fiero.
Hai gia' scoperto che si ottiene di piu' con l'occhio dolce e l'aria conciliante piuttosto che con urla e pugni duri.

Per ora fluttui sulla vita con leggerezza d'animo e senza grosse incazzature.
Ami il prossimo e, senza riserve, il prossimo ama te.
Sorridi al mondo con gli occhi e con il cuore, fai svolazzare quelle braccette corte che ti ritrovi a tempo di musica e sbatacchi con insistenza qualsiasi cosa nella speranza di ottenerne un tintinnio.

Certo poi non stai fermo un secondo, hai già accorciato la mia vita e quella di Mr.M. di almeno una decina di anni.
Quando ti sei gettato a volo d'angelo dal letto della mamma ho avvertito i primi sintomi di ansia.
Quando hai tentato di soffocarti con una monetina da 2p per poi vomitarla a fontana che nemmeno Houdini, Mr.M. ha respirato sali per due giorni per riprendersi dallo shock.
Ogni volta che tenti di tirarti addosso il phon, di mettere le dita nelle prese e di masticare ogni cavo elettrico che trovi in casa, alla mamma prendono i sudori freddi.
Non sei ancora riuscito a metterti in piedi ma ti ho gia' beccato arrampicarti sulle scale che vanno in soffitta, si proprio quelle dove e' impossibile mettere un cancelletto da quanto sono strette.

Assaggi la vita un pezzettino alla volta, un morsino dopo l'altro, specialmente quando si tratta di carta o adesivi che tua sorella ha seminato per casa, senza poi tornare a parlare delle scarpine malefiche di Barbie, mio piccolo omino feticista.
Arraffi, addenti ed ingolli. T'ho visto con che aria lasciva hai adocchiato le auricolari del telefono e con che manina veloce e sapiente ti sei infilato in bocca il carica batterie del computer.

Ora mio bambino adorato, se mammina e' un mese in ritardo a scriverti questa letterina, avra' anche le sue buone ragioni.
Se mammina ha difficolta' di concertazione, non riesce mai a rispondere al telefono e riesce ad aggiornare il blog una volta al mese, forse potresti chiederti se non sarebbe il caso di limitare i costanti tentativi di suicidio a, chesso', un paio alla settimana!

Ma poi mi guardi, mi dici "Mammamama", mi mostri quelle gengive sdentate e mi sbavicchi sulla guancia in un goffo tentativo di bacio e penso che inseguirti e non toglierti gli occhi di dosso per tutto il giorno sia il lavoro miglio retribuito del mondo!

Wednesday 6 March 2013

When it Rains it Pours

...In poche parole: se sta andando male non ti preoccupare, andra' sicuramente peggio.
Veramente adesso siamo in vago "ripiglio", quasi un peccato che non abbia scritto il post un paio di giorni fa, quando avevo tutto che mi andava a rotoli un po' di qua ed un po' di la'.
Dato che il tempo placa gli animi, qui leggerete solo una versione edulcorata di quello che e' stato il mio umore all'inizio della settimana!

Ci sono le cose stupide che ti girano storte, tipo che la lavastoviglie si e' rotta e non si puo' riparare ed io ODIO lavare i piatti. E poi ho dovuto mandare in riparazione il mio Bimby e sono talmente depressa dalla perdita che sto proponendo alla famiglia piattate di pane e formaggio che cucinare sui fornelli non mi sconquiffera.
Poi e' arrivato il mal di schiena, di quelli che ad un certo punto di pieghi e poi niente, rimani li, immobile come una zucchina appassita nella speranza che prima o poi qualcuno venga a raddrizzarti.
Vaglielo a dire a quello di otto mesi che si deve arrangiare che il movimento piega-acchiappa-solleva a mammina non riesce piu'?
Ormai ingollo ibuprofene come se fosse pasta al pesto. Mi aspetto qualche reazione selvaggia dallo stomaco prima o poi. Per ora chiudo gli occhi, tappo il naso, mastico antidolorifico ed al terzo giorno sto riacquistando una certa fluidita' nel piega-acchiappa-solleva.

Ma la cosa che mi ha proprio fatto arrabbiare (edulcoratissima...) e' la telefonata con la preside della scuola dove ho messo la Bibi in lista d'attesa.
E' una scuola privata e l'ho messa in lista d'attesa per fare da loro un anno di asilo in modo che poi entri automaticamente a scuola.
Mi hanno chiamato per farle un "assessment", ovvero una valutazione della bambina e l'11 gennaio ci siamo presentate carine e puntuali.
La Bibi si e' rifiutata di scollarsi da mamma, quando invece avrebbe dovuto seguire la maestra ed i suoi educatissimi compagnetti per andare nella classe a farsi "valutare".
Mi hanno concesso di accopagnarla nella classe ma mi hanno poi fatto andare via molto velocemente, con il risultato che me l'hanno riportata 10 minuti dopo in lacrime.
E allora niente, dopo varie telefonate ho parlato con la preside che molto "matter of fact" mi ha detto che non le avrebbero offerto un posto perché
"we could not assess her as she was in so much distress"
(non l'abbiamo potuta valutare perche' non le girava prorpio bene quella mattina)

Ma allora mi chiedo, cosa e' che valutate? Se una bimba e' in leggera difficolta' in un ambiente mai visto la scartate a priori che si sa mai vi dia qualche problema? A tre anni quando li si manda all'asilo si fa "l'inserimento" e qui invece volete che lei non batta ciglio se si gira e mammina e' sparita?

Purtroppo posso anche continare a ripetermi che non era la scuola giusta, ma la verita' e' che tutte le scuole (private si intende) sono così, anzi, l'anno prossimo sara' solo peggio.
Potrei mandarla alla scuola pubblica, certo, ma le cose qui girano in modo  molto diverso che in Italia, e per quanto di mia indole detesti il sistema elitario e non egalitario che hanno creato, dall'altra parte riconosco l' ecelenza dell'educazione privata che si riceve qui. Siamo espatriati per dare ai nostri figli qualcosa di piu', di unico, che in Italia non potrebbero avere, e' sbagliato provarci?

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