Friday 29 August 2014

L'Ultimo Giorno

La famigliaInSe allargata si appresta a godersi l'ultimo giorno di vacanze. Godersi? Perche' qualcuno riesce veramente a godersi l'ultimo giorno di ferie? La mammaInSe e' solitamente preda di ansie e nausee da partenza che combatte riordinando e facendo le valigie: stamattina mentre nonni corti e lunghi tentavano vicendevolmente di annegarsi in piscina (pare in un tentativo di eliminare i piu' deboli data la scarsità' di cibo rimasta in frigo)  la mammaInSe ha preparato 2 valigie, fatto 2 lavatrici e risistemato le borse del bagno. Alle 10 del mattino guardava soddisfatta il risultato delle sue fatiche!
"MammaInSe lo sai che partiamo domani mattina vero? E le creme abbronzanti dove sono"
"Non rompete, tutti all'ombra che le ho messe in valigia"
"E il costume di ricambio dove e'?"
"In valigia pure quello che senno' ce lo dimentichiamo, che poi quando ero piccola si andava al mare con un costume solo che tanto si asciuga"

La mammaInSe e Mr.M. si sono riproposti e ripromessi di partire con larghissimo anticipo onde evitare la solita botta di stress con conseguente perdita istantanea di abbronzatura all'aereoporto mentre gli chiudono il gate sul naso.

Con le valigie fatte ed un paio di spritz e noccioline in corpo, la mammaInSe ha finalmente ricominciato a respirare, si e' concessa una pausa meditativa sull'amaca (di cui sentira' un'inconsolabile mancanza), un ultimo tuffo in piscina e si abbuffa gli occhi su questo meraviglioso angolo di mondo, tentando di farne scorta sotto pelle e riutilizzarla a mo' di bolo nei freddi mesi a venire.




Tuesday 26 August 2014

Le Mille Vite Possibili

La familgliaInSe si e' arroccata in un piccolo paradiso sulle alture della Cote d'Azur, si e' impossessata di una dimora in mezzo al verde, e passa pigre giornate a perdersi nell'azzurro che si fonde ad altro azzurro, la' in fondo all'orizzonte.
Grazie ad una connessione wifi che c'e', ma che piu' che altro non c'e' e grazie ai nonni che da qualche giorno sono arrivati armati di illimitate risorse di intrattenimento gnomi e borsate di pazienza, la mammaInSe si e' trovata con filamenti di tempo perso fra le mani, quel tempo immobile che ti permette inaspettatamente di tirare il freno a mano e abbandonarti ad inseguire i pensieri che ti frullano in testa.

La mammaInSe torna a chiedersi quante vite possibili ci potrebbero essere in una vita sola, se solo avessero il coraggio di ritrasferirsi, di rispondere al richiamo del caldo e del mare e lasciarsi alle spalle le  ombre del Tamigi.
Perche' vivere a Nizza e ammazzarsi di Ratatuille e Bouillabaisse sarebbe così' terribile? O gestire un piccolo hotel in una Calanque con i capelli impastati di sole e mare e la bocca piena di Tapenade alle olive nere?

O forse la mammaInSe potrebbe imparare l'arte dei mastri profumieri di Grasse, mescolare pozioni magiche di lavanda e incensi, genzianella e violette, e racchiudere i suoi tesori in boccette di vetro preziose?

La mammaInSe guarda il mare e sogna le mille vite possibili, se solo si avesse il coraggio di mollare tutto e cambiare pelle. Immerge la testa ne libri che non ha mai il tempo di leggere e veste guanti che non sono suoi e pensa che in fondo la vita sia meravigliosa. La vita, con queste migliaia di porte chiuse di cui ci mette in mano le chiavi.
E poco importa se poi decidiamo di igorarle, quelle chiavi, o di dimenticarcele in un cassetto.
Saranno sempre li' a da aspettarci, e dirci che in fondo tutto e' possibile. O forse sarà proprio lei un giorno, la vita, a spalancarci sul muso una di quelle porte, trasportandoci in direzioni che non avremmo mai avuto il coraggio di seguire, se non fosse stato per quella spinta, per quella porta che ci ha quasi sbattuto sul naso.

