Monday 24 June 2013

Che Dio ce la Mandi Buona: una Storia di Traslochi

La famigliaInSe ha iniziato a traslocare molto prima di diventare faigliaInSe.
Da quando mammaInSe e BabboInSe si sono conosciuti e' stata tutta una gran storia di valigie e scatoloni.

Quando finalmente gli InSe hanno deciso che si piacevano e che volevano uscire insieme, la mammaInSe ha fatto le valigie e se ne e' tornata in Italia per un annetto.
Dopo aver fatto avanti ed indietro un numero indefinito di volte, la mammaInSe e' riapprodata in Inghilterra con una valigia, un trolley ed una borsa, ha occupato un armadio della casa del BabboInSe (allora a Cambridge) ed ha iniziato a fare colloqui di lavoro.
E col primo lavoro e' arrivato il primo vero e proprio trasloco.

Abbiamo affittato un furgoncino malandato che abbiamo stipato dei nostri possedimenti che annoveravano: un'orribile libreria verde, rotta, un paio di comodini di plastica, un servizio di piatti e bicchieri spaiati fregati a diversi College durante diverse cene, una scrivania ed una sedia.

I nostri vestiti stavano tutti in un paio di valigie.

La scrivania ha subito un incidente mortale ancora prima di arrivare nella casa nuova.
L'orribile libreria verde, nonostante aver perso un paio di pezzi, stava ancora in piedi, ed abbiamo deciso di tenerla per emergenza.
In mezza giornata abbiamo svuotato le quattro scatole che ci eravamo portati dietro ed abbiamo preso possesso della nostra prima residenza londinese: una scatola da scarpe che non arrivava a 40mq, dove non c'era un forno e dove il freezer risiedeva sopra la lavatrice dentro all'unico sgabuzzino. Purtroppo il freezer si apriva ad ogni centrifuga allagando l'elegante moquette verde marcio che decorava tutti i 40mq.
Le pareti erano verdi, gialle e viola e dietro al nostro letto si ergeva una gigantografia a tutta parete del lago di Como. Sono costernata dal non possedere nemmeno una foto che ritragga la bruttezza rara di quella casa. 

Dopo un anno abbiamo deciso di spostarci in una casa che ci restituisse un po' di dignita' e dove fosse possibile invitare amici a cena senza farli sedere dentro la doccia.

Abbiamo riaffittato un camioncino sfigato, lo abbiamo riempito delle nostre cianfrusaglie rendendoci conto che ci voleva una valigia in piu' per i nostri vestiti, un'altra per le mie scarpe ed un paio di scatoloni extra per cio' che avevamo accumulato in giro per casa.
Abbiamo rinfilato l'orrida libreria verde nel camioncino che-non-si-sa-mai-puo-sempre-fare-comodo, riincartato tutti i nostri piatti spaiati e, dopo aver scaricato il camioncino, ci siamo infilati all'ikea per comprarci un letto, una scrivania ed una libreria Billy che rimpiazzasse l'orrida libreria verde.

Solo che li per li abbiamo deciso di non buttare via l'orrida libreria verde, ma di trasferirla nel cucinotto per metterci preziosi beni alimentari, giusto per qualche tempo, prima che ci comprassimo un mobile piu' adatto.
Ci siamo anche comprati un servizio di piatti, ma quelli spaiati rubacchiati qua e la a Cambridge si sono nascosti dietro una pila di altre cose e tant'e' sono rimasti li.

La seconda casa londinese era piccola ma figa. Aveva un bellissimo open space mansardato il cui soffitto era tutto vetri. E c'era sembrata una cosa meravigliosa a febbraio, quando abbiamo visto la casa per la prima volta. 
Quando a maggio abbiamo preso possesso della casa ed abbiamo realizzato che dovevamo fare colazione indossando gli occhiali da sole e che quando eminenti scienziato anni addietro avevano definito l'effetto serra, avevano probabilmente passato un pomeriggio in casa nostra, ci siamo resi conto del terribile errore fantozziano.
Quando, pochi giorni dopo, abbiamo trovato una candela completamente sciolta nel piano "mezzanino" sopra l'open space/crematorio, ci siamo armati di pazienza e coraggio, siamo saliti sul tetto ed abbiamo dipinto tutti i vetri esposti a sud, rischiando la vita una paio di volte.

Poi ci siamo sposati, io sono rimasta incinta della Bibi ed abbiamo deciso di fare le persone serie: Muoverci dal centro (prima abitavamo a Victoria), e comprare una casettina a schiera in Wisteria Lane, insieme a tutte le altre Desperate Housewives, dove i bambini nascono a mazzetti sotto i cavoli.

Questa volta abbiamo chiamato una ditta di trasporti che consisteva in un camion grosso e due loschi individuinche non parlavano una parola di inglese, che non possedevano nemmeno un cacciavite e che non erano decisamente in grado di smontare e rimontare un mobile.
Sfortunamente l'orribile libreria verde era talmente piccola e malridotta che passava tranquillamente dalla porta senza essere smontata, ed anche senza un cacciavite, i due omoni dei traslochi sono riusciti a farla arrivare nella casa nuova.

La libreria verde si trova attualmente nel mio sgabuzzino.

