Tuesday 27 November 2012

Svezzamento UK Style?

E ci risiamo. Pappine, brodini, omogenizzati, sputacchi, vomitini o per riassumere CASINOVUNQUE.
Sono arrivati i fatidici sei mesi e frullatore, passino e colino hanno ripreso a lavorare a ritmo continuo.
Come al solito ho un piccolissimo problema: che faccio, svezzo UK style o Italian style?
Qui il pediatra che ti guida nello svezzamento non c'e'. Cosi come al supermercano non trovi gli omogeneizzati e le trecentocinquantamila cremine di riso, semolino mais e tapioca, multicereali che da noi vanno all'impazzata.

Sono andata dalla solita inutile Health Visitor: "Mi scusi mi potrebbe pesare il bambino che volevo iniziare lo svezzamento e voglio essere sicura che non mi perda peso?"
"Ah bene lo svezzi lo svezzi signora. Gli dia un po' di tutto"
"Ehm, ma due linee guida da seguire?"
"Ma faccia lei, ha gia' una figlia no? Ecco, se non e' morta di fame o crisi allergiche allora svezzi il secondo allo stesso modo!"

Queste perle di saggezza mi sono costate due ore del mio pomeriggio perse a scansare i microbi omicidi  degli altri pazienti nella sala d'attesa del dottore in un piovoso martedì di novembre. Ma anche io chissa' perche' mi ostino ad andarci. Puro masochismo?

Ormai qui si danno tutti all'autosvezzamento in cui il bambino succhia e si impiastriccia e si infila in bocca un po' quello che gli piace di piu'. Di solito viene adottato o dalle mamme biologiche integraliste per le quali il bambino deve avvicinarsi al cibo nel modo piu' naturale possibile, oppure da quelle che sono al terzo figlio e si sono rotte sonoramente le palle di brodini vegetali e pappine liofilizzate.
Chiariamoci, io non sono contro l'autosvezzamento, anzi sono dell'idea che un bambino debba essere "accolto" nella tavola dei "grandi" e che gli venga data la possibilita' di assaggiare quello che c'e' in tavola (con le debite limitazioni, chiaro). Allo stesso tempo, pero',  ho bisogno di un terreno un po' piu' solido dove camminare. Ho bisogno di sapere cosa e quanto ingurgita il mio bambino. Ho bisogno di regole e di quantità, capitemi, alla fine dei conti sono un ingegnere!
Per come sono fatta io l'autosvezzamento puo' essere un valido accompagnamento al pasto del bambino, ma non una totale sostituzione! Per capire se ha assimilato qualcosa in tutto quel succhiare cosa devo fare? L'analisi della cacca tutte le mattine? Ma anche no grazie! Oppure devo fregarmene e continuare a dargli anche il latte fino a quando compie 18 anni, cosi' per essere sicura che abbia mangiato abbastanza? No, scusate, non ce la posso fare!

E cosi' come al solito la mia soluzione sta un po' a meta' fra il Made in Italy ed il UK style.
Niente brodini e pochissime cremine. Ho iniziato con una verdura alla volta per controllare le allergie.  Ho iniziato con le verdure "arancioni" che di solito ai bimbi piacciono di piu': carote, patate dolci (quelle americane tanto per intenderci), zucca. Poi siamo passati a piselli, broccoli, spinaci e poi tutti i tuberi, che qui ne hanno da vendere e spesso non so neppure il nome in italiano!
A fargli succhiare pezzi di pollo bollito proprio non ce la faccio, lo troverei vagamente raccapricciante. Così per ora mi sono fatta un po' di frullati di carne e pesce da aggiungere alle verdure e verso il settimo mese iniziero' a frullargli direttamente quello che prepariamo per noi (prima di metterci il sale, ovvio no?). Un goccino di olio. Un filino di parmigiano o di ricotta e via, la pappa e' servita!

Nel frattempo quando noi mangiamo la frutta gli do dei quarti di mela, pera o mango da succhiarsi avidamente (ecco vedi che non la butto proprio via l'idea di base dell'autosvezzamento).
Il Bibo, felice ed impavido, pianta quei due dentini  minuscoli nella mela e rosicchia come un criceto, succhia broccoli bolliti e fra non molto potra' godere della santa gioia di un bel pezzo di pane!

A seguire le "linee guida" da queste parti, fra un mesetto potrei proporgli un bel piatto di Mac&Cheese (Pasta al forno con besciamella a formaggio). Ma suvvia, penso io, se non ti ammazza ti rinforza no? Io passerei direttamente alla peperonata.....


