Thursday 28 November 2013

Il Cuore delle Mamme

Il Cuore delle mamme e' grande. E' enorme. E' infinito.
Ogni bambino ha la capacita' di rendere il cuore della sua mamma più bello, più sensibile, più ricettivo.
Amare il proprio figlio ci insegna, ogni giorno, ad amare un po' di più tutti i bambini del mondo. Ci rende ancora più' sensibili alle loro sofferenze, ai maltrattamenti. Ogni bambino che soffre, diventa un po' nostro figlio, perché in lui e nel suo dolore, vediamo riflessi gli occhi dei nostri figli.
Non possiamo fare a meno di chiederci:"e se fosse mio figlio al posto suo?"

Che agonia proveremmo se non potessimo sfamare i nostri figli?
Se non li potessimo riscaldare?
Se li vedessimo coperti di stracci e con le piaghe ai piedi perché privi di scarpe in pieno inverno?
Se li dovessimo far dormire in tende bagnate e dovessimo dargli da bere acqua sporca?

Allora vi voglio raccontare una storia:
Non molto tempo fa, in una terra meravigliosa dove favole e storia si intrecciano ad ogni angolo e dove le citta' portano i nomi di sete preziose, e' scoppiata una guerra terribile.
Una guerra sanguinosa e brutale che ha spezzato un paese intero e che continua incessante da due anni, senza dare alcun segno di volgere ad un finale, ma anzi diventanti ogni giorno più crudele e violenta.
Le guerre sono terribili per chiunque, ma chi deve pagare il pegno più insostenibile, come al solito, sono i bambini, la cui colpa e' solo di essere nati nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Sono bambini a cui viene tolto ogni diritto: diritto all'istruzione, alle cure, alla VITA.
Bambini a cui non e' concesso il diritto all'infanzia.

Una mamma di tre bellissime bambine, un giorno, ha deciso che non poteva rimanere impassibile a tutto questo orrore. Ha pensato che forse non sarebbe riuscita a salvare tutti quei bambini, ma se fosse riuscita ad aiutarne almeno uno, la sua vita avrebbe assunto un diverso significato. Ha pensato che chi salva una, una sola vita, in realtà salva il mondo intero.
Elisa, questo il suo nome, ha iniziato a viaggiare ogni mese fra l'Italia e la Siria, portando cibo, vestiti, medicinali ed amore a tutte le famiglie intrappolate nell'inferno della guerra siriana.
A poco a poco, amici e volontari si sono aggregati ad Elisa, fino a fondare un'associazione che raccoglie donazioni in Italia ed in Europa e le consegna PERSONALMENTE ogni mese alle famiglie che vivono nei campi profughi in Siria.
L'amore chiama amore. Elisa ogni mese ci fa conoscere questi bambini, uno per uno. Li ama e se ne prende cura come se fossero figli suoi ed il suo coraggio, la sua energia e la sua determinazione hanno spinto molte altre persone a seguire il suo esempio ed a donare un pochino della loro vita per alleggerire il peso di un'esistenza infame a cui e' costretto il popolo siriano.

Oggi Elisa e' partita nuovamente per la Siria ed ha portato con se la sua figlia più grande, come nuova ed ulteriore prova che il suo cuore di mamma non fa distinzioni, che il sangue non c'entra nulla: tutti quei bambini infreddoliti ed affamati sono davvero figli suoi!

Adesso provate anche voi, provate a guardare negli occhi quei bambini. E se fossero davvero i vostri figli?
Potete aiutarli! Con poco, con pochissimo, potete fare un'enorme differenza!
Bastano 10euro per dare cibo ad una famiglia per un mese, 5euro per comprare una coperta termica, 3 euro per una paio di stivaletti di gomma che evitino piaghe e geloni ai bambini.

Provate a seguire Elisa Fangareggi in questo suo ennesimo viaggio sulla pagina Facebook dell'associazione.
Sprecate 5 minuti per leggere cio' che i volontari di Time4life international stanno facendo per migliorare la vita di un popolo disperato.

Vi lascio con un pensiero di Elisa, dopo il suo ultimo viaggio in Siria. E' un messaggio forte, in cui ci viene puntato un dito addosso, che ci costringe a scuoterci di dosso il tepore dell'agiatezza ed a smettere di fare finta di nulla!


