Ogni bambino ha la capacita' di rendere il cuore della sua mamma più bello, più sensibile, più ricettivo.
Amare il proprio figlio ci insegna, ogni giorno, ad amare un po' di più tutti i bambini del mondo. Ci rende ancora più' sensibili alle loro sofferenze, ai maltrattamenti. Ogni bambino che soffre, diventa un po' nostro figlio, perché in lui e nel suo dolore, vediamo riflessi gli occhi dei nostri figli.
Non possiamo fare a meno di chiederci:"e se fosse mio figlio al posto suo?"
Che agonia proveremmo se non potessimo sfamare i nostri figli?
Se non li potessimo riscaldare?
Se li vedessimo coperti di stracci e con le piaghe ai piedi perché privi di scarpe in pieno inverno?
Se li dovessimo far dormire in tende bagnate e dovessimo dargli da bere acqua sporca?
Allora vi voglio raccontare una storia:
Non molto tempo fa, in una terra meravigliosa dove favole e storia si intrecciano ad ogni angolo e dove le citta' portano i nomi di sete preziose, e' scoppiata una guerra terribile.
Una guerra sanguinosa e brutale che ha spezzato un paese intero e che continua incessante da due anni, senza dare alcun segno di volgere ad un finale, ma anzi diventanti ogni giorno più crudele e violenta.
Le guerre sono terribili per chiunque, ma chi deve pagare il pegno più insostenibile, come al solito, sono i bambini, la cui colpa e' solo di essere nati nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Sono bambini a cui viene tolto ogni diritto: diritto all'istruzione, alle cure, alla VITA.
Bambini a cui non e' concesso il diritto all'infanzia.
Una mamma di tre bellissime bambine, un giorno, ha deciso che non poteva rimanere impassibile a tutto questo orrore. Ha pensato che forse non sarebbe riuscita a salvare tutti quei bambini, ma se fosse riuscita ad aiutarne almeno uno, la sua vita avrebbe assunto un diverso significato. Ha pensato che chi salva una, una sola vita, in realtà salva il mondo intero.
Elisa, questo il suo nome, ha iniziato a viaggiare ogni mese fra l'Italia e la Siria, portando cibo, vestiti, medicinali ed amore a tutte le famiglie intrappolate nell'inferno della guerra siriana.
A poco a poco, amici e volontari si sono aggregati ad Elisa, fino a fondare un'associazione che raccoglie donazioni in Italia ed in Europa e le consegna PERSONALMENTE ogni mese alle famiglie che vivono nei campi profughi in Siria.
L'amore chiama amore. Elisa ogni mese ci fa conoscere questi bambini, uno per uno. Li ama e se ne prende cura come se fossero figli suoi ed il suo coraggio, la sua energia e la sua determinazione hanno spinto molte altre persone a seguire il suo esempio ed a donare un pochino della loro vita per alleggerire il peso di un'esistenza infame a cui e' costretto il popolo siriano.
Oggi Elisa e' partita nuovamente per la Siria ed ha portato con se la sua figlia più grande, come nuova ed ulteriore prova che il suo cuore di mamma non fa distinzioni, che il sangue non c'entra nulla: tutti quei bambini infreddoliti ed affamati sono davvero figli suoi!
Adesso provate anche voi, provate a guardare negli occhi quei bambini. E se fossero davvero i vostri figli?
Potete aiutarli! Con poco, con pochissimo, potete fare un'enorme differenza!
Bastano 10euro per dare cibo ad una famiglia per un mese, 5euro per comprare una coperta termica, 3 euro per una paio di stivaletti di gomma che evitino piaghe e geloni ai bambini.
Provate a seguire Elisa Fangareggi in questo suo ennesimo viaggio sulla pagina Facebook dell'associazione.
Sprecate 5 minuti per leggere cio' che i volontari di Time4life international stanno facendo per migliorare la vita di un popolo disperato.
Vi lascio con un pensiero di Elisa, dopo il suo ultimo viaggio in Siria. E' un messaggio forte, in cui ci viene puntato un dito addosso, che ci costringe a scuoterci di dosso il tepore dell'agiatezza ed a smettere di fare finta di nulla!
