Tuesday 9 October 2012

Il Lavoro Nobilita.

Si, ma solo quello retribuito.
Si perche' se stai a casa a volte ti devi un po' giustificare e finisce che devi giustificarti anche davanti a te stessa.
Anche la Bibi l'ha capito e con aria candida ti dice:
"io da grande SCUOLA e poi LAVORO con Mr.M." E certo cara, che vuoi che ti paghiamo le scuole private per vent'anni e poi fai la casalinga?
Ecco appunto, perche' che dignita' c'e' nel fare la casalinga, nel badare ai figli 24 ore al giorno, organizzare casa e farti venire diversi tipi di depressione a secondo della diversa fase di crescita che la prole sta attraversando? Nel fare un lavoro che tutti si aspettano che tu faccia, e bene!!

Quarantanni fa ci si aspettava che la mamma stesse a casa a crescere i figli ed a "mandare avanti la baracca" e quando questo non succedeva era necessario giustificare la propria posizione.
Oggi la mamma e' quella che va al lavoro tutte le mattine e quando questo non succede e' nuovamente necessario giustificare la propria posizione.
E' questo che tocca sempre a noi donne? Giustificare le nostre scelte, perche' da noi ci si aspetta sempre qualcosa di piu' o qualcosa di diverso. Ci si aspetta il mettere i figli al primo posto, ma anche rispettare il nostro ruolo di donne nella societa' che se vai in giro a dire che fai la mamma (si, SOLO la mamma) mica ti prendono tutti sul serio.

A volte ho la sensazione che ci siamo costruite da sole una ragnatela in cui ci rigiriamo, ci incastriamo, ci impigliamo e finiamo sempre scomodamente insoddisfatte della posizione che abbiamo assunto.
Se posso azzardarmi a fare una considerazione probabilmente impopolare, la grossa differenza fra madre lavoratrice e casalinga, e' la dignita' che viene attribuita al ruolo.
Di solito le conversazioni vanno così:
"Ah sei a casa col bambino. Come mai? Sei in maternita'?"
"No, veramente mi sono licenziata per stare con i miei figli"
"OOOHHHH che peccatooooo!!"
che trova la variante nel:
"Oh che fortunataaaaa"

Ecco no, ne' l'uno ne' l'altro.
Oserei dire che non e' ne' un peccato ne' una fortuna.
E' una scelta. Che a volte viene fatta per necessita' e per amore.
E' una scelta. Che a volte ti fa sentire incredibilmente fortunata, ed altri giorni ti fa sbattere la testa contro il muro.
E' la scelta di fare un passo indietro per permettere ai propri figli di correre in avanti.
E no, non e' nemmeno una scelta facile, perche' a volte ti ritrovi a fare i conti con la ventenne che eri, che ti tira da dietro e ti fa notare che a ventanni i tuoi progetti non erano proprio di passare le giornate a costruire bruchi con la pasta da modellare e disegnare bamboline da ritagliare.
Il piu' delle volte pero' e sufficiente guardarla con affetto ed indulgenza e spiegarle che anche lei capira' quando diventera' mamma!




22 comments:

  1. Ha ha, you hit the nail on the head! Qualche volta mi sento che fosse uno sprecco quei 10 anni di universita', pero' va bene sono una casalinga super laureata!

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    1. oh yay, how many kids can boast a Cambridge PhD full time Mom??

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  2. Un giorno mi sono trovata a parlare di questo simpatico argomento con un gruppetto di conoscenti del tipo 'oh che peccatoooo'. Ad un certo punto interviene nel discorso la mamma di un bimbo dell'asilo super in carriera di quelle che i figli li crescono i nonni e che stentavo a riconoscere avendola vista prima solo di corsa. Dice:'smettiamola di fare le ipocrite, nessuna di noi ha bisogno di lavorare, lo facciamo perché stare a casa sarebbe molto più stancante ed alienante, lo facciamo perché se stessimo a casa tutto il giorno ci sentiremo socialmente out, perché non staremmo bene con noi stesse. È calato il gelo...strano, una donna in carriera che difende a spada tratta noi casalinghe...

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    1. A dire la verita' e& una confessione che mi e' stata fata spesso da donne nin supercarriera, wuelle che lavorano 14 ore almgiorno e che hanno fatto una scelta drastica. Probabilmente perche' sono proprio quelle che a casa non ce la farebbero mai, lo riconoscono e lo accettano. Rispetto anche quella scelta, purche' siano serene, semplicemente non potrebbe essere la mia vita....

