Monday, 21 July 2014

Quelli che camminano saltellando

Sembra passata un'eternità ed invece poco più' di una settimana fa eravamo ancora in montagna a respirare aria troppo ricca di ossigeno a cui i nostri polmoni metropolitani non sono più' abituati, a camminare tenendoci per mano urlando a squarciagola gli intramontabili "quel mazzolin di fiori" "bella ciao" ed il "capitano della compagnia" (il tutto punteggiato dalla colonna sonora di FROZEN che vabbe'…).
Sara' che come al solito ci siamo giocati i punti relax guadagnati in una settimana, nelle due ore prima della partenza, quando i nostri cervelli iperossigenati hanno fatto male i calcoli delle congiunzioni astrali: partiamo? ma noi dai e' presto, facciamo colazione-salutiamo gli amici- facciamo ciao alle montagne- salutiamo la cameriera/massaggiatrice/barista/giardiniere-che-sono-stati-cosi-gentili-chissa'-quando-mai-li-rivedremo per poi ridurci al "maporcamiserialadra-la-coda-siam-bloccati-fra un'ora l'aereo parte e noi siamo ancora a metter benzina in autostrada" e l'intramontabile finale a sorpresa :"nuooooo la macchina diceva diesel e tu hai messo la benzinaaaaa e mancano 20km all'aeroporto: segno di croce, cornetto alla mano e che qualcuno lassù ce la mandi buona (n.d.r. la macchina e' arrivata singhiozzando fino all'aeroporto e la donnina del check-in si e' impietosita a vedere bambini urlanti e genitori in una valle di disperazione ed in un bagno di sudore e ci ha fatti imbarcare).

A parte il solito finale con pathos, la vacanza e' stata splendida, i bimbi si sono goduti la liberta', i prati sterminati e l'aria che punge il naso. Noi ci siamo goduti i bimbi, e, lontani dalle solite routine quotidiane che ci fanno scorrere la vita fra le mani senza vederla, ci siamo accucciati un po' di più alla loro altezza per osservarli meglio, sospendendo il solito giudizio dall'alto, ma meravigliandoci ancora un po' della loro purezza e delle loro risate cristalline.

Ancora una volta mi sono stupita della loro totale incapacità a camminare: loro non camminano, loro saltano, galoppano, corrono, si trascinano; la loro andatura e' specchio dello stato emotivo; non celano, non coprono, non affossano; tutto cio' che provano e' li' nei loro piedi, basta guardare, non serve indovinare.

E cosi' i loro sentimenti, i loro discorsi; non ci sono secondi fini, non ci sono giochi di parte, non ci sono ambiguità', fanno amicizia in un secondo, si raccontano la vita in una frase, ridono a crepapelle per ore, piangono senza vergogna.

Quando smettiamo di camminare saltellando?

L., dagli occhi azzurri ed i modi gentili, e dall'alto dei suoi 5-anni-quasi-6, si e' innamorato della Bibi, e glielo si leggeva in quegli occhi azzurri e grandi. E ogni sera correvano come dei matti avanti ed indietro, giocavano e ridevano come se la vita fosse stata tutta li, in quelle pance sobbalzanti, e quegli occhi lucidi di risate e di vita: e forse avevano ragione, la vita, per qualche ora, e' stata veramente tutta li'!
"mi vuoi sposare?"
"Ma no, dai andiamo a giocare fuori"
"Ok, allora andiamo fuori"
"Pero' mi serve la maglia, andiamo a prenderla su nella mia stanza"
"Sai anche io ho dormito in questa stanza: io dormivo in questo lettino ed il mio papa' in quest'altro"
"E la tua mamma dove dormiva?"
"La mia mamma e' morta" , "pero' adesso andiamo fuori"

Noi adulti, testimoni di una conversazione non intesa alle nostre orecchie, ci siamo impietriti: avremmo voluto stringere questo bambino dagli occhi blu, riempirlo di attenzioni e domande inutili, avremmo voluto dargli più affetto di quanto avesse bisogno, dare alla sua confessione un'enfasi non richiesta, rivolgergli una commiserazione di cui non avrebbe saputo che fare.

Ma loro si, loro sapevano cosa fare, loro camminano ancora saltellando, e saltellando si sono presi per mano e si sono tuffati nelle loro avventure di bambini, senza parole inutili, senza silenzi imbarazzanti.

E noi? Noi quando abbiamo smesso di camminare saltellando?

8 comments:

  1. Quando le regole della vita ci hanno incatenato coi loro legami...

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  2. Dovremmo restare "accucciati un po' di più alla loro altezza per osservarli meglio, sospendendo il solito giudizio dall'alto, ma meravigliandoci ancora un po' della loro purezza e delle loro risate cristalline". Bisogna reimparare a guardare le cose con semplicità per quello che sono, senza ipocrisia. Una volta lo sapevamo fare, basta solo ricordarselo.

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    1. Ah Alice, chi lo sa fare sono le vere persone LIBERE!

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  3. I bambini non dicono mai parole inutili, dovremmo imparare da loro!
    Un bacione carissima.

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  4. Ciao, mi chiamo Patty ed è la prima volta che commento.
    Mi piace molto il modo in cui scrivi.
    Ho condiviso questo tuo post sul mio profilo Fb: spero non ti diapiaccia.
    ciao ciao, Patty Bond

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    1. Ciao Patty! Ma figurati, anzi grazie della condivisione e grazie della visita!

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