"Capita, la notte soprattutto, di pensare che un giorno morirai. Un brivido freddo corre lungo la schiena. Ti rendi conto che niente potrà salvarti dalla fine della vita, nessuna opera, nessuna somma di denaro, nessun comportamento. E' qualcosa che esula dal nostro potere. Possiamo solamente rassegnarci a questa idea. Vorrei tante vite, una in cui fare sacrifici, una in cui poterne godere i frutti, una vita per essere sigle, una vita per una famiglia numerosa…. e invece solo una ne abbiamo, non c'è quella di riserva, e in questa dobbiamo concentrare tutto quanto e scegliere che cosa fare di questo dono immenso. Tempo fa mi sono chiesta…. e se fosse il mio ultimo giorno? Cosa farei? E mi sono risposta…. cercherei di salvare una vita. Dopotutto, prima di ogni viaggio in Siria metto in conto che c'è la possibilità di non tornare, e stupidamente la sera prima controllo che in casa ci sia una scorta dei biscotti preferiti delle mie figlie, che il cambio dell'asilo sia preparato, spiego a Bianca quanto è importante studiare….
Io sono nata fortunata, non mi è mai mancato niente, forse a volte ho avuto persino troppo, ma quei bambini in Siria, perché devono soffrire la fame o il freddo? Che colpe hanno loro per essere nati li? Come è possibile che tanti esseri umani restino indifferenti di fronte a un genocidio? Permettere che un piccolo bambino tremi tutta la notte, o permettere che un bambino per giorni non abbia niente da mettere sotto i denti, per me equivale a torturarlo. Lasciare delle mamme nella disperazione più totale nel vedere i figli soffrire senza poter fare nulla, è una violenza inaudita, è peggio che fare loro del male fisico. 
E allora visto che non posso non morire, e allora visto che ho solo una vita, il modo migliore per non sprecarla e renderla ai miei occhi straordinaria è fare qualcosa per gli altri, perché niente ti d tanto come aiutare un'altra persona. 
E con l'arroganza che mi contraddistingue, che tanti mi rimproverano e per la quale tante persone si sono allontanate da me, non vi chiedo, ma sono qui a urlare di fare qualcosa per il vostro prossimo, per il vicino di casa, per vostra madre, per un bambino siriano o per chi volete! Smettete di occuparvi degli inutili problemi di ogni giorno, smettete di mettere voi stessi al centro di ogni vostro pensiero! Chiunque può fare qualcosa per un altro ha il dovere morale, da essere umano, di farlo! Vi sto raccontando che in Siria hanno bisogno di voi, hanno bisogno del vostro aiuto, hanno bisogno che a voi importi qualcosa. Vi chiedo di pensare a quei bambini quando rimboccate le coperte ai vostri figli perché non si scoprano la notte. Vi prego di pensare a quei bambini quando i vostri figli stasera siederanno a tavola per il quinto pasto della giornata. Vi imploro di pensare a quei bambini quando i vostri figli vi racconteranno del prossimo giocattolo che desiderano. Pensate a quei bambini, il più possibile….. e trovate il modo di fare qualcosa per loro!
Non possiamo vivere per sempre, ma possiamo dare la possibilità a qualcuno di vivere oltre il previsto. Possiamo regalare a qualche bambino preziosi anni di vita, time4life, tempo per la vita, e chi salva una vita, salva il mondo intero."

Wednesday 27 November 2013

Rimbalzi

Il virus maledetto e' rimbalzato dai nasini
moccicosi dei Bibi ed e' arrivato alle narici della mammainSE. L'ha ridotta ad un gomitolo stanco di batteri e fazzolettini usati. Le ha rimpicciolito gli occhi a fessurine lacrimose, la costringe a dormire su 7 cuscini nel vano tentativo di evitare la completa apnea notturna, la fa girare per casa con la vestagliona rosa legata ben stretta intorno alla vita ed i calzini di lana tirati bene bene su fino alle ginocchia.

Assieme al virus della mammainSE stanno arrivando pure i canini del Bibo, che lo tengono sveglio ad ogni ora della notte.
Assieme ai canini drl Bibo, e' arrivato un appetito sovraumano della Bibi, che l'ha vista avventarsi sopra una tripla porzione di macaroni cheese e mince pies, per poi ripresentarli praticamente identici alle3 del mattino sul piumone del letto.

La mammainSE, il suo virus ed il suo seguito di quattromila fazzolettini usati, si sono riinfilate nel vestaglione rosa, hanno cambiato letti, hanno attaccato lavatrici ed hanno consolato il Bibo ed i suoi denti ad intervalli regolari di 2 ore per tutta la notte.