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  3. E' un argomento diffuso nei blog mammeschi ultimamente. Il punto è che sarebbe bello poter scegliere serenamente quello che preferiamo, stare a casa perché lo vogliamo e non perché non riusciamo a conciliare casa e lavoro, o andare a lavorare perché lo vogliamo e ci mettono in grado di conciliare famiglia e lavoro. Sarebbe bello una volta tanto trovarci tutte d'accordo e darci una mano per poter essere libere di scegliere e rispettare anche le scelte altrui, no? Un po' di sana solidarietà femminile senza tanti "che peccatooo" o "che fortunaaaa". Sarebbe bello. :D!

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    1. Sono completamente daccordo con te! Per questo a volte mi stupisco della percezione diversa che c'e' di una donna che decide di rimanere a casa oggi rispetto a chi stava a casa 50 anni fa. Forse perche' allora non era una scelta....

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  4. Ecco una cosa su cui rifletto da vari giorni, da quando ho deciso di lasciare il mio lavoro a 200 km di distanza, la gente che incontro e lo sa o mi compatisce perchè non ho più un lavoro, non importano le motivazioni, oppure cercano di consigliarmi un altro lavoro, oppure mi dicono che sono anni di studio sprecati O_o
    hai ragione tu sembra quasi che ci dobbiamo giustificare se alla carriera preferiamo stare coi nostri figli, o avere un lavoro meno logorante e che ci permette di vederli crescere

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    1. Si, e' il comcetto dello "spreco" che mi infastidisce un po'. Me lo sento ripetere talmente spesso che a volte ci credo quasi anche io..

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    2. Ultimamente mi sto dedicando al cucito, dopo che ho mollato il lavoro, è una cosa che mi piace tantissimo e lo faccio soprattutto per fare giochi e cose per i miei figli, usando soprattutto tutorial stranieri, e l'altro giorno dico a una amica "vedi che lo studio non è andato sprecato, ho studiato le lingue per fare questo ;)", è che la gente molto spesso si aspetta delle cose dagli altri che se ci fermiamo un attimo a valutarle e analizzarle bene non ci appartengono, io ricordo sempre la storiella dell'uomo, l'asino e il bambino (alla gente non va mai bene quello che fai, ci sarà qualcuno che ti approverà e qualcuno che non lo farà, ma sei tu che devi scegliere e decidere per te)

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    3. Uh si, ho visto qualcuna delle tue creazioni..tutta l'invidia di chi non ha mai usato una macchina per cucire! Ma chissa' magari un giorno....

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  5. Come te, anche io ho fatto una scelta: da quando sono mamma, mi sono sempre 'arrabattata' per trovare lavori part-time in modo da poter seguire le bambine. Rinunciando alla carriera. Sono contenta così, non mi sarebbe piaciuto perdermi la loro crescita e i loro progressi. Ora poi sono una full-time mum, per via del trasferimento e tutto il resto. Però confesso che mi piacerebbe trovare un modo per potermi realizzare anche professionalmente, senza rinunciare alla famiglia...

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    1. Ma e' questo il punto...avere la possibilita' di stare vicini ai propri figli quando ne hanno piu' bisogno e poi in un futuro reinventarsi e trovare qualcosa che ci soddisfi! E' per questo che dico che non e' una scelta facile...perche' presuppone un ricominciare daccapo tante tantissime volte!!

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  6. Avevo lasciato un commento ma non lo vedo piu'...cmq io sto con te. Anche per me al momento si tratta di una scelta, che non soi se sia definitiva,perche' in realta' mi piacerebbe fare qlc, che pero' non impegni full day. Solo l'idea di dover correre in ufficio, prendere il treno o la tube, pensare ai miei figli che vengono presi da una babysitter, che fa fare loro i compiti, merenda e cosi' via, mi viene il magone. Sarei una frustrata.
    Lasciamo passare un po' di tempo e poi vediamo se mi reinvento o invento qlc...
    un abbraccio solidale.

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    1. Chiaramente fare la mamma expat e' ancora un po' piu' complicato perche' nelle emergenze non c'e' mai nessuno che ti dia una mano..che ne so' una nonna che te lo possa guardare mezza giornata quando tu hai una riunione importantissima e lui e' a casa con il morbillo......
      Anche a me piacerebbe un giorno ricominciare a fare qualcosa...o forse no, quando non avranno piu' costantemente bisogno di me, me la prendero' comoda ed andro' a farmi due massaggi da beata mantenuta ahahahahahah

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  7. Ciao! Ho scoperto ora il tuo blog e ti faccio tanti complimenti: mi piace molto, e questo post è verissimo, e bellissimo. Io ERO una donna "in carriera", ma poi, quando ho capito che non sarei riuscita a conciliare l'essere mamma con la carriera, ho mollato il lavoro e ho scelto di fare la freelance per stare di più con mia figlia. E sono molto più felice. E ho rivalutato tantissimo l'essere SOLO mamma (non hai idea di quanti mi abbiano detto "ma come??? TU??? vuoi fare SOLO la mamma???...come se fosse un'onta...).
    Ciao!
    Vale.