La famigliaInSe ha comprato una casa nuova in Westiria Lane.
Degli omaccioni dall'aria poco raccomandabile, hanno preso oggi possesso della nuova casa ed hanno iniziato a tirare giù muri e tetti ed a costruirne di nuovi in un lungo processo di ristrutturazione che vedra' la famigliaInSe sull'orlo di una crisi di nervi per almeno i prossimi 6 mesi.

Temo che il prossimo trasloco necessitera' qalcosina in piu' delle iniziali due valigie e quattro scatoloni.

Mi chiedo se riusciro' finalmente a liberarmi dell'orrida libreria verde, o se forse non sia il caso che ci faccia pace, che non la chiami piu' orrida e magari la ridipinga di un lilla calmante e gradevole.

20 comments:

  1. Cara MammaInSE, penso che comunque ogni trasloco sia servito a scoprire man mano che cambiavate nido, quante cose inutili si accumulino e si nascondano..non si sa poi neanche dove!
    Anche io ti faccio tanti auguri e ti suggerisco un epatoprotettore per i mesi imminenti. Coraggio. Dopo sarà più bello godersi la nuova casa.
    Io...la libreria verde non la butterei né cambierei il suo colore.
    Secondo me vi porta fortuna ;)
    Un saluto Susanna

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    1. Ecco, l'epatoprotettore me lo segno! Ne avremo bisogno sia io che Mr.M per problemi differenti ma complementari ;)

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  2. Ecco, sì, io la ridipingerei assolutamente, mi pare che vi abbia seguiti ovunque, fa parte della vostra storia.Ti piace la tua nuova futura casa? Sei anche in quella fase in cui ragioni e ti emozioni per la scelta dello stile -arredi-colori o ti disperi solo all'idea del trasloco?
    Io l'ultimo trasloco l'ho fatto con la mia terza bimba che aveva 5 mesi e l'unica cosa a cui pensavo era: possiamo sopravvivere, dobbiamo!!
    Grazie per il tuo racconto, spassoso e molto vero.

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    1. Sono piu' che altri nella fase disperazione. Stiamo rifacendo TUTTO. Abbattere il primo muro e' una specie di vaso di Pandora: adesso puo succedere qualsiasi cosa

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  3. Io voto per la permanenza della libreria verde ;)

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  4. Coraggio! Se non altro traslocate su sei mesi! Io l'ultima volta lo feci in giornata...

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    1. Si anche noi... Tutti i precedenti in in giorno! Quello che mi uccide sono i lavori.....liberatemi dai muratoriiiiiiiiii

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  5. Io non sopporto i traslochi, mi mettono ansia, tristezza e mal di stomaco oltre che di schiena. Sono troppo emotiva per farli. Pero' bisogna. Moving e' il nostro motto.
    Non buttare via la libreria mi raccomando e fai la foto del posto in cui la metti ogni volta. It's a memory!!

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    1. No, mi sa che la libreria s'ha da tenere!! A me i traslochi danno proprio il voltastomaco, l'orticaria, l'ansia...eppure....:(

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  6. sai che dicono che i traslochi, dopo il divorzio sia la causa maggiore di stress?? però mi sembra che tu la viva bene ed egregiamente.
    E w la libreria verde...secondo me è il vs portafortuna, anche di tutti i passi avanti fatti!
    io la terrei....
    mimma

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    1. Io credevo che i traslochi fossero una delle maggiori cause di divorzio ;) anzi a dire la verita' ne sono praticamente certa! Che fatica!

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  7. Una casa nuova è sempre un'avventura, poi voi siete dei veri esperti!
    La libreria verde vi porterà ancora fortuna e troverà la sua perfetta collocazione, ne sono certa :)
    In bocca al lupo e ... niente soffitti in vetro, eh! :D

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    1. No ormai se vedo un "conservatory" col soffitto in vetro rifuggo aal'ombra come un vampiro coprendomi gli occhi!!!

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  8. Ciao MammaInSE, ma dov'è che stai? Anch'io vivo in South East London e ho un bimbo, ma sapevo che la nappy valley è verso Clapham, quindi South West...ce n'è una anche a est di cui ignoro l'esistenza??
    (In bocca al lupo col trasloco!)

    Giuditta

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    1. Ciao Giuditta, la Nappy Valley cresce e si ramifica. Noi siamo dalle parti di Dulwich

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  9. Che odissea di traslochi! Ma a questo punto avrai già capito che la ristrutturazione è ben peggio di un trasloco... Io l'ho fatta 2 anni fa con il pancione e, purtroppo da lontano. In realtà poi è continuata anche quando ci abitavamo già dentro, ci ho messo mesi a liberarmi di muratori, parquettisti e varie!! In bocca al lupo!
    p.s. no dai, la libreria non la buttare!

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  10. :-D
    Bellissimo questo post, mi sembrava di vedere un film. Di quelli in cui in pochi minuti vedi i protagonisti a distanza di anni, le stagioni che passano, i camioncini che partono e arrivano e lei, la libreria verde, sempre lì, sempre un po' più malandata. Tienila assolutamente, ridipingila, ma di verde. Cambiale destinazione, dalle nuova vita.
    Peccato che non ci fosse instagram al tempo della casa orrida e della casa-serra, avrei tanto voluto vederle!
    La casa nuova mi sembra veramente bellissima però. Coraggio. I muratori se ne andranno presto (la polvere un po meno buhahahahahihohiha).

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