Fra uno starnuto e l'altro, la mammainSe si appresta ad andare a dormire e, cercando di scaturire una minima pena al fato ingrato, si autoaugura un sentito "BUOna FORTUNA"



Monday 25 November 2013

Le Paure dei Bibini


La Bibi e' un po' fifona. No parecchio fifona, anzi a dirla tutta ha ancora una paura blu di moltissime quanto inspiegabili cose.
Solo nell'ultimo anno, in cui i timori sono diventati un po' più ovvi ed un po' più "spiegabili", la mammainse ha fatto pienamente i conti con le paure e le fobie di una bambina.
La mammainse si e' accorta che la maggior parte delle PAURE sono totalmente irrazionali, non sono legate a nessun evento in particolare che le ha fatte scaturire. Sono innate, li',  scritte nel codice genetico di quel personcina piccola. Ataviche.
La Bibi odia gli animali. Qulasiasi essere vivente con un numero di gambe superiore a due. Non importa la taglia, il colore, il grado di tenerezza e morbidosita' dell'esserino in genere. Lei ne e' terrorizzata.
Ha lasciato più volte basita la mammainSE quando, bambina minuscolissima in passeggino, iniziava a piangere e strillare quando vedeva una gatto/cane/topo/moscerino oltrepassare la distanza di sicurezza (stimata dalla mammainSE sui 15-20 metri).
Le passeggiate nei parchi diventavano una corsa ad ostacoli, cercando di evitare amici pennuti o pelosi, se poi avevamo la sfida di incrociare la dog-sitter di zona, erano i cani che scappavano per primi per evitare le strilla folli della Bibi.

Al suo primo Natale le e' stato regalato un cavallino a dondolo. Le avessimo tagliato due dita, secondo me, avrebbe pianto di meno. Senza parlare di bambole parlanti o, peggio ancora, semoventi e dell'orco più spaventoso di tutti: BABBO NATALE. E no, non sto parlando del classico padre di famiglia che si traveste e fa scoppiare in lacrime tutta la famiglia (Grandi e piccini, ma per ragioni diverse...), ma di un pupazzo a forma di Babbo Natale che canta(va) Jingle Bells.
Senza poi stare ad elencare i rumori forti (srotolare lo scotch da pacchi era catalogato come rumore forte tanto per dare un'idea), le maschere, cappelli troppo pelosi e via discorrendo.

La Bibi ha quasi quattro anni e la mammainSE vede come, giorno dopo giorno, cerchi di arginare i suoi timori, sforzandosi di mostrare reazioni sempre più controllate a cio' che le fa' paura.
E le paure cambiano, gli spauracchi crescono, i timori si modificano insieme a lei, che cerca di mettere in moto una complicata serie di difese.
Adesso i cani ed i gatti la fanno solo saltare, ma non provocano più le urla ed i pianti di un anno fa.
Le maschere sono accettabili, ma non quelle di Halloween (il che mi sembra piuttosto ragionevole)
I Classici Disney la fanno scappare a gambe levate: Cenerentola, Biancaneve, Pinocchio…persino Cars. Credo che non sopporti la figura del "cattivo"(che in Cenerentola non e' rappresentato da quella babbiona della matrigna ma bensi' dal gatto Lucifero)
La mammainSE ogni volta spegne la televisione e chiede alla Bibi di raccontare quello che non le piaceva e perché ha avuto paura e spesso la osserva rovistare nel suo vocabolario di bambina per trovare un aggettivo, una parola che la aiutino a spiegare, finche' un po' sconfitta ed un po' infastidita risponde con un "perché' non mi piace".

Pero' poi i bambini ti sorprendono, specialmente quando credi di conoscerli e di averli ormai capiti ed inquadrati. La mammainSE, per sbaglio, ha acceso la televisione ieri sera mentre in onda c'era "L'era glaciale 3". Un dinosauro con una tripla fila di denti stava cercando di mangiarsi il bradipo con gli occchi a palla.
La mammainSe si e' subito girata preoccupata, aspettandosi di vedere una Bibi terrorizzata che tentava di coprirsi gli occhi con le mani. No tutto tranquillo, la Bibi guarda lo schermo con aria interessata.
"Bibi amore, hai paura del dinosauro? Vuoi che spenga?"
"No mamma, voglio vedere se lo mangia." e con aria vagamente malvagia ha aggiunto:
"Mi piace se lo mangia"

Pensavo che potrei lasciar perdere tutta sta storia delle principesse Disney e magari provare con Dario Argento, oppure portarla da uno bravo che me la psicanalizzi con cura. O magari lasciarla crescere con calma, cercando di aiutarla a dare una nome alle sensazioni negative che prova, senza sminuirle ma cercando il dialogo. Anche se lo sappiamo tutti che certe paure un nome non ce l'hanno - dice quella che e' cresciuta a pane e vampiri ma di notte ha bisogno dei neon accesi per scendere in cucina.

