C'e' uno strano silenzio assordante che avvolge le serate della mammainSE.
Un silenzio agognato, immaginato, reclamato, che adesso la coglie un po' in contropiede perche' non sa trovare una posizione comoda in cui ascoltare tutto questo silenzio e forse e' un po' spaventata che tutta questa pace la costringerà ad ascoltarsi invece che ascoltare.
Mr.M. e' partito per la grande mela ("che figo", gli dicono tutti, ignari del fatto che l'albergo e l'ufficio sono nello stesso palazzo, niente metropolitana, niente 5th Avenue, ma un bel corridoio inondato di aria condizionata che lo porta dalla colazione alla scrivania, e no, non ditegli "che figo andare a NY" che poi vi mangia vivi) lasciando la mammainse a spartire le giornate con muratori e bambini in vacanza - binomio che no, non va per nulla d'accordo.
Quindi le giornate vengono scandite da martelli pneumatici, picchiettare metallici, chili di polvere depositati sui pavimenti nuovi della casaInSe e ruggiti imbestialiti di bambini annoiati ed accaldati.
I due anni del Bibo mettono a prova estrema la pazienza (da tempo sgocciolante) ed i timpani della mammainse, fra urla raccapriccianti, capricci persistenti e disastri in continuo divenire.
La Bibi, colta da precoce fase pre-adolescenziale, canta a squarciagola, si cambia 10 volte al giorno comparendo e scomparendo fra abiti da principessa, gonne fosforescenti e magliette di peppa pig, e pretende attenzione, comunicazione e totale dedizione.
Gia' alle 7 del mattino la mammainSE prega che a qualcuno vada via la voce, almeno per qualche minuto, ed invece le giornate sono un susseguirsi di cacofonie, di salti mortali per evitare capricci (soprattutto dei muratori) ed insurrezioni.
Capirete quindi come il totale silenzio e pace improvvisi che piombano nelle serate (no, nelle nottate ancora no, ma ci stiamo lavorando) della mammainSE, la colgano totalmente impreparata, che quando vivi nel continuo uragano, la quiete sembra solo un preannuncio di sciagure.
La mammainSe, si aggira solitaria fra mura ancora un po' sconosciute, tentando di fare la pace con il divano, con le piastrelle e con le lampadine che tremolano. E' talmente abituata a lottare per ottenere 10 minuti di solitudine in bagno, che all'improvviso si sente spersa e spaesata in una casa che sussurra. Si siede timida sul divano, non sapendo bene che cosa si fa, quando si potrebbe non fare nulla. Continua ad alzarsi per controllare di aver chiuso le finestre, di avere dato i giri alle porte, di aver spento l'acqua che annaffia il giardino e sente che avrebbe bisogno di un silenzio un po' più lungo per imparare davvero a galleggiare nella pace del bastarsi, per spingersi oltre il bordo di quel divano, mettendosi comoda sul serio e cercarsi un po' dentro, così, tanto per controllare che cosa sia rimasto li' in fondo, dove non guarda da tanto tempo e si sono accumulate polvere e ragnatele. O forse no, meglio di no, potrebbe cadere in letargo per recuperare il sonno perso e poi chi la schioda più da quel divano?
La frenetica Mammainse se lo merita anche un po' di silenzio inaspettato, oerò lo capisco, se sei abituata ai ritmi dei quali ci racconti è una cosa che ti spiazza!
ReplyDeleteBuona giornata carissima!
Miss eravamo a commento incrociato ;) mi stavo leggendo le storie di Frate Ezio e la farmacia S.Anna ;)
DeleteE' che... a volte il silenzio fa un rumore assordante che sconcerta. Soprattutto se non si è più abituate.
ReplyDeleteGoditelo, chissà quanto durerà ancora?!
Ciao Susanna
Il segreto sta li, nell'imparare a godere questi momenti, a respirare al ritmo di se stessi...ci vuole un po' d pratoca pero' ;)
DeleteIo questo silenzio lo sogno. La mia tribù ha orari alternati e il silenzio è un'utopia. ..
ReplyDeleteEhm si, di solito sono anche io in questa situazione, e' per questo che queste poche ore in quieta penombra mi prendono completamente alla sprovvista!
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