Friday 23 November 2012

Che Zumba Sia

Il primo a cedere e' stato il polmone destro. Poi e' stato il momento della rotula sinistra. Si sono dati la mano e mi hanno lasciata li' agonizzante a buttare le braccia un po' di qua ed un po' di la' seguendo il ritmo serratissimo dell'insegnante.
Il polmone destro mi ha detto:" Ma brutta imbecille, la prima volta che porti il sedere in palestra, potevi farti un po' di Yoga o di Pilates, cos'e' sta follia che stai facendo?"
La rotula senza pieta' alcuna ha continuato:" Ma brutta imbecille, se devi saltare a destra e a manca per un'ora potresti almeno farti rimettere i legamenti del ginocchio sinistro che ti sei giocata saltando col tacco 12 il giorno in cui ti sei sposata (si, tutto tristemente vero)!"

Ed invece no, ho detto Zumba e che Zumba sia!

La Bibi ed il Bibo erano nella sicurissime mani di Vladdy, la "nanny"  transilvana che per ora non porta segni di canini protrudenti e pare non avere strane reazioni alla luce del sole. Al primo giorno, tanto per essere sicura, le ho pure servito la pasta col pesto con tripla dose di aglio. L'ha ingurgitato senza batter ciglio anche se temo di averle creato qualche problemuccio con il fidanzato che si e' sciolto come neve al sole alla prima alitata.

Dicevo che stamattina mi sono presa due ore d'aria. Mi sarei volentieri seduta da Starbuck a farmi un Gingerbread Latte o un Eggnog Latte (con panna) leggendomi un libro. Ma qui Natale si avvicina e l'amara consapevolezza di essere perfettamente rientrata nel reggiseno pre-gravidanza ma non nei jeans, mi ha costretta a darmi una sferzata di energia e buttarmi in una classe di Zumba.

La palestra non e' una palestra, ma uno studio di danza alla "Saranno Famosi", senza spogliatoi, senza docce, con stanze arredate da lampadari deco', grandi specchi e sbarre al pavimento. Senza contare le macchie di muffa sul soffitto che fanno tanto atmosfera.
Anche gli insegnanti si addicono all'ambiente: ballerini e ballerine leggermente datati e decadenti ma con quella postura perfetta, quella punta sempre un po' tirata, quella schiena dritta come un fuso che mi fanno un'invidia che levati!
Comunque per farla breve, per un'ora mi sono dimenata a suon di mambo, rumba e chachacha, seguendo instruzioni di un'insegnante che vedevo a sprazzi che la ragazzona corpulenta che ti si para davanti per tutta l'ora e ti impedisce visuale alcuna fa parte del bagaglio di sfiga che mi porto appresso.
Non sono mancate, giravolte, saltelli e la micidialissima corsa sul posto alla Flash Dance che e' stata sicuramente causa primaria della prematura dipartita di polmone e rotula.

Che dire, sono stanca, dolorante ma soddisfatta. Se niente niente faccio pace con le membra arrugginite, potrei anche decidere di tornare la settimana prossima.

Ho scoperto che organizzano corsi serali di "pole-dance". Magari se gli prospetto il "saggio di fine anno" in salotto, Mr.M. potrebbe guardare i nani e darmi libera uscita. Che dite?

P.S. un ringraziamento speciale a Biancume ed a Valesarastella che con i loro tweet su allenamenti per i 5km mi hanno fatto venire voglia di sdivanarmi e shakerare il sederone pesante!!

Monday 19 November 2012

Conciliare Famiglia e Lavoro?

Uh come scotta. Fa male solo a parlarne, eppure se non se ne parla e non si fa brainstorming tutte insieme, e' impossibile trovare una soluzione.
La conciliazione fra donne a lavoro e' un tema che scotta, e' una rete in cui tutte rimaniamo impigliate e da cui nessuno e' in grado di liberarci.
Ci trasformiamo in acrobate, con tabelle di marcia rigorosissime; buttiamo in macchina bambini assonnati e ci tuffiamo senza paura in mezzo al traffico piu' terribile per raggiungere asili/nonni/babysitters, pacheggiare, timbrare il cartellino, sedersi alla scrivania, lavorare....
Tutto piu' o meno sembra funzionare fino a quando non arriva l'imprevisto.
Perche' diciamocelo, prima o poi l'imprevisto arriva, e magari piu' di uno, e magari nella stessa settimana in cui avevamo quel meeting importantissimo, o in cui la nostra collega non c'e' e noi non possiamo proprio mancare.