Per ora la mammaInSe si gode queste mura spesse e fresche, arroccate sopra l'azzurro, si gode i risolini di gioia ed il rumore di manine piccole che sciaguattano nell'acqua.
Si gode anche l'idea di tornarsene a casa propria, ad un certo punto, e di ritrovare il solco della sua spalla sul materasso, mentre si chiede che cosa ci faccia quella chiave misteriosa proprio li', nascosta nella tasca della sua vestaglia.

Thursday 14 August 2014

Son Soddisfazioni...

Son soddisfazioni quando atterri speranzosa in mamma Italia e ad accoglierti c'e' un cielo plumbeo e grasso di pioggia. Dopo Lugliembre speravo di evitarmi Gennagosto. E' che ti dovrebbero avvertire quando prenoti le ferie: estate 2014 previsti monsoni. Se proprio dovete pagare cifre invereconde per un aereo siete pregati di andarvene a Cancun.

Son soddisfazioni quando vai a prendere tua figlia, il sangue del tuo sangue, colei per la quale ti sei fatta mesi dormendo quando capitava e convivi di buon grado con la panza cha avanza del post-gravidanza; la vai a prendere col cuore colmo di gioia dopo una settimana che non la stringi e lei...lei alza un occhio dalla televisione, accenna in saluto con la mano e sbuffa leggermente. Che se e' cosi a 4 anni a 14 cosa mi fa? Mi lancia un serramanico quando varco la porta?

Son soddisfazioni quando la fai salire in macchina per portarla qualche giorno in versilia e vieni investito da 5 dicasi 5 ore di lamento continuo e pianti strazianti "voglio i NONNI- voglio i nonni- nooooonnniiii- nonniniiiiiiiii- qui non mi piace- mi fa schifo- non vooooooglioooooo" . Che la mammaInSe capisce anche che il mare della versilia faccia parecchio schifo, ma non credeva che a 4 anni si cogliessero queste sottigliezze. Alla quarta ora di lamento la mammainse ha anche aperto la finestra per disperdere le urla:" Bibi amore se proprio devi rugnare per le prossime ore vai sul poggiolo cosi non ti sento". E lei, diligentemente, si e' seduta sullo scalino fuori ed ha continuato a singhiozzare solitaria.

Son soddisfazioni quando, tentando di riconquistare l'amore di tua figlia, la porti in passeggiata e curi le lacrime a forza di pizza, gelato e giri sulla giostra. E finalmente credi di avercela fatta perche' ride e si diverte. Ma poi scorgi il muso:" Bibi che c'hai? mezzo chilo di gelato non era abbastanza?". 
"Sniff, sniff, sigh: mi sono venuti in mente i nonni e adesso...mivienedapiangereeeee"

Vedi caro Mr.M. L'errore e' stato nostro! Non si va dai nonni a prelevare un pargolo! Al limite si va dai nonni a mollargli pure l'altro!


Monday 11 August 2014

A Saint Tropez...

Feeling Tropezienne

La FamigliaInSe si appresta finalmente a partire per le vacanze e la MammaInSe immagina cosa metterebbe in valigia se mammaInSe non fosse (o se potesse permettersi degli shorts si intende)

Nella sua fervida immaginazione, la mammaInSe non e' quella ragazza sciattona con le patacche di cioccolato ad altezza ginocchio e con le scarpe rasoterra che altrimenti chi lo acchiappa quello piccolo prima che si butti sotto le macchine.
Durante le calde notti estive la mammaiInSe si immagina parei coordinati a costume/scarpe/borsa,  occhiali da sole che stanno dritti sul naso e non in strana posizione obliqua perché qualche piede piccino e' saltato sopra le stanghette, borse piene di creme solari a fattore 20 invece che 1000 e libri da leggere al posto dell'ultimo numero del giornalino della Pimpa.

Si e' pure immaginata di aver avuto il tempo di fare shopping per dedicarsi in stile alla dolce vita Tropezienne.