"Capita, la notte soprattutto, di pensare che un giorno morirai. Un brivido freddo corre lungo la schiena. Ti rendi conto che niente potrà salvarti dalla fine della vita, nessuna opera, nessuna somma di denaro, nessun comportamento. E' qualcosa che esula dal nostro potere. Possiamo solamente rassegnarci a questa idea. Vorrei tante vite, una in cui fare sacrifici, una in cui poterne godere i frutti, una vita per essere sigle, una vita per una famiglia numerosa…. e invece solo una ne abbiamo, non c'è quella di riserva, e in questa dobbiamo concentrare tutto quanto e scegliere che cosa fare di questo dono immenso. Tempo fa mi sono chiesta…. e se fosse il mio ultimo giorno? Cosa farei? E mi sono risposta…. cercherei di salvare una vita. Dopotutto, prima di ogni viaggio in Siria metto in conto che c'è la possibilità di non tornare, e stupidamente la sera prima controllo che in casa ci sia una scorta dei biscotti preferiti delle mie figlie, che il cambio dell'asilo sia preparato, spiego a Bianca quanto è importante studiare….
Io sono nata fortunata, non mi è mai mancato niente, forse a volte ho avuto persino troppo, ma quei bambini in Siria, perché devono soffrire la fame o il freddo? Che colpe hanno loro per essere nati li? Come è possibile che tanti esseri umani restino indifferenti di fronte a un genocidio? Permettere che un piccolo bambino tremi tutta la notte, o permettere che un bambino per giorni non abbia niente da mettere sotto i denti, per me equivale a torturarlo. Lasciare delle mamme nella disperazione più totale nel vedere i figli soffrire senza poter fare nulla, è una violenza inaudita, è peggio che fare loro del male fisico.
E allora visto che non posso non morire, e allora visto che ho solo una vita, il modo migliore per non sprecarla e renderla ai miei occhi straordinaria è fare qualcosa per gli altri, perché niente ti d tanto come aiutare un'altra persona.
E con l'arroganza che mi contraddistingue, che tanti mi rimproverano e per la quale tante persone si sono allontanate da me, non vi chiedo, ma sono qui a urlare di fare qualcosa per il vostro prossimo, per il vicino di casa, per vostra madre, per un bambino siriano o per chi volete! Smettete di occuparvi degli inutili problemi di ogni giorno, smettete di mettere voi stessi al centro di ogni vostro pensiero! Chiunque può fare qualcosa per un altro ha il dovere morale, da essere umano, di farlo! Vi sto raccontando che in Siria hanno bisogno di voi, hanno bisogno del vostro aiuto, hanno bisogno che a voi importi qualcosa. Vi chiedo di pensare a quei bambini quando rimboccate le coperte ai vostri figli perché non si scoprano la notte. Vi prego di pensare a quei bambini quando i vostri figli stasera siederanno a tavola per il quinto pasto della giornata. Vi imploro di pensare a quei bambini quando i vostri figli vi racconteranno del prossimo giocattolo che desiderano. Pensate a quei bambini, il più possibile….. e trovate il modo di fare qualcosa per loro!
Non possiamo vivere per sempre, ma possiamo dare la possibilità a qualcuno di vivere oltre il previsto. Possiamo regalare a qualche bambino preziosi anni di vita, time4life, tempo per la vita, e chi salva una vita, salva il mondo intero."
Grazie davvero per questa segnalazione. Non si può rimanere indifferenti. Avevo sentito poco tempo fa parlare di lei in tv.
ReplyDeleteUn abbraccio Susanna
Cara Susanna, io ho conosciuto una ragazza, Anna, che vive a Londra, ha due bimbe e ieri e' partita per la Siria con Elisa. Abbiamo raccolto coperte, vestiti, sacchi a pelo e soldi e non e' mai abbastanza! Sono donne forti che danno un esempio eccezionale. Se ognuno di noi facesse la meta' di cio' che fanno loro, sinpotrebbero alleviare le sofferenze di centinaia di migliaia di persone!
DeleteManchi da troppo troppo troppo.
ReplyDeleteE io ti premio lo stesso.