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    1. Grazie cara..ho visto che abbiamo parecchie cose in comune e da oggi sono una tua follower :-)

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  8. Che argomento scottante per me! Sono a Londra da qualche anno ormai, sposata da un anno (tra qualche giorno) e sopratutto quasi 36enne...e tutti a domandare, figli quando? ancora un po che aspetti sarai una geriatric Mum :) ...eppure che scelta difficile! perche' ho un bel lavoro nella City, per cui mi sono fatta un sedere tanto, ma che non ha alcuna flessibilita' di orario e che non paga una maternity leave...perche' non abbiamo famiglia a Londra e sarebbe nannies, nurseries dai primi mesi di vita...perche' al lavoro non ci voglio rinunciare, proprio perche' mi e' costato tanta fatica, e per l'indipendenza che offre...che confusione!! nessuna ci e' passata e capisce la frustrazione? significa solo che non sono pronta per fare la mamma? consigli per prendere una decisione?...impossibile mi sa :( ciao Silvia

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    1. Cara Silvia, dipende solo da come ti senti tu! L'unica cosa che puoi fare (se veramente vuoi un figlio), e' di provare a conciliare le cose e poi se non funziona avere il coraggio di fare un passo indietro.
      Se il tuo lavoro ti permette di pagarti una nanny quando il pargolo e' piccolo allora ti posso solo consigliare di provare. Per me non ha funzionato. punto. Ho mandato la mia piccola all'asilo quando aveva 11 mesi ed io avevo 1 ora di commuting andata e ritorno...dopo 3 mesi mi sono licenziata. Dall'altra parte conosco molte donne che hanno una brillante carriera nella city e pure un paio di figli....e' solo una questione di trovare il tuo equilibrio e fare la scelta che ti rende un po' piu' serena. E non ti illudere...comunque la giri sara' una gran fatica, ma anche la gioia piu' grande!

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  9. Avendo dovuto lottare e per avere un figlio e per avere un lavoro credo senza ombra di dubbio che, tornassi indietro, farei un figlio prima, al diavolo il lavoro. E' pazzesco di questi tempi, lo so, ma il rischio di non avere più tempo per i figli è enorme. Se hai la possibilità di stare con i tuoi figli, sfruttala e goditeli. Il lavoro fai sempre in tempo a cercarlo.
    Raffaella

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    1. La tua storia dovrebbe aiutarci tutte a riuscire a mettere tutto un po' piu' in prospettiva, a smetterla di sentirci in colpa con noi stesse per aver messo la laurea in un cassetto per dedicarci ai figli che in fondo, sono piccoli una volta sola......

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  10. Io ho continuato a lavorare dopo aver fatto i figli ma con continui cambi fatti di part-time, redundancy, full-time, redundancy di nuovo, full-time a contratto di copertura maternita' (si' perche' comunque non e' facile riproporsi sul mercato del lavoro e trovare un part time comodo) fino alla mia ultima esperienza, quella attuale, di job-share con la collega che e' rientrata dalla maternita'. Alla fine io mi sono spesso ritrovata a non essere ne' carne ne' pesce.

    Come lavoratrice, avendo figli da curare, rimani comunque "trattenuta" nella carriera e devi sempre stare con un occhio all’orologio, spegnere veloce il pc e scappare a prendere i figli oltre a non poter investire nel "social time" come le cene o uscite con i colleghi che pur sempre aiutano ad oliare gli ingranaggi lavorativi.

    Come madre, lavorando non ho potuto seguire tutte le recite di natale, tutti i compiti o organizzare play dates con altri bambini o conoscere altre mamme (alcune non mi sono proprio mancate!). Quindi forse mi viene da dirti che se sei mamma full time, goditi questo momento senza pensare a quello che perdi dall'altra parte della barricata. Perche' o ci si dedica full time anche al lavoro (e dopo un po' si schiatta o altri crescono i figli per te!) oppure conciliare le due realta’, anche con un lavoro part-time, risulta comunque difficile.

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    1. hai ragione, in effetti a poco a poco sto imparando ad apprezzare il MIO lavoro giornaliero, eccheccavolo, se nessuno si accorge del mazzo che mi faccio a casa da sola con due nani, almeno alla fine della giornata una pacca sulla spalla dicendo BRAVA me la do' da sola!!!

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