Potrebbe essere un bimbo ammalato, la babysitter con il gomito che le fa contatto con il piede o la nonna che e' rimasta chiusa in ascensore e no, il bimbo oggi proprio non ce lo puo' tenere.
Senza parlare di vacanze estive, invernali, pasquali, tutte situazioni di estrema gioia per un bambino, e di stress indicibile per la mamma lavoratrice.

In questi casi se esistesse un "asilo aziendale", la vita di tante mamme e di tanti bimbi potrebbe migliorare notevolmente.
Sono realta' che ho visto funzionare qui in Inghilterra e che ho provato con mano.
L'asilo e'  a disposizione delle famiglie gratuitamente per un numero limitato di giorni all'anno, in modo da coprire le emergenze. In caso di necessita' straordinarie (che ne so', la babysitter e' fuggita in Brasile a ballare la Samba) e' possibile prenotare per periodi piu' lunghi, pagando una tariffa concordata.
OK, questo e' chiedere molto, ma a volte si potrebbe risolvere con molto meno: ad esempio rendere disponibili spazi all'interno dell'azienda dove i bambini possano essere accuditi da una babysitter pagata in comune da piu' mamme. I costi verrebbero ridotti, senza contare gli spostamenti funamboleschi in una citta' piegata a costante traffico. Una soluzione di questo genere potrebbe risolvere le ore del doposcuola, o parte delle vacanze estive.
Ci vuole organizzazione da parte dell'azienda in questione, certo! Ci vogliono anche investimenti! Soprattutto pero' e' necessaria la volonta' di andare incontro alle persone, tenendo conto che la famiglia e' la base del nostro tessuto sociale ed andrebbe difesa, non continuamente penalizzata!

Questo post partecipa al BlogTank di Donna Moderna Bambino.
Qui il post originale

Wednesday 14 November 2012

Bibesimo e Addii

E cosi fu che alla veneranda eta' di 5 mesi e mezzo, un Bibo vestito color panna e con il sorriso stampato in volto e' stato battezzato fra parenti e amici.
Come al suo solito, il mio signore piccolo e tranquillo, ha dato prova della sua anima pacifica e si e' fatto guardare, cullare, coccolare, trastullare, baciare da tutte le 50 persone presenti a battesimo e ricevimento!
In prima linea a trastullare il Bibo c'erano nonni corti, lunghi, ottimisti ed un po' meno, poi zii, cugina/madrina e pure l'amico ricciolone che si e' sparato Italia/Londra, Londra/Italia in giornata, cosi' tanto per fare una scampagnata fuori porta...

L'organizzazione del tutto mi e' costata non pochi grattacapi, perche' fondamentalmente c'e' una barriera culturale: qui per festeggiare si fanno brindisi e si tracollano bollicine come se non ci fosse un domani, da noi si, le bollicine piacciono parecchio, ma soprattutto SE MAGNA.
E quindi che vi devo dire, tutto bello e tutto buono, peccato che i "canapes" da servire con l'aperitivo avessero la dimensione dell'unghia del mio dito mignolo, buoni eh, ma te ne dovevi infilare in bocca almeno quattro alla volta per sentire il sapore.
Ho visto un nonno che invece dei pani e dei pesci, tentava di moltiplicare i piatti di risotto.
Dietro di me ho sentito qualcuno dire, con voce molto tenera: " Sei cosi buono, ma sei cosi piccino!!"
Mi sono girata e no, non stava parlando con il Bibo, stava avendo una conversazione direttamente con il piatto di risotto.

Meno male che quando ho ordinato la torta ci sono andata larga:
"Se siete una cinquantina questa dimensione e' perfetta"
E mi presenta una tortina che giusto per me e la Bibi
"Ma mi fa vedere la dimesnsione più' grande?"
Acqua
"E quella ancora piu' grande?"
Fuochino

Al quinto tentativo mi dice esterrefatta: "Questa e' la più grande che facciamo e la vendiamo per 90/100 persone"
La torta e' sparita TUTTA in circa 6 secondi e mezzo.
Ora mi chiedo, sono tutti i miei ospiti bulimici oppure qui c'hanno un problema con le quantita'??