Per ora il Bibo e' terrorizato solo dai castelli gonfiabili. Anche quelli piccoli piccoli dove al massimo ci stanno due bambini. La Bibi ha appena chiesto se ne possiamo affittare uno per il suo compleanno.
Benissimo. Boh, magari chiedo al clown di IT se ci viene a fare da animatore alla festa.

Monday 18 November 2013

ll Bibo Bacia Tutti

Ovvero: Storia di un paraculo (si puo' dire??)
Il Bibo bacia tutti, l'ho visto, c'ho le prove!
Con quella faccetta piccina, testina pelata, occhio a mezzaluna in eterno sorriso, IL Bibo ti abbraccia stretto e ti ricopre di baci, di quelli veri, con lo schiocco.
E' una specie di superpotere che riduce chiunque gli sia intorno in pappette mollicce accondiscendenti.
Tu lo sgridi? Lui ti bacia
Tu gli dici di no? Lui ti abbraccia
Vuole a tutti i costi infilare tutte e due le mani nell'impasto dei brownies al cioccolato? Tu gli dici di no, lui ti distrae, ti bacia e dentro all'impasto ci infila pure la testa.

Al parchetto sotto casa abbiamo incontrato la Vladi, la nostra inossidabile babysitter transilvana, e la sua amica ungherese. Entrambe con un paio di marmocchi a cui badare.
Poi siamo arrivati noi, il Bibo mi ha mollata, come si fa con una fidanzata rompiballe, ha preso una mano di Vladi, una mano dell'amica ungherese. Ed e' partito il superpotere.
Le due si sono completamente dimenticate degli altri 4 bambini, e si sentivano solo coretti di "ohhhhh' e di "uhhhhh" ad ogni moina che il Don Giovanni in pannolino gli mollava.

E l'ho visto, lo fa in continuazione, con tutti.
L'ho beccato ad un playgroup avvicinarsi furtivo ad un bambino tentando si spingerlo via per accaparrarsi il suo gioco. Non c'e' riuscito. Ha cambiato tattica. Ha sfoderato la fossetta, gli ha fatto caro caro, l'ha stordito con abbracci ed un bel bacione, per poi spostarlo e prendersi il gioco che voleva. E sto poveraccio non si e' nemmeno lamentato.

IL Bibo e' cosi, ti frega, anche nel bel mezzo della notte, quando vorresti strangolarlo, dargli 4 pastiglie di tavor e rimetterlo a dormire. E invece con una vocina piccola piccola ti chiede "mano" e tu gli dai la mano, e poi quando dopo mezzora la mano rischia la cancrena ma lui e' ancora li' con gli occhioni sbarrati, lo prendi in braccio sperando che cullandolo finalmente ceda e si rimetta a dormire.
Ma no, niente, lui ti si appiccica addosso come un adesivo cicciottello, ti pianta le manine fra i capelli iniziando a farti uno shampoo che creerà nodi perenni nei capelli, naso e bocca contro il tuo collo e tu li' come una scema, alle 3 del mattino, con sta polpetta raggomitolata addosso che pensi "ohhhhh" e "uhhhhh" e "tenerello amore di mamma".

Poi pero' al mattino, con l'occhio a panda e la lente a contatto incastonata nell'occhio stanco ed a lacrimazione zero, le 4 pastiglie di tavor te le prenderesti tu, altro che "oohhh" e "uhhh"

Ma lui e' cosi', ti ammalia, ti frega. Ha pure imparato a fare i passetti da pinguino per riuscire a farti ridere quando invece lo metteresti in punizione fino ai 18 anni.

Il Bibo c'ha i superpoteri. Adesso c'ho le prove.