Invece la mammaInSe si prepara alle famose cacanze con un perfetto pre-cacanza in cui tenta di togliere il pannolino a quello piccolo. (per la cronaca di solito sta felicemente seduto sul vasino per 20 minuti senza fare nulla, col solo intento di alzarsi, sedersi sul divano e farla comodamente li. Per ora annoveriamo un altissimo numero di pipi in giro per casa e manco mezza nel vasino)
Invece che fare shopping e scrubbing pre-abbronzatura, oggi ha trascorso una mezzora convincendo il Bibo che effettivamente la scarpa destra va sul piede destro e non sul sinistro e viceversa, finche' l'inizio di un capriccio fuori misura l'ha convinta che effettivamente anche scarpa destra su piede sinistro può andare!

Qundi pare che anche quest'anno il golfo di St.Tropez e la Croisette di Cannes vedranno arrivare una mammaInSe accaldata e spettinata che per far posto a Hello Kitty e tutto il set da spiaggia di Peppa Pig ha dovuto lasciare la piastra a casa.
Che le cacanze abbiano inizio!

Thursday 7 August 2014

Nata il 7 Agosto

Sono nata il 7 agosto. Questo me lo ricordo. L'anno no, non saprei. Guardandomi le mani direi che di anni ne sono passati parecchi, ma i numeri hanno davvero poco valore oramai.
Il 7 agosto, si, questo lo so! Leone. Lo dice lo zodiaco, e con questi capelli, con questa criniera bianca e forte, un leone lo sembro per davvero.

Sono in un letto nella penombra, ma non ho idea di come ci sia arrivata o quando. Vedo sguardi accondiscendenti,  e sguardi stanchi e scocciati, vedo mani che si muovono e vedo parole che non riesco a sentire. Sto galleggiando dentro ad una bolla e guardo divertita tutto quell'affaccendarsi la fuori. Qui invece e' come se il tempo si fosse fermato, o forse, come se non fosse mai esistito.

Dicono che la mia memoria sia come un tappeto che si sia arrotolato ormai del tutto; si e' arrotolato prima sui ricordi più vicini e poi ha continuato piano ed inesorabile ad arrotolare e cancellare, fino a quando e' rimasto solo qualche filo colorato ed un po' aggrovigliato a farmi il solletico ai piedi. Di cazzate me ne hanno raccontate parecchie da quella prima visita, ma questa del tappeto che si arrotola forse, adesso, mi sembra un po' meno cazzata delle altre. Pero' sono nata il 7 agosto, e questo lo ricordo!

Un leone, coraggioso ed un po' incosciente. Ve l'ho mai raccontato di quella volta che ho imparato a nuotare? Ho trascinato Maura sulla spiaggia, in corso Italia. Tutti i ragazzi si tuffavano e nuotavano, mentre le ragazze cercavano di non abbronzarsi le carni bianche sotto quel sole luminoso. Ed io morivo dalla voglia di scrollarmi di dosso quelle vocine lamentose e quei risolini affettati. Ho detto a Maura:" Al 3 ci buttiamo, e al costo di annegare dobbiamo arrivare al primo scoglio". Beh mi sembra chiaro che non siamo annegate!

Di soldi non ce ne erano, mai. Per me poi, che ero la terza figlia, femmina dopo due maschi, dei soldi non sentivo nemmeno l'odore quando entravano in casa. Allora ho capito che dovevo pensare da sola a me, essere scaltra e prendere cio' che mi spettava, senza aspettare che nulla mi fosse regalato. Dovevo fare il leone.
Erano tempi duri, tempi di guerra.
Ho scoperto che mio padre teneva del vino nascosto in botti sotto il lavandino. Ho anche scoperto che al mercato nero compravano quel vino a prezzo d'oro.
Mio padre non si e' mai lamentato di tutto quel vino annacquato che ha bevuto. Io mi sono disegnata la riga delle calze con un pennarello,  e, con quei pochi soldi racimolati, sono andata in balera.
Ho ballato il tango, ho ballato ad occhi chiusi, muovendo la testa ed accarezzandomi la schiena con i capelli; dimenticando la guerra; dimenticando che il ballerino era solo quello spilungone di mio fratello.