Ed insomma, la festa e' stata bella, nel bene e nel male abbiamo avuto la casa piena di voci e di calore per una settimana. E poi all'improvviso si e' svuotata.
Come un lavandino a cui venga tolto il tappo, la casa di un expat e' sempre un po' così.
Prima piena, piena, piena: che sembra che debba traboccare da un momento all'altro con rischio allagamento, e poi all'improvviso qualcuno toglie il tappo e veloce come un battito di ciglia, l'acqua viene risucchiata via, e la casa e' di nuovo vuota.
E cosi' e' un continuo bilanciare (o sbilanciare) convivenze e solitudine, routine ed inondazioni, casino e calma.
Ed e' inutile nasconderlo, per quanto apprezzi un lavandino ben pulito, detesto il momento in cui si deve togliere il tappo e svuotarlo, sento sempre un piccolo risucchio anche io, li' in mezzo allo stomaco!

Friday 2 November 2012

The Men's Flu

E' arrivato l'inverno. Maledizione.
No, l'autunno non l'abbiamo visto, un giorno c'erano le foglie verdi, il giorno dopo quelle gialle e rosse erano già tutte per terra ed il termometro segnava 8 gradi. Ecco. E' arrivato l'inverno. Ri-maledizione.
E con l'inverno sono arrivati i virus e le magagne di casainSe sono esponenzialmente aumentate.

La prima caduta in battaglia e' stata La Bibi, che si e' fatta una settimana di febbre alta alternando stati di euforia compulsiva a botte di roncoglionimento totale. Poveranima.
Il problema di una quasi-treenne con la febbre e' che non se la sa ancora godere. Vuoi mettere quando stai malino ma non malissimo, hai un'ottima scusa per non andare a scuola e non studiare e te ne puoi stare a letto a sonnecchiare tutto il giorno o a guardare "junk-tv" rincantucciata sul divano avvolta dalla vestaglia a pois rosa (no, ma che, mica ce l'ho...)? Una quasi-treenne queste cose non le sa ancora apprezzare, sa solo che non la porti al parco, che a casa si rompe e che lo sciroppo per la tosse le fa veramente schifo!

Il bersaglio successivo del virus e' stata la quiscrivente mammainSE che se l'e' vista bruttina da domenica scorsa e che da ieri ha ricominciato a vedere la luce della salute che torna.
La mammainSE ha scoperto che gestire due pupi dalla mattina alla sera e' dura, ma gestire due pupi dalla mattina alla sera con 38.5 di febbre, senza voce ed un maldigola che ti porta via e' un vero e proprio inferno.
Spiegalo alla pupa che no, le canzoncine dalla mattina alla sera non le puoi cantare perche' la voce ti e' scesa di un paio di ottave e che appena provi a proferire parola ti parte l'attacco di tosse killer e ti perdi un polmone per casa.
Se non altro non sono incinta ed ho smesso di allattare il che vuol dire che posso prendere tutte le medicine che il mio stomaco si sente di digerire. E cosi, per sopravvivere a lunghe giornate con i nani, mi sono letteralmente drogata di medicine: paracetamolo, ibuprofene, fenilefrina, guaifenesina, caffeina, losanghe lenitive antibiotiche, spray nasali e confezione famiglia di fazzolettini mentolati.
E cosi la mammainSE e' sopravvissuta, i nani pure e la casa non e' andata in malora.

E poi. E' Successo.
La Tragedia.
La Calamita'.
Lui. L'uomo (grande) e forte di casa.
Proprio lui, Mr.M. ha annunciato: ho maldigola, mi sto ammalando.

Posso sopravvivere ad orde di bambini dal naso moccicoso che urlano e mi impestano casa, posso sopravvivere ad una settimana rinchiusa in casa da sola con due nani ammalati, posso sopravvivere a due nani bisognosi e lamentosi mentre io sono ammalatissima, ma no, la Men's Flu e' troppo anche per me.

Si sa che qualunque forma influenzale possa colpire donne e bambini, non sara' mai grave, dolorosa e di lenta guarigione come la Men's Flu. Perche' la Men's Flu non e' un mero virus. E' uno stato mentale oltre che fisico. E' il guerriero di casa messo K.O. da una manciata di germi e bacilli che sfuggono al suo minuzioso controllo.
La Men's Flu sgretola anche le piu' grandi personalita', li toglie dal timone del comando e li fa ritornare bambini.
Bisognosi, con gli occhioni umidicci e le orecchie basse e depresse, alla continua ricerca di supporto e comprensione.
Non camminano. Strascicano.
Non parlano. Gemono.
Non chiedono. Implorano.
Deambulano stancamente dal letto al divano e dal divano al letto, lasciando scie di fazzolettini e di stick per il naso.
E si lamentano. O. Come. Si. Lamentano.

Speriamo che Santo Paracetamolo ache questa volta compia il miracolo, ci restituisca l'uomo di casa con tutte le sue virtu' e ci conceda una weekend lontano da fazzolettini moccicosi !

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