Wednesday 6 November 2013

La Liberta'

La mammainse stava rimuginando sul concetto di liberta'.
Le e' subito venuta in mente quella frase di Martin Luther King che si e' scritta e riscritta su ogni Smemoranda che ha posseduto dall'eta' di 12 anni in poi:

                                    "La mia liberta' finisce dove comincia La Vostra"

Nel caso personalmente personale della mammainse, La Vostra, e' chiaramente da intendersi come la liberta' del Bibo e della Bibi, a cui tristemente si deve aggiungere quella dei muratori tutti che le stanno rifacendo la casa nuova e che scassano i mar  hanno giornaliere richieste alle ore piu' disparate richiedendo continua attenzione, peggio di un neonato alle prese con le coliche.
Facendo una riassunto veloce della situazione, la liberta' della mammainse va dalle 13.15. alle 14.15 del lunedi e del martedì (che la Bibi mangia a scuola e il Bibo dorme) e dalle 22 alle 23 c.ca dal lunedi al venerdì. Ma  non e' detto! Dipende dai muratori e dai vicini a caso che potrebbero suonare alla porta mentre il Bibo dorme.
In qualsiasi altro meomento della giornata (e quando le va particolarmente di culo anche della notte), la mammainse e' a totale disponibilita' di qualcun altro: di quelle vocine che si impongono con quel "MAMMAMAMMAMAMMAMAAAAAMMAAAAA"

Tipo adesso sto cercando di scrivere, sto giocando con il dido', sto rispondendo alle domande esistenziali e difficilissime di una treenne, ho la minestra sul fuoco e fra 10 minuti devo svegliare quello piccolo che dobbiamo uscire.
Tipo che un'ora e mezza fa mi scappava tantissimo la pipi, ma stavo cercando di addormentare il Bibo. Ce l'avevo quasi fatta, occhi chiusi, respiro pesante. E poi "DING DONG": il campanello, sono quelli che mi portano la spesa a domicilio. Il Bibo si sveglia e strilla, corro giù a prendere i mille mila pacchi della spesa, ritorno su in camera del Bibo, mi riassetto in posizione addormentamento. Oddio come mi scappa la pipi. Finalmente si riaddormenta.
La vocina dal piano di sotto :"Maaammaa voglio fare i disegni per Babbo Natale"
Enno' bambina mia, Babbo Natale e' ancora pigiamato al Polo Nord che se la dorme di brutto che a Natale son due mesi. Adesso la mamma fa la pipi!
E cosi via.
Che poi uno quando fa i figli lo sa che e' cosi' (o forse non lo sa ed e' per questo che li mette al mondo felice e nella beata ignoranza). Solo che a volte mi manca quella mezzora in piu', per leggere, per pensare, per scrivere, per riorganizzarmi, respirare a fondo e ricordarmi che in fondo esisto anche io come entita' separata dai miei figli (e separatissima dai muratori), senza sentirmi impigliata in questo mulinello che gira e gira senza fermarsi mai. (in questo momento siamo passati ai puzzle:" guarda me guarda me mamma. fai tu fai tu fai tu""mamma perche' non giochi con me?????").

Vorrei la liberta' di qualche minuto di silenzio, in cui mi sia concesso ascoltare i miei pensieri. Rielaborarli e trasformarli in parole. C'e' troppa confusione, li' dentro la mia testa. Una cacofonia di esigenze non mie che non riesco a riordinare!

Riguardando indietro, valutando la mia vita fino a qui, forse mi accorgo di non aver mai avuto grossa liberta'. Sono saltata da un dovere all'altro: scuola, universita', dottorato, lavoro, famiglia, figli. Una corsa senza pause che mi ha lasciato senza fiato. Mi sono concessa poca liberta', poco tempo per pensare!  Gli obblighi ed i doveri di figlia si sono immediatamente tramutati in obblighi e doveri di moglie e di madre. E non capitemi male, non cambierei nulla di cio' che ho oggi (ok, no, i muratori li cambierei tutti che sono un disastro e mi stanno facendo venire un paio di esaurimenti nervosi), e rifarei tutto di nuovo, con la stessa corsa senza fiato e saltando anche qualche ostacolo se sapessi che questo e' l'unico modo per avere i miei figli, mio marito e tutti i connessi!
Pero', dico pero', se potessi fare un rewind, forse cambierei marcia, almeno per un po'. Una terza comoda, senza andare su di giri, guidare lungo le tappe della vita godendomi il paesaggio, magari perdendo di vista anche la meta, solo per un attimo. Con la liberta' di fermarmi per un sosta un po' piu' lunga e prendere appunti sul percorso.
Il famoso sabbatico, che qui va tanto di moda e da noi viene visto come la perdita di tempo per eccellenza. Zaino in spalla, un quaderno vuoto ed una matita con una punta affilata. Un anno a disposizione, per viaggiare nel mondo, o dentro se stessi.
Si, se tornassi indietro, mi prenderei proprio la liberta' di una sabbatico!

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