Ah mio padre, cosi' severo! Se glielo raccontassero troverebbe le forze per uscire dalla tomba e chiudermi nello sgabuzzino.

Una vita e' passata, così' in un lampo, ed in un lampo dimenticata, come se avessero spento un interruttore. Non so se ho fatto un buon lavoro. E' stata una vita piena di imperfezioni, di curve troppo strette. Mi hanno chiamata egoista, li ho sentiti. E forse si, sono stata anche quello.
Pero' ho regalato al mondo colori, voglia di vivere; e risate, tante, grosse, rumorose risate.
Ecco, ecco chi sono; sono nata il 7 agosto, ed avevo il sole che mi bruciava dentro.

Cara Elsa, nata senza padroni, questo e' il mio regalo: aiutarti a raccontare gli ultimi bandoli di quel tappeto arrotolato. Perche' le storie muoiono se non vengono raccontate.

Tuesday 5 August 2014

E' Partita!

E' partita, e stamattina la mammaInSe l'ha trovata gia' seduta sul letto alle 6, tutta sorridente e pronta per infilarsi i pantaloni verdi e trascinare la valigia con le ruote per i lunghi corridoi dell'aeroporto.
Quando, giorni fa, la mammaInSe l'ha portata in consolato per fare l'atto di affidamento, ha voluto precisare alla segretaria:" Ma glielo ha detto la mia mamma che lei non viene e vado proprio sola sola con i miei nonni?"

Ha fatto la lista di tutti i vestiti che andavano messi in valigia, così alla sera sarebbe stata la più elegante mentre andava a mangiare il gelato in passeggiata. Peccato che la mammaInSe si troverà a smacchiare fragola e cioccolato da ogni centimetro di quei vestitini frivoli!
Peccato anche che la Bibi abbia perso un sandalo proprio il giorno prima di partire.
Come ha fatto, chiederete, a perdere una scarpa? Ma voi non lo sapete che i  bambini inglesi, o semi-inglesi vanno in giro scalzi per giornate intere, seminando scarpe per ristoranti e parchi gioco come se fossero le briciole di pane di Hansel e Gretel?

La Bibi e' partita e quello piccolo la cerca in ogni aereo che ci passa sopra la testa, e la mammaInSe che e' un po' matta e un po' sentimentale, la chiama per sbaglio quando il pranzo e' pronto.
Proprio matte queste mamme che quando i figli non si staccano dalla gonna e non lasciano un minuto di pace, li darebbero volentieri in affidamento, ma tant'e' quando ne manca uno all'appello, si sente quel vuoto un po' scomodo!

Ancora più buffo quello piccolo che non si da' pace di questa silenziosa mancanza, lui che figlio unico non lo e' mai stato e  di cui già i primi vagiti erano coperti dalle urla delle mille richieste di una signorina più grande di lui. Buffo quando, tornando a casa nel pomeriggio, ha iniziato a trillare felice:
"C'e' Bibi a casa"
ripetendolo fino alla smentita di una casa silenziosa.

Anche lui ha capito che qualcosa di strano frulla nell'aria e, con la saggezza dei suoi due anni, ha lasciato paziente che la mammaInSe lo sfinisse con una doppia razione di baci e di attenzioni, senza  nemmeno indietreggiare inorridito!

Sunday 3 August 2014

Le Scarpe

Pinuccia. Certo quel nome non le si addiceva per nulla. Lei cosi’ elegante, cosi composta.
I diminutivi, poi, le facevano orrore. Pina? Nuccia?
Le capitava di indugiare davanti allo specchio, per aggiungere una forcina a quello chignon immacolato, o incipriarsi le guance per nascondere impercettibili imperfezioni della pelle. A quel punto sollevava una mano, come per presentarsi ad un’altra se stessa: “ Lavinia, il piacere e’ tutto mio”.

Ecco, Lavinia, quel nome si che le sarebbe andato a pennello!

Indossava camicie di seta e gonne senza mai una piega, la signora Pinuccia, tanto che si raccontava che non si fosse mai seduta per davvero, ma stesse in equilibrio con il sedere a pochi centimetri dalla seggiola per non sgualcire i vestiti.
Aveva scarpe lucide, che scambiava immediatamente con pantofole di velluto non appena entrata in casa, senza che mai la pianta del piede toccasse il suolo.

Era perfetta la vita della signora Pinuccia, fino a quando non trovo’ quel biglietto lasciato in bella grafia da suo marito, sempre cosi’ attento ed ordinato:
“Cara Pina, tutto quell’amido nei colletti delle camicie mi ha fatto venire l’orticaria. Sogno una vita di calzini spaiati e mutande non stirate. Parto. Addio”

Non fu lo shock dell’abbandono, quanto l’affronto di trovare tutte quelle camicie, calzini e mutande gettati fuori dai cassetti, appallottolati e mischiati alla rinfusa sul letto.
Alla signora Pinuccia manco’ il respiro e senza pensare si sedette pesantemente sulla poltrona, noncurante delle pieghe sul tubino antracite.
Sempre sovrappensiero si tolse le scarpe ed accarezzo’ il marmo freddo del pavimento con le dita dei piedi, traendone un inaspettato ed euforico piacere.
Tento’ di ricomporsi, ma ricadde felice sul divano; tento’ anche di rimettersi le scarpe, ma i piedi proprio non ne vollero sapere. Cosi’ le getto’ dalla finestra. 


Si racconta che la Signora Pinuccia non riusci’ mai piu’ ad infilarsi un paio di scarpe


Questo testo partecipa al concorso per il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri. 
Se vi è piaciuto, cliccate qui  e votatelo con un "Mi piace"  direttamente sulla nota (non sugli status!) e aiutatelo a vincere un'iscrizione gratuita. 
Le votazioni verranno chiuse il 31 agosto 2014.

Friday 1 August 2014

L'Anti-Relax

La mammaInSe soffre di una micidiale forma di Anti-Relax.
Tutte quelle attività che per il resto del mondo sono sane portatrici di relax, alla mammaInSe creano una stretta allo stomaco, le fanno battere il piedino per terra a ritmo convulso, scrocchiare le dita, guardare incessantemente l'orologio.

La mammaInSe non mette piede dal parrucchiere da almeno 7/8 mesi, la mammaInSe paga l'abbonamento ad una palestra dove non va, la sua ultima manicure risale probabilmente  ad un paio di anni fa.

Oggi pero' si e' guardata i piedini ed ha dovuto sventolare bandiera bianca ammettendo una terribile Caporetto della decenza podologica.  Si e' allora presa un appuntamento al centro pedicure delle donnine cinesi del quartiere qua a fianco e docilmente s'e' fatta accomodare su una poltroncina con il massaggio incorporato e si e' fatta infilare i piedi in una vaschetta idromassaggio.
Per qualche minuto si e' sentita felice ed a proprio agio, poi pero' l'ha sentito. Quel piede che fremeva nella vaschetta ed iniziava a sbatacchiare in su ed in giu'.
La mammainse ha iniziato a rigirarsi agitata su quella poltroncina, elencando mentalmente tutte le cose che avebbe potuto e dovuto fare in quel momento se solo quella donnina avesse smesso di farle lo scrubbing dei talloni.
Alla prima mano di smalto e' stata assalita dsll'ansia da parcheggio, che sarebbe scaduto dopo venti minuti.
Alla terza mano di smalto saltellava visibilmente agitata sulla poltroncina.
Quando l'hanno fatta alzare ed accomodare su un'altra seggiola, davanti ad una pila di riviste ed infilandole i piedi in un attrezzo strano che sparava aria calda, ha implorato che la lasciassero andare
"Eh no signola, poi lovinale tutto lavolo e iniziale da capo"
Dopo 5 minuti di sguardi supplicanti si e' avvicinata la propietaria che con aria rassegnata a sbuffando un paio di volte, ha aiutato la mammainse a rimettersi i sandali senza rovinare lo smalto!

La mammainse e' immediatamente corsa felice a fare la spesa, sfoggiando, pero', dei meravigliosi piedini nuovi